Libro 1: Hidden - Cap 2: Debito

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-IO SONO WEI, LEI INVECE È HUIFEN! SIAMO CUGINI!-

Io e i bambini eravamo fermi in mezzo ad una delle vie principali: il signor Kai era andato a prendere delle cose in un ristorante. Non mi aveva detto cosa di preciso, ma non mi interessava per davvero.
L'uomo però ci stava mettendo un'eternità; dall'enorme vetrata che dava alla cassa, lo vedevo chiacchierare con una donna con indosso un grembiule.

-Shui! Perché lo zio ci sta mettendo così tanto?-

Wei, il bambino col cappotto nuovamente sbottonato, mi prese per un braccio, iniziando a strattonarlo.

-Dobbiamo andare da papà! Ci sta aspettando!-

Mentre lo guardavo, cercavo di capire chi potesse essere suo padre: se il signor Kai era suo zio, voleva dire che era figlio di Ikki o di Meelo, rispettivamente sorella e fratello minori di Jinora. Non ero a conoscenza delle attuali parentele e familiari dei nipoti dell'Avatar Aang, ma se avessi continuato con loro fino a Capital City avrei incontrato o il signor Meelo o il marito della signora Ikki. Non ero però molto sicura di voler incontrare nessuno di loro.
Avevo appena scoperto che non avevo abbastanza pazienza per stare intorno a dei bambini, almeno a Wei.
Huifen invece era tutto un altro paio di maniche: se ne stava in disparte, aspettando pazientemente il ritorno del signor Kai. E, a guardarla meglio, con quella pelle ambrata e i capelli bruni, ferma in posizione eretta, mi ricordava molto Jinora. Mi chiesi se potesse essere sua figlia.

-Eccomi! Scusate l'attesa-

Il signor Kai uscì dal ristorante con dei sacchettini di carta; ne passò due ai bambini che li aprirono, mostrando due panini ricolmi di carne e alghe. Non sapevo bene di che si trattasse, ma pensai potessero essere cibi tipici della Tribù dell'Acqua Meridionale.
Mentre guardavo i due bambini dare il primo morso ai loro panini, il signor Kai mi passò un sacchetto.

-Non sapevo se fossi vegana o meno, quindi ho preso lo stesso per tutti-

Dopo alcune parole borbottate sulla non necessità dell'azione, aprì il mio sacchetto e trovai lo stesso panino, solo in formato più grande. Le alghe erano finemente piegate all'interno del pane, mentre la carne, ancora tiepida, sgocciolava olio ovunque.

-Questa non è carne?- mi tolsi un guanto per poi afferrare il panino. -Ha appena detto fosse vegano-

Il signor Kai inghiottì un morso del suo panino e guardò nella mia direzione.

-Oh tranquilla, è carne vegana. Non è fatta da animali, ma da piante commestibili. Il gusto non è lo stesso, ma ti assicuro sia un ottimo sostituto-

Guardai l'uomo prendere un altro morso.
Lo stomaco nel mentre iniziò a brontolare.
Non avevo mangiato molto negli ultimi giorni per paura di finire le lattine di cibo prima di arrivare sulla terra ferma. Ma avrei potuto mangiare quelle.

-Non lo posso accettare-

Il signor Kai si girò nuovamente, con la bocca piena di alghe e molliche impregnate. Sbiascicò qualcosa alzando gli occhi al cielo, per poi portarmi il panino alla bocca e obbligarmi a prendere un morso. Non avevo mai mangiato alghe o carne sintetica, ma il gusto non era affatto male.
Mandai giù il primo boccone, mentre la bocca si riempiva di un retrogusto acido, insieme al sapore della carne.
L'uomo davanti a me fece un verso, come a chiedermi se avesse ragione, che il cibo non era per nulla male e che dovevo stare zitta a mangiare. Come risposta presi un altro boccone e finì il panino da lì a poco.

Wei, pieno di carica, corse da noi, rubandoci i sacchetti dalle mani, per andare poi a buttarli in un cestino lì vicino. Mentre lo osservavo fare capriole in giro, mi accorsi che sulla strada principale non c'era nessuno. O almeno, tutte quelle persone che affollavano il molo non erano ancora arrivate. Questo mi fece rilassare un attimo, tanto che mi lascai la possibilità di abbassare la guardia: nessuno mi avrebbe fissato con aria inquieta.

AVATAR: La leggenda di ChengWhere stories live. Discover now