chapter 1

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Nell'Universo, immensa fonte di energia, si vociferava che una potenza sconosciuta proveniente da Ovest, presto avrebbe distrutto le stelle usando la discordia e l'inimicizia. Nessuno avrebbe mai potuto ostacolare quel pericolo, ed esso, sapendo ciò, prosciugava fino all'ultima scintilla di luce qualsiasi essere si imbattesse nel suo lungo cammino.
Alla notizia, le stelle si riunirono in un concilio per decidere che cosa avrebbero potuto fare. Soleila, la madre di tutte le stelle che di giorno splendono, consigliò loro di unirsi e condividere la loro energia per diventare più forti. Ma quando anche questo tentativo di sopravvivere non funzionò, Soleila radunò di nuovo tutte le nuove costellazioni in un'altra riunione.
«Dobbiamo fare qualcosa al più presto, la Forza Oscura si sta espandendo sempre di più!» disse Ariete con gli occhi velati dal panico.
«Se non avremmo più i nostri poteri non potremmo più splendere e la nostra forza vitale verrà cancellata per sempre!» parlò Cancro seguito poi dall'approvazione delle altre.
Soleila le ascoltò attentamente tutte, mentre pensava ad una soluzione che permettesse loro di vivere, ma in cuor suo sapeva che, l'Era delle Stelle era ormai giunta al termine.
«Se vogliamo vivere dobbiamo avere degli eredi» la voce di Selene, madre di tutte le stelle che brillano di notte e signora dei pianeti, le mise a tacere tutte quante.
Nessuna ci aveva pensato, sarebbe stata una scelta saggia, ma anche impossibile. Dopotutto, il loro era un potere troppo immenso da donare agli uomini o a qualsiasi altro abitante presente nell'Universo, e, se le voci che si espandevano erano vere, presto anche i pianeti sarebbero stati inghiottiti dalla Forza Oscura.
«Non esiste erede che possa prendere e custodire i nostri poteri, mia signora» disse Pesci timidamente, attivando nuovamente il chiacchiericcio di approvazione alla sua constatazione.
«Esatto, non esiste» concesse Selene, «Ma può esistere»
«E in che modo, mia signora?» chiese Capricorno.
Selene le guardò tutte, una per una, dopo diversi secondi annuì è parlò a favore della sua idea.
«Li creerete voi stesse. Unirete i vostri poteri, la vostra energia, la vostra stessa esistenza e darete origine alla vostra stirpe»
Le costellazioni si guardarono reciprocamente indecise se prendere in considerazione quel piano.
«Mia sorella ha ragione, non c'è altra soluzione se ci tenete davvero a vivere» constatò Soleila.
«Ma dove vivrà il nostro creato mia signora?» domandò Aquario, «Ogni pianeta è già occupato, e di certo non possiamo correre il rischio di lasciarli vagare nell'Universo... »
«C'è un posto, sul pianeta Terra, la contea di Aranel, abbastanza grande da ospitare ogni genere di creatura, ma anche abbastanza piccola affinché gli uomini non la possano mai trovare» rispose Selene.
Dopo aver riflettuto per qualche altro minuto, tutte le costellazioni acconsentirono nel dare vita alla loro progenie.

Toro, Vergine e Capricorno diedero vita alle creature di Terra; Ariete, Leone e Sagittario originarono le creature di Fuoco; Gemelli, Bilancia e Aquario formarono le creature di Aria; infine, Cancro, Scorpione e Pesci partorirono le creature di Acqua. Le creature primitive, erano Spiriti, non troppo solidi né troppo inconsistenti. Erano perfetti, capaci di fondersi con la natura con la quale erano state create.
Ofiuco però, la tredicesima costellazione, non possedeva il potere del Fuoco, della Terra, dell'Aria o dell'Acqua. Creò una creatura soltanto. Sul suolo erboso ai suoi piedi, cadde un fulmine che fece sussultare tutti quanti. La creatura  all'apparenza sembrava un essere umano, una bambina. Una bambina appena nata, con due occhi verde smeraldo e una pelle candida come la neve. Tutti, Spiriti e costellazioni, si avvicinarono al creato di Ofiuco, incuriositi.
«Il tuo nome sarà Elvereth» disse Ofiuco cullandosi la bambina tra le braccia, «Regina delle stelle» continuò, con gli occhi pieni di orgoglio.
Soltanto in quel momento, tutti i presenti capirono quale creatura Ofiuco avesse creato. Una maga. E non una maga qualsiasi, bensì una maga dell'Energia.
L'invidia delle altre costellazioni sovrastò ogni altra emozione. Ofiuco venne allontanata nella parte più remota dell'Universo, ritenuta troppo pericolosa per poter donare la propria essenza. Quando furono sicure che si fosse allontanata abbastanza, decisero che Elvereth avrebbe dovuto morire, per il bene di tutti. Prima che compissero l'atto che avrebbe messo fine alla sua breve vita, Soleila intervenne.
«Questa creazione è una benedizione» tuonò con voce autoritaria.
«Mia signora, questa non può essere una benedizione, è troppo potente» ribatté Leone.
«Se temete questo, create anche voi creature potenti, espandete più che potete la vostra energia nelle vostre creazioni, come ha fatto Ofiuco» e quando le costellazioni si misero nuovamente all'opera, Soleila prese Elvereth in braccio e sorrise.
«Diventerai una regina» sussurrò «Avrai un castello, un popolo e... una sorella, che ti aiuterà a dominare il tuo grande potere» sorrise mentre si chinava portando una mano sul terreno ai suoi piedi. Il fiore rosa appena spuntato, aprì i suoi grandi petali e, proprio come prima, all'interno c'era un'altra bambina.
«Narwain» Soleila la prese con il braccio libero e Narwain aprì gli occhi color ambra, «mio piccolo Nuovo Sole».
Nel frattempo le settimane passavano e le costellazioni originarono creature di ogni razza, mescolando elementi ed energie diversi. Ora c'erano nani, sirene, giganti, centauri,... altre creature appartenenti alla stessa razza ma con nature diverse come ad esempio gli elfi plantogeni, aerogeni e magmeici, le ninfe idriadi, amadriadi, oreadi, flamee e celesti, le fae forestere e glacelee,... Soleila diede a ogni costellazione il potere di generare altri maghi e in poco tempo, Aranel si riempì di maghi dell'acqua, dell'aria, della terra e del fuoco. Presto, sarebbe stato un regno, degno di essere l'erede delle stelle.

Il Regno di Aranel, le radici del maleWhere stories live. Discover now