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Il suono assordante della sveglia impediva a Selena un bel risveglio.
Quando fece per spegnere la sveglia lo schermo del telefono si illuminò mostrando una sua foto in compagnia della sua migliore amica Vivian, comunemente soprannominata Vivi o Viv.
L'immagine ritraeva le due amiche subito dopo essere uscite dal mare per uno spuntino, era stata scattata quella stessa estate, durante il sedicesimo compleanno di Selena, a luglio.
Dopo aver disattivato la sveglia, la ragazza faticò ad alzarsi ma, quando le saltò all'occhio l'orario si ricredette e corse fuori dal letto.
Erano le 7:30 e lei doveva essere a scuola per le 8:00, aveva già tre chiamate perse da Vivi.
La prima cosa che decise di fare fu chiamarla,
Al telefono non rispose e non la vedeva dalla finestra della sua camera, che aveva praticamente di fronte a causa della disposizione dei palazzi, quindi dedusse che fosse già di fronte a scuola.
Nella sua testa già frullavano i possibili insulti che le avrebbe rivolto la migliore amica per averle fatto fare ritardo il primo giorno di terza liceo.
Ma non aveva tempo per pensarci, doveva sbrigarsi per evitare di morire a sedici anni.
Lo faceva anche per l'amica, ovviamente, non voleva che andasse in un carcere minorile.
Prima di tutto controllò che non avesse perso la sua collana nella notte, per fortuna non era così.
Gliel'aveva regalata sua nonna prima di morire <<non toglierla mai, qualsiasi cosa accada>>
Quello era il suo ultimo desiderio, e lei lo aveva avverato meglio che poteva.
Selena prese i primi vestiti che trovava sotto mano nell'armadio e poi filò dritta in bagno e quando uscì, una decina di minuti dopo, era già pronta.
All'improvviso una consapevolezza la schiacciò: aveva dimenticato il capotto in soffitta.
Salì di corsa ma, prima di acchiappare il capotto scivolò su qualcosa di molto strano.
Era un diario con un'incisione al quanto particolare con una "W" e sul retro aveva un foglio giallastro con la scritta "diario di Sheila Deveraux" sua nonna.
Si chiese come mai la nonna non le avesse mai parlato di questo quaderno, ma era tardi quindi lo infilò nello zaino e si mise il capotto.
Salutò velocemente sua madre e corse verso la scuola.
Arrivò in tempo, dato che la sua scuola era molto vicina a casa e che arrivò di corsa.
Quando Vivian si trovò davanti alla sua migliore amica, capì subito che aveva corso: il fiato corto e  le mani sulle ginocchia per la fatica.

<<Dove sei stata?>> le chiese

<<Non è suonata la sveglia, capiscimi Viv>>

<<Ti perdono solo perché sei tu>> rispose frustata

<<Oh, andiamo. Non è più il primo giorno di liceo siamo in terza ormai>>

Selena stava per raccontare del fatto strano che le era accaduto in soffitta ma venne trascinata insistentemente da Vivian fino ad arrivare in classe.
Le ragazze presero il loro solito posto in ultima fila, nessuno poteva contestarlo, erano delle brave studentesse entrambe e né la loro vicinanza né l'ultimo banco riusciva ad abbassarle la media.
Durante la solita e noiosa tiritera che riproponevano ogni anno, Selena raccontava del diario alla  sua amica che non ne rimase indifferente.
Ma non ebbero abbastanza tempo per discuterne che il professor Nutt, insegnante di matematica coi capelli quasi bianchi ma comunque molto giovane, cominciò con l'appello

- Allison Wood era l'unica che mancava all'appello il che era molto strano dato che non mancava praticamente mai.

Mentre li studenti sogghignavano per capire chi avesse notizie, il preside entrò nella stanza... ma non era solo.
Con lui c'erano due ragazze di cui una attirò l'attenzione di Selena: capelli castani, mossi e lucenti, gli occhi marroni e penetranti.
Era come se fosse stata incantata.

<<Kate Witcher e Samantha Witcher, sorelle... gemelle>> annunciò il preside

La ragazza che aveva attirato l'attenzione di Selena si sedette lì accanto a loro e trascinò con lei la sorella.

<<Sono Kate>> disse rivolta a loro

<< E lei è mia sorella Samantha>>

<<Per favore, chiamatemi Sam>> disse lei in risposta

<<certo... io sono Selena e lei è la mia migliore amica Vivian>>

Le ragazze si strinsero le mani a vicenda prima che Mr Nutt potesse interromperle uscendo la solita frase " signorine non disturbati ad ascoltare la lezione, volete un po di privacy?", in pratica lui era famoso per quella frase.
Alla fine dell' ora Vivian e Selena si ritrovarono davanti ai loro armadietti vicini a discutere del più e del meno fino a quando qualcuno non venne a darle fastidio.

<<Ciao inferno Vivian come stai?>>

Disse Sally Coleman ridacchiando col suo gruppetto, la sua chioma bionda come sempre perfetta.
Vivia faceva "Hell" di cognome, "Hell" in inglese vuol dire "inferno" e, un bel giorno di prima liceo lei decise di approfittarne.
Da quel giorno tutti le stavano alla larga credendo che quel soprannome fosse fondato.
A rallegrarle il morale c'erano le due sorelle che le passarono davanti e le salutarono

<<ciao Lena>>

Kate l'aveva chiamata Lena e lei ne era rimasta particolarmente colpita, nessuno mai l'aveva chiamata in quel modo, venne poi risvegliata da Viv

<< Terra chiama Selena, Terra chiama Selena, ci sei amica?>>

La ragazza parve risvegliarsi dal più bel sogno della sua vita ed allora si accorse di una cosa molto, molto strana.
Le sorelle Witcher avevano entrambe al collo una collana con una "W" sul ciondolo, le ci volle poco per fare due più due.
Aprì in fretta il suo armadietto dove aveva il diario della nonna e lo tirò fuori: le collane delle sorelle e il retro del diario avevano lo stesso simbolo e la stessa "W" incisa sopra.
Non riusciva a crederci.
Aveva provato un sacco di volte, in quel piccolo lasso di tempo, ad aprire il diario ma invano.
Suppose quindi che si potesse aprire solo con una di quelle collane ma... come mai sua nonna aveva un diario che si potesse aprire solo con quelle collane? Cosa aveva a che fare Sheila con quelle misteriose sorelle? Cosa c'entravano? Avrebbero dovuto scoprirlo di sicuro...
Vivian sembrò leggerle nel pensiero, come d'altronde faceva sempre.

<<o mio dio... dobbiamo indagare, questa storia è davvero molto molto... strana>>

Vivian ama leggere, ha letto un sacco di libri nella sua vita e ama il genere crime o fantasy.
Il suo libro preferito in assoluto è intitolato "come uccidono le brave ragazze" quindi era abbastanza ovvio che volesse indagare.
Ma in fondo aveva ragione: bisognava indagare.
Erano solo delle ragazzine di sedici anni ma di certo non potevano chiedere alla polizia per una cosa del genere perciò avrebbero dovuto fare da sole.
Qualsiasi cosa sarebbe successa.
Loro sarebbero rimaste unite.
Era la promessa che si erano fatte da bambine.
E l'avrebbero rispettata a tutti i costi.
Ma quella mattina, quando ne discutevano in corridoio sperando che la campanella suonasse il più tardi possibile, non avrebbero mai potuto pensare a cosa sarebbe successo in seguito.

Teenage drama// non una semplice adolescenzaМесто, где живут истории. Откройте их для себя