14 - music, dance parte 2

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Hunter pov

Dopo aver attraversato tutto l'atrio che divideva la cucina dalla sala da pranzo notai le scale, sulla destra. Erano un po' nascoste dietro a due cactus altissimi. Sui primi scalini trovai alcuni ragazzi intenti a baciarsi. Cercai di passare oltre senza pestarli, purtroppo ci vedevo veramente poco data la scarsa luce provenire dalla zona di ballo.

Bene, Miyeon mi ha detto di andare al terzo piano, così farò, pensai. Il cuore non la smetteva di battere velocemente, lo sentivo nel petto e questo mi agitò ancora di più. Dovevo rimanere calma e non farmi prendere dall'ansia.

Salii una rampa di scale e vidi altri ragazzi parlare e ridere tra di loro per il corridoio, c'era sempre meno luce, però non me la sentii di accendere le luci delle scale, mi avrebbero vista tutti. Perciò salii ancora fino al terzo piano. Sentivo a malapena la musica provenire dal piano terra, mi sembrò strano. Forse sono l'unica a dover andare in bagno proprio in questo momento, pensai. Mi fidai delle parole di Miyeon e mi feci coraggio. Attraversai tutto il lungo corridoio. Cavolo ma se non è quella non posso andarmene in giro a guardare in tutte le stanze, dovrei tornare giù e chiedere a quei ragazzi al primo piano, che seccatura.

Dopo aver varcato l'intero corridoio mi ritrovai davanti alla fatidica porta del bagno, quella che mi aveva indicato Miyeon. Notai però che sulla sinistra c'era una porta leggermente aperta, forse era quella.

Spionai un po' per capire se si trattasse del bagno e se ci fosse dentro qualcuno. Trattenni il respiro. No, era una stanza da letto. Sentii qualcosa o meglio qualcuno muoversi al suo interno. Decisi di bussare, per chiedere effettivamente dove fosse il bagno.

Sentii un piccolo tonfo. Così decisi di aprire di più la porta. C'era qualcuno lì, al buio. Vedevo solo una piccola luce accesa riflessa sul pavimento.

Era seduto. Notai poi delle gambe, leggermente divaricate. Ai piedi delle dr. martens, poi dei jeans scuri leggermente strappati sul ginocchio. Aveva le mani dentro le tasche. Indossava una sorta di felpa, o maglia a maniche lunghe. Mi sporsi ancora di più. Era rivolto verso di me, stava aspettando una mia mossa. Decisi di guardare meglio.

Ma quello, ma quello è Yuta, pensai. Cosa cavolo ci fa Yuta qui?

<< Scusami, stavo cercando la porta del bagno >> Dissi abbassando lo sguardo verso l'unico tappeto al centro della stanza.

<< Come? >> mi rispose sporgendosi con la testa verso di me. Mi guardò negli occhi intensamente. Tirò fuori le mani dalle tasche

<< Stavo cercando il bagno, mi avevano detto di andare al terzo piano ultima porta in fondo al corridoio >>

<< Beh ti hanno detto male, il bagno si trova al secondo piano >>

Annuii leggermente con il viso, mostrando una piccola smorfia, almeno avevo trovato qualcuno a cui chiedere.

<< Aspetta >> Mi disse con una voce molto profonda prima che chiudessi definitivamente la porta. Io la aprii di nuovo, lui era sempre lì, nella stessa posizione ad osservarmi. La luce che filtrava dalla finestra gli illuminava leggermente il viso, per poi unirsi con quella della lampada sul pavimento.

<< Tu non mi hai visto qui. Tu non sai che sono venuto qui. Tu non mi conosci. Non hai presente chi sono >> Disse tutto ad un fiato, per poi zittirsi e aspettare una mia reazione.

Questa cosa mi sembrò molto strana. In ogni caso di certo non lo avrei detto a tutti, ma neanche a Miyeon, avevamo parlato solo di lui a riguardo di Jungwoo.

<< Ok >> riuscii a dire solo questo. Non mi uscirono altre parole. Mi sembrò tutto così assurdo. Non sapevo cosa dire in una situazione del genere, così me ne uscii con un semplice ok.

<< Se qualcuno ti venisse a chiedere, tu non mi hai visto >> continuò per poi voltarsi di schiena e osservare la luna alta in cielo.

-

Fortunatamente poi il bagno riuscii a trovarlo, anche perchè si era creata un'evidente fila davanti, ero proprio scema.

Ripensai a quello che era appena successo, nel mentre che tornai giù verso Miyeon e Yuqi.

<< Oooohh ce ne hai messo di tempo >> mi disse Miyeon buttandosi addosso alle mie spalle. A quanto pare era già brilla.

Cosa ci faceva Yuta seduto in una stanza tutto da solo? Non stava facendo niente poi. Se ne stava lì in penombra quasi ad osservare. A cosa pensava? Forse non si stava godendo la festa così decise di andare su all'ultimo piano per rimanere in pace. Ma perchè venire alla festa di Jungwoo, loro due si odiano, pensai. Tutto questo non aveva senso. Non lo avrebbero mai fatto entrare. Poi ripensai alle parole di Miyeon, di una settimana fa. Yuta è stato probabilmente adottato dal padre di Jungwoo, quando era ancora adolescente, ciò significa che forse tempo fa deve aver abitato qui, tra queste mura. Per questo conosceva esattamente dove fosse il bagno. Ha senso.

Forse voleva solo tornare a casa.

Anemone | Yuta NakamotoWhere stories live. Discover now