L'uomo roteò gli occhi come se fosse stufo di quella domanda.
"Perché è mio" rise.
Felix strinse i pugni e i denti così forte che so fece male.
"Farai una brutta fine" sussurrò rabbiosamente, non provocando nessun effetto in lui.
"Sai è questione di come si raccontano le cose..." iniziò a camminare per la stanza mentre Felix lo seguiva con lo sguardo "lui aveva qualcosa di speciale, era così bello e soddisfacente stare dentro di lui, i suoi piccoli gemiti erano di piacere sai?"
Felix non ci viste più e provò ad andargli contro con tutte le sue forze, venendo bloccato dalle catene che gli tagliavano i polsi che erano completamente ricoperti di sangue che ricadeva sugli avambracci.
"Sei un mostro!" Gli urlò contro.
"Fidati gli è piaciuto molto..." rideva soddisfatto.
"Sta zitto!" Si portò le braccia doloranti alle orecchie.
"Erano così acuti e piccoli... lui era così accogliente..." si leccò il labbro facendo venire a Felix i brividi.
Doveva morire.
Quell'uomo non poteva restare in vita.
Queste due frasi erano le uniche a cui riusciva a pensare.
Il suo telefono squillò e lui tornò serio.
Lanciò il pezzo di pane vicino a Felix, come se fosse una bestia.
"Ci vediamo presto principessina" alzò le sopracciglia con aria vittoriosa e uscì.

Felix si raggomitolò su se stesso stringendo le braccia al petto ed essendo finalmente solo, potè dare sfogo alle sue lacrime che chiedevano disperatamente di uscire.
Non poteva neanche pensare lucidamente, come avrebbe fatto? Non poteva permettere che quell'uomo si avvicinasse di muovo alla persona che amava e per questo sarebbe anche morto senza rimorsi.
Pianse, pianse molto e pianse ancora di più non riuscendo per la prima volta a trovare nessuna via d'uscita a quella situazione.
Arrivò solo a sperare con tutto se stesso che Hyunjin si scordasse di lui o che non lo trovasse mai, ma in cuor suo sapeva che probabilmente Do Yoon stava agendo secondo un piano ben preciso per attirare il moro e Felix avrebbe fatto di tutto per andare contro quel piano, ma doveva pensarci attentamente prima di rovinare tutto e fare semplicemente il suo gioco.

Dopo alcune ore, Felix sentii delle voci, era sicuro che non fosse Do Yoon a parlare, il che voleva dire che, come prevedibile, non era solo e che ci fossero molte persone sopra quelle scale che aveva visto dietro la porta grigia che lo teneva lì dentro.
Quando sentì la chiave della porta girare, decise di fare finta di dormire e chiuse gli occhi poggiandosi al muro.

"Dorme possiamo entrare" disse una voce.
"Guarda quanto sangue" disse l'altro.
"E pensare che non gli ha fatto ancora nulla"
"Sai perché il capo vuole quel ragazzo?"
"Non saprei, ma alla fine a chi importa? Basta che ci paghi"
Felix sentì dei rumori e sentì uno spostamento d'aria vicino a lui.
"È carino"
"Ah bho, se non ha una figa non riesco a capirci molto"
"Sisi, come ti pare, te lo sto dicendo io che è un bel ragazzo"
"Lasciagli da mangiare e andiamo via prima che arrivi e si incazzi, sai cosa succede quando lo fa"
Nel giro di qualche secondo sentii la porta chiudersi e aprì cautamente gli occhi.
Una volta sicuro che non ci fosse nessuno, guardò vicino ai suoi piedi, trovando un piatto con del cibo.
Da come parlavano non sembravano coinvolti in questa storia.
Doveva essere in forze per pensare, decise di provare a mangiare, se avessero voluto ucciderlo in fin dei conti, lo avrebbero già fatto.
-
-

Hyunjin si svegliò sudato urlando nel cuore della notte.
Cercò con la mano la presenza di Felix, ma ovviamente non la trovò.
I denti cominciarono a tremargli e si raggomitolò su se stesso, dalla parte del letto in cui di solito dormiva il suo ragazzo.
Non riusciva quasi a respirare da quanto stava male e doveva ripetersi di continuare a farlo.
Il cuore gli batteva come se stesse per avere un infarto.
Doveva restare concentrato, doveva in tutti i modi riuscire a ragionare per trovarlo.
Doveva salvarlo, il resto non era importante.
Si allungò prendendo i fascicoli del proprio ragazzo per metterli sul letto.
"Deve esserci qualcosa..." si morse il il labbro.
Sapeva che in quel momento Jeongin stava analizzando tutte le macchine che erano passate davanti alla discarica, ma a parte quello cosa si poteva fare? Si tirò i capelli sbuffando.
"Dove sei figlio di puttana..."
Allora Hyunjin pensò ad una cosa, l'unica che gli veniva in mente.
Si alzò velocemente dal letto e fece di corsa le scale della casa di Felix per poi uscire senza neanche il giubbotto.
Era ancora buio, il moro vide dall'orologio della macchina che erano le 3.43.
Accese il motore e guidò, non c'era un anima in giro il che gli permise di correre più di quanto avesse previsto.

Una volta parcheggiato, o meglio lasciato la macchina in mezzo alla strada, si ritrovò davanti al posto che odiava più di tutti.
Dove era stato tenuto in ostaggio con sua sorella.
Sarebbe stato demolito a breve, ma era ancora tutto lì, entrò dalla porta ormai caduta e usò la torcia del telefono per farsi un po' di luce.

Si fece avanti fino a al seminterrato, quel seminterrato che tanto odiava.
"Lui vuole che io lo trovi... ci deve essere qualcosa da qualche parte..." pensò ad alta voce.

Scrutò con attenzione le pareti e le scritte, era tutto come si ricordava.
Quando era andato con Felix, non ci aveva fatto molto caso, perché non aveva bisogno di guardarle, quelle immagini vagavano nella sua testa, nei suoi angoli più remoti, anche se spesso venivano ignorate, erano lì.
Le scritte, te pareti grigie, la urla di sua sorella erano ancora lì tra le mura che risuonavano e rimbalzavano nel buio, anche la muffa sembrava uguale a vent'anni prima.
Fece un respiro profondo, doveva concentrarsi.
Dove avrebbe potuto nascondere un indizio qualcuno in una situazione del genere?
Hyunjin continuava a rimarginarci, senza trovare una risposta sensata.
Era un vecchio palazzo, senza mobili e senza camere troppo difficili da ispezionare.
Lo avrebbero presto demolito...
Fu in quel momento che il moro capì quale era l'unica differenza che c'era in quel posto.
Sgranò gli occhi e iniziò a correre fino all'ingresso di quel luogo infernale.

Guardò per qualche istante il cartello che indicava un imminente demolizione, poi lo staccò dal muro, una volta separato dalla parete, Hyunjin lo lesse attentamente, per poi girarlo.
Sul retro vi era un biglietto.
Non capì subito cos'era, lo lesse un paio di volte.
Sembrava un biglietto da visita, era sicuro di non conoscere la persona a cui appartenesse, ma una cosa attirò la sua attenzione...
Scrisse su Google il nome del luogo in cui lavorava e risultò essere una fabbrica ormai abbandonata e in disuso.
"Cazzo" quasi urlò "è qui"
Neanche il tempo di realizzarlo e i suoi piedi già stavano correndo verso la macchina, ma una volta dentro fece un respiro per pensare lucidamente.
Non poteva essere avventato, lo era sempre stato nella vita e probabilmente anche Do Yoon lo sapeva, Hyunjin arrivò alla conclusione che probabilmente lo stesse osservando e tenendo d'occhio da un po'.
Doveva agire come non si sarebbe aspettato, per ingannarlo e fargliela pagare, certo, ma soprattutto per salvare colui che aveva portato il sole nella sua vita.
Strinse le mani sul volante così forte da far diventare le nocche bianche.
Riprese il telefono, Felix gli aveva dato il numero di Jeongin in caso di emergenza, e bhe quella lo era di certo.

Dopo alcuni squillo, la voce assonnata e impiastrata del rosso raggiunsero le sue orecchie in un semplice "pronto?"
"So dov'è" fu tutto quello che disse mentre fissava la foto del proprio ragazzo da bambino nel portafoglio che aveva preso dalla scrivania della casa del padre di Felix.

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E comunque
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||Defenceless 2|| HyunlixWhere stories live. Discover now