«Pel di carota puoi passarci la palla?» La sua voce mi risveglia, mentre un piccolo brivido si fa spazio lungo la mia colonna vertebrale.

«Non hai le gambe per venirtela a prendere, Topaz?» Ribatto infastidita, sfidandola con lo sguardo, cercando di farle capire che non ho la minima intenzione  di alzarmi dalla sdraio per darle uno stupido pallone che può recuperare benissimo da sola.

«Si, ma sono abituata alle ragazze che cadono immediatamente ai miei piedi facendo tutto ciò che chiedo.» Afferma con soddisfazione, mentre un sorriso soddisfatto si dirama sul suo volto, facendo nascere un esorbitante fastidio dentro al mio organismo.

«Allora perché non chiami una di loro e le chiedi se gentilmente ti recupera il pallone perché ti pesa troppo il culo per andarlo a prendere da sola?» Ammetto cinica, mentre il mio sguardo arde a causa della gelosia, e lei lo sa...lo sa bene.

«Diavolo! Hai proprio ragione, non ci avevo pensato. Grazie per la dritta.» La odio! Quando fa così mi verrebbe voglia di strozzarla ma devo trattenermi per non rovinare la mia fedina penale.

«Ne sono felice.» Ribatto con un sorriso stronzo, tenendo in nostri sguardi ancorati, stupendomi non appena mi accorgo di una strana lucentezza all'interno dei suoi.

Alla fine torno a pensare esclusivamente a me stessa, lasciando che Sweet Pea vada a recuperare il pallone, mentre una moltitudine infinita di nozioni inizia a volteggiare all'interno della mia testa, senza darmi pace.

Sussulto non appena percepisco un respiro affannato provenire dalla destra del mio timpano, e non ci vuole volto prima che riesca a riconoscere anche l'odore dell'unica persona che vorrei sempre al mio fianco.

«Blossom ti consiglio di stare attenta, se mi provochi poi non riesco più a fermarmi.» Mi sussurra contro l'orecchio, spostandomi una ciocca di capelli che era ricaduta davanti al viso, facendomi pietrificare per qualche istante.

«Non so a cosa ti riferisci.» Ribatto, rimanendo vaga, nella speranza di proseguire quella conversazione in modo che non si possa allontanare dal mio corpo.

«Non è mai ragionevole sfidare il lupo.» Ammette con voce roca, sfiorandomi delicatamente la gota arrossata per via della fredda aria invernale, avendo il potere di farmi tremare leggermente, e deve averlo notato dato che un sorriso soddisfatto compare sul suo volto.

«Non ho paura di essere sbranata.» Ammetto, voltando leggermente il viso per poterla guardare negli occhi, incantandomi ad osservare l'immensità di quelle sfere marroni che hanno il potere di catapultarmi in un altra galassia.

«Lo spero per te.» Mormora sensualmente, per poi sparire oltre la soglia dell'abitazione lasciandomi con il fiato mozzato e con la testa che gira a causa della tensione.

Torno in me non appena avvisto in lontananza la mia cara cugina, che in questo momento si sta dirigendo nella mia direzione con un aria per niente tranquilla.

«Cos'era quello» Mi domanda duramente cogliendomi impreparata. Non so nemmeno io cosa fosse, con Toni era sempre così, un immensa e stupefacente sorpresa.

«Cosa?» Chiedo facendo la finta tonta, corrugando la fronte.

«Cheryl sai benissimo a cosa mi sto riferendo. Cosa sta succedendo tra te e lei?» Sembra veramente arrabbiata, e non riesco a comprenderne il motivo.

«Assolutamente nulla, e non capisco il perché di così tanto riguardo.» Ammetto cercando di scorgere una risposta attraverso la sua espressione.

«Devi tenerti distante da Toni, sai meglio di me che ha un carattere complicato ed una cattiva reputazione alle spalle.» Sbotta indignata. Ma è seria?

Choni one shotWhere stories live. Discover now