«Con il tempo ho imparato che non dovremo fare promesse quando siamo felici, potremo giurare di dare il mondo a chi amiamo e poi in un attimo di tristezza tutti quei concetti si sfalderebbero in semplici parole buttate al vento che si affievoliranno con il passare del tempo fino a diventare polvere e poi cessare completamente di esistere.» Affermò mantenendo un tono della voce eccessivamente basso, mentre respirava profondamente.

«Ho sempre odiato l'amore, sono sempre stata diffidente dalla sua esistenza poi è arrivata lei, una grandissima stronza che mi ha fatto perdere la testa. Le ho dato tutto il mio cuore, tutto quello che avevo da offrirle, ed ora sono tornata la stessa menefreghista di sempre. Non riesco a provare più nulla, è come se non stessi nemmeno esistendo.» Ammise, sentendo un forte macigno premerle sul petto mentre il dolore si ancorava strettamente alle ossa.

«E te ne penti?» 

«Che intendi?»

«Ora che stai soffrendo così tanto, ti penti di esserti fidata di Cheryl, di averle affidato la tua felicità, e addirittura te stessa?»

«No, per quanto lo vorrei non potrei mai pentirmene. Mi ha fatto provare emozioni di cui non sapevo nemmeno l'esistenza, e nonostante tutto il male che mi ha inflitto e che mi sta infliggendo sono contenta di averle affidato il mio cuore.» Ammise tristemente, torturandosi la pelle che rivestiva le sue mani.

«Ma allo stesso tempo la odio, si è presa tutto, mi ha prosciugata completamente lasciandomi inerte, spoglia di qualsiasi tipo di sensazione o sentimento.» Proseguì, portandosi la sigaretta alle labbra.

«Ti assicuro che tornerai a splendere, prenditi il tuo tempo. Questa sofferenza andrà via, te lo giuro ed io farò il possibile affinché tu possa tornare a stare meglio. Okay?» Mormorò, stringendola fortemente, posando la  guancia sul suo capo.

«Grazie per essere sempre qui.» Sussurrò, accogliendo il caloroso abbraccio del suo migliore amico, rifugiandosi nelle braccia di colui che l'aveva sempre accudita.

«Ora va a dormire, so che ultimamente chiudi occhio a stento. Vai a sdraiarti, nel frattempo ti preparo una camomilla.» Affermò, baciandole la tempia mentre Toni annuì, ancora immersa nelle sue braccia, per poi separarsi dalla sua stretta e avviarsi verso la propria camera da letto.

Non appena toccò il materasso mille ricordi presero a girare per la sua mente, come ormai accadeva da circa tre mesi, privandola costantemente del sonno.

La verità era che Cheryl le mancava terribilmente, non l'avrebbe mai ammesso apertamente ma le mancava poterla stringere tra le sue braccia, respirare a pieni polmoni il suo profumo, confortarla nei momenti di crollo, accudirla come se fosse la sua piccola, farla sentire amata o baciarle il broncio che metteva su ogni volta che qualcosa la indispettiva.

Le mancava giocare come se fossero due bambine, le mancava rincorrerla per la cucina cercando di catturarla per poterle fare il solletico, o cucinare insieme a lei e sporcarle la faccia con i vari ingredienti, per poi prenderla tra le sue braccia cercando di farsi perdonare.

Ma ciò di cui aveva maggior nostalgia era la possibilità di dormire in sua compagnia, addormentarsi avendola al suo fianco come avrebbe voluto fare per il resto della sua vita.

Flashback 

«TT» Sussurrò la rossa nel buio prorompente che investiva la stanza.

«dimmi piccola.» Ribatté, ancorandosi maggiormente al suo corpo, accarezzandole l'addome a pieno contatto con la pelle.

«Tu non hai paura?» chiese all'improvviso.

«Di cosa?» Domandò, corrugando la fronte per via della confusione, allentando leggermente la presa intorno alla sua vita, permettendole di potersi girare nella sua direzione.

Choni one shotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora