1. Visione

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La visione che teneva in mano era confusa, sfocata.
Era la prima volta che creava una tavoletta di vetro così inutile a parer suo.
La guardò più da vicino, l'unica cosa che riusciva a distinguere era un uomo a terra, gli arti piegati innatualmente e il collo spezzato. Non sapeva chi era, il suo volto era totalmente privo di tratti somatici.
Perché non so chi sei? Si domandò.
Bruno tirò fuori dalle tasche del poncho nuovo delle erbe essiccate e le posizionò per l'ennesima volta sulla sabbia nella sua stanza delle visioni.
Si sedette a gambe incrociate, sospirando.
Era buio, se non per la pila di tavolette verdi di fianco a lui che aveva creato poco prima. Non era un problema per lui l'oscurità: conosceva quel posto a menadito e non ne era spaventato.
Da quanto tempo era lì? Forse troppo tempo. Non era mai stato in grado di vedere di più su una visione che aveva già immortalato, ma non poteva arrendersi.
Dalla tasca sul petto della camicia estrasse un po' di sale fino e lo tirò dietro la schiena. Questa volta il gesto era più che giustificato.
Quella sera aveva deciso di guardare il futuro per sé stesso e vederci un uomo morto non era per nulla rassicurante.
Essere scaramantico pareva il minimo in quella situazione.
Prese dall'altra tasca del poncho una scatola di fiammiferi e con un gesto fluido ne accese uno. Bruciò ogni mucchietto di erbe con la semplicità di qualcuno che quel rituale l'aveva fatto davvero molte volte.
Serrò le palpebre.
Si concentrò sul respiro e lo regolarizzò. Chiamò a sé il potere e quello parve raggiungerlo da ogni dove dandogli i brividi.
Lo avvertì fluire fino agli occhi e a quel punto seppe che era il momento di guardare.
La sabbia che fino ad un attimo prima giaceva ferma e illuminata solo da quei piccoli fuochi, si era alzata impetuosa, lampi verdi la attraversavano come fremendo per mostrare a Bruno il futuro.
Lui, nell'occhio di quel ciclone sabbioso, lasciò iniziare la visione.
Immagini indefinite presero forma: Un quadro, un lungo corridoio oscuro... l'uomo a terra senza vita.
La visione stava per finire e non c'erano dettagli, erano immagini generiche e non facilmente interpretabili.
《Chi è quell'uomo?》esclamò Bruno frustrato, alzandosi in piedi.
La sabbia parve ascoltarlo. Qualcosa che prima non gli aveva concesso di vedere stava emergendo dai lampi smeraldini.
Il quadro, ora molto familiare, si aprì come una porta mostrando un buco scavato rozzamente.
Bruno vide se stesso entrarci e poi le immagini cambiarono: un muro crepato, una cazzuola e un secchio di latta.
Una lettera scritta a mano apparve ma Bruno riuscì solo a leggere "Scusami Jorge,".
Alla fine, quell'uomo morto.
《Chi sei?》gridò.
La risposta fu semplice.
Quella figura stesa... era colui che la stava guardando.
Bruno, vedendo il proprio volto cadde all'indietro, ma la visione non terminò.
La figura cambiò aspetto: era sempre nella stessa posizione, ma non aveva più i tratti somatici. Era nuovamente l'uomo sconosciuto.
Bruno non afferrò la visione che cadde sulla sabbia ormai calma.
Indietreggiò lentamente.
Cosa diavolo significava?
Sembrava come se il destino non avesse ancora deciso il finale di quella "storia".
Sapeva di non poter scappare da quello che aveva visto. Doveva affrontare la situazione.
Incrociò le dita.
Non voglio morire.

[Angolo della Baguette]

Salve Rattiny spero vi sia piaciuto questo primo capitolo ^^
Ooooke è la prima cosa che scrivo in vita mia quindi se trovate errori di alcun tipo scrivetelo nei commenti o dove vi pare :)
Il prossimo capitolo uscirà quando l'avrò finito di scrivere... spero preso onestamente lol

Walls (Bruno Madrigal × Hernando)Where stories live. Discover now