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«Mio padre è di sopra» disse ridendo. «Ehm... mi fa un po' strano andare da lui adesso che lo sai.» dissi agitata mentre giocherellavo con le maniche della felpa. «Faelynn, è tutto ok. Accetto la cosa e non ti devi preoccupare. Non l'ho mai visto così felice, stai facendo riaffiorare in lui quello che aveva sepolto da anni. Ma non aspettare che ti chiami 'mamma'» disse ridendo. Spalancai gli occhi e risi insieme a lei. «Oddio, certo che no.» dissi.

Bussai alla porta del suo studio e poi la aprì. Entrai ma non vidi nessuno quando improvvisamente delle braccia mi avvolsero. «Quindi mi ami.» disse vicino al mio orecchio. «Quindi hai sentito tutto...» dissi girandomi. Mise le mai come al solito sul mio fondoschiena e mi avvicinò a se. Giocherellai con il suo ciuffo poi gli accarezzai la guancia. «Si, Nigel Halston io ti amo.» dissi sorridendo.

Neanche mezzo secondo mi baciò con passione, mi prese in braccio e mi portò in camera sua poi chiuse la porta sbattendola. Mi butto sul letto e si tolse la maglia dopodiché si mise sopra di me.
Eravamo impazziti.
Misi le mani sul suo petto e lo spinsi mettendomi sopra di lui. Con piccoli baci invasi il suo collo, andai sempre più giù ancora e ancora fino ad arrivare ai suoi boxer. Presi l'elastico di quest'ultimi poi alzai lo sguardo. Tirai giù e disse: «Non devi farlo se n-» questa volta fui io a non lasciarli finire la frase. Vidi la sua testa andare all'indietro mentre ansimava. Mi mise la mano nei capelli e seguii i movimenti della mia testa. «Mio d-» gemette dal piacere e poi respirando a fatica disse:«S-sto per- oh, Faelynn»
Raggiunse l'apice del piacere è mi tirò su. Mi mise sotto di lui e disse toccandomi le labbra: «Tu sei un angelo venuto dall'inferno»
Girai la testa e vidi sul suo comò un preservativo, allungai la mano e lo presi.
«Ne sei sicura?» chiese fissandomi con quei occhi che mi penetravano l'anima. Con i denti aprì la plastica dove all'interno stava il preservativo e dissi: «si...»
Lo prese e se lo mise poi feci un bel respiro. «Farà un po' male.» disse piano. Annuì poi mi baciò e all'improvviso entrò dentro di me. Chiusi gli occhi dal dolore e infilai le mie unghie nella sua schiena.
«Scusa ma avresti sofferto di più se fossi entrato piano.»  disse baciandomi la punta del naso. Annuii e gli chiesi di andare avanti. Con movimenti regolari dopo qualche minuto mi ritrovai gemendo dal piacere. Le sue spine erano così piacevoli e forti che rischiamo di rompere il letto. Con una mano mi bloccò le mani sopra la testa e con l'altra massaggiò il mio seno. Era un'esplosione di piaceri. I nostri corpi erano un incrocio perfetto. «Oh... Nigel...» le sue spinte diventavano sempre più veloci e potenti da togliermi il respiro «Sono alla fi-» dissi senza fiato. Entrambi raggiungemmo l'orgasmo poco dopo. Si buttò sul letto e disse: «È stato magnifico.» «Sono d'accordo»
Guardai le lenzuola e dissi: «Dio! Le lenzuola, scusa.»
Si mise a ridere. «Era la tua prima volta ed è normale.»
«Che imbarazzo...» dissi coprendomi la faccia con il cuscino. Buttò via quest'ultimo e mi baciò la testa. «Non c'è nulla di cui vergognarsi.»
«Vuoi farti la doccia con me?» chiesi felice. «Come posso rinunciare ad un invito simile» disse alzandosi dal letto.
Mi alzai e appena feci un passo caddi a terra. Le gambe mi tremavano come foglie. «Te l'ho detto che non avresti camminato.» disse Nigel ridendo. Si avvicinò, mi prese in braccio e mi portò nella vasca da bagno. La riempì tutta, ci mise un po' essendo grande e poi entrò anche lui. Mi bagnai i capelli e Nigel prese lo shampoo. Me lo mise nei capelli e disse: «Posso?» annuii e mi fece un massaggio da Dio. Tra baci e bolle di sapone finimmo di lavarci. Mi tenne le braccia aiutandomi a camminare. Dio ci aveva proprio dato forte.

«Adoro i tuoi capelli.» disse pettinandomeli. «E io adoro i tuoi trattamenti per i capelli.» aggiunsi ridendo. Ci vestimmo e andammo giù.

Dissi a Nigel di non aiutarmi a camminare perché mi sarei sentita troppo in imbarazzo per Ada.
«hey la ragazzi!  Finalmente siete scesi.» disse sorridendo. Mentre cercavo di andare verso di lei caddi di nuovo a terra. Merda!
Si fermarono per un momento guardandomi poi si guardarono a vicenda e si misero a ridere. «Ha! Ha!Divertente. Aiutatemi invece di stare lì a ridere.» dissi sbuffando. «Papà potevi fare più piano»
La guardai spalancando gli occhi e poi disse: «Tranquilla, lo chiamo papà ma siamo come amici. Ci insultiamo tipo... ogni giorno.»
Quella sera ci mettemmo a guardare un film. Mentre ero concentrata a mangiare e guardare la tv Ada mi mise una busta davanti alla faccia. «Aprilo»
«Ada non dov-»
«E daiii! Aprilo!» lo aprì e vidi le foto che aveva strappato quel giorno. Le aveva riattaccate pezzo per pezzo, nei minimi dettagli. Sentii le lacrime bagnarmi le guance. Guardai ancora dentro la busta e vidi due biglietti aereo per Parigi. «Tu e Nigel dovete andare a Parigi.» disse guardandomi con occhi dolci. «Ma tu-»
«Ti picchio, non voglio nemmeno una parola. Ci andrai e preparati perché il volo è alle dieci del mattino di domani.» disse saltellando. «Aspetta cosa!?»
«Amore calmati, c'è tempo. Adesso il mio regalo»  disse Nigel alla mia desta. Presi la scatolina e la aprii. Era una bellissima collana con la forma di un fiore. Conoscevo bene quel fiore... AGAPAMTHUS il fiore dell'amore. «Grazie a entrambi» dissi abbracciandoli.
Diversi minuti dopo sentimmo il suono del citofono. Nigel andò ad aprire quando alcuni secondi dopo vidi mia madre. «Mamma...» dissi sorpresa. «Buon compleanno tesoro.» disse abbracciandomi. «Ti chiedo scusa Faelynn, scusami se sono stata una madre menefreghista. Scus-»la strinsi di più e dissi«Va bene mamma, l'importante che tua sia qui, adesso.» dissi asciugandomi le lacrime. «Non ho fatto in tempo a comprarti un regalo...» disse dispiaciuta  «Non m'importa del regalo mamma. Va bene così.» dissi sorridendo.
Nigel e Ada stavano parlando, io e mia madre eravamo vicine e disse: «Nigel mi ha raccontato tutto. Non è stato facile all'inizio, anche perché l'età di differenza è di dieci anni... ma se tu sei felice lo sono anche io. Nigel sembra una brava persona. Divertitevi domani a Parigi. Ah e ti ho portato alcuni vestiti per il viaggio.» «Grazie mamma.»
«Ora devo andare.»
Salutai mia madre e andammo tutti a letto.

L'indomani quando mi svegliai vidi Nigel uscire dalla doccia con solo l'accappatoio indosso. «Come siamo sexy.» dissi ridendo. «Buongiorno angioletto» disse dandomi un bacio a stampo.

'Da mamma' vidi il biglietto su quel vestito a dir poco stupendo. Era nero, attillato e arrivava fino a metà coscia. Insieme ad esso c'era anche un cappotto marrone.
Presi le valigie e scesi le scale. Nigel mi stava aspettando in smoking nero che faceva togliere il fiato. Andai verso di lui, lo presi per la cravatta e lo tirai per poi dargli un bacio. «Sei così sexy.» dissi facendo un sorriso divertito. «E tu non sei da meno angioletto.» disse prendendomi per i fianchi. 
«Che schifo eww. Andiamo sparite da qui.» disse la mia amica ironica. Si avvicinò e mi abbracciò «fate buon viaggio»
«Grazie Girasole» dissi sorridendo.

Il padre della mia amicaWhere stories live. Discover now