{III} Giù Negli Inferi

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"Così si spense una speciale vita sulla Terra, ma se ne accese un'altra, molto molto lontano..."

Ma prima...

Charles: "Buio. Vuoto. Non vedo nulla, se non il mio corpo. Dove mi trovo? Cosa mi è successo? Chi sono? Da quanto tempo sono... in questo stato?
Passano interminabili secondi. Sono confuso, smarrito...
Aspetta... ora ricordo! Sono Charles Isaac Doom, figlio di... Efesto?
Ricordo... ero morto... sono morto.
Ora si spiega... questo. Ma dove sono? Il Limbo?"

Così disse Charles. In quel momento inesistente, in quel luogo inesistente, lui esisteva... o forse no? Cos'era esattamente lui in quel momento? Cosa rimaneva di lui? Era la sua anima che pensava, che parlava, che "esisteva"? Non poteva saperlo, era smarrito...
Ma all'improvviso apparve qualcuno: era una donna, non troppo in là con gli anni, che usciva dall'oscurità e camminava nel vuoto verso Charles, sorridendogli. Cominciò a parlare.

???: "No figliolo, il Limbo è ben diverso" ~ridacchiò~

Charles: ~aguzzò la vista e, molto sorpreso, con gli occhi spalancati, disse~ "M-mamma...?"

Charles non se lo aspettava. Iniziò a singhiozzare e dai suoi occhi cominciarono a scendere fiumi di lacrime. Allora la madre lo guardò con sguardo dolce, malinconico, materno, e lo abbracciò.

Madre: "Non preoccuparti, cucciolo mio, finalmente sono qui" ~disse, strofinando le mani sulla schiena del ragazzo~

Dopo un po' Charles si tranquillizzò e riprese a parlare.

Charles: "Dove ci troviamo, madre?" ~chiese ancora un po' confuso~

Madre: "Questo luogo è il Vuoto tra le dimensioni, Charles. È solo un luogo di... transizione. Anzi, forse non si può neanche definire luogo" ~disse con sguardo serio, lasciando trasparire un po' di tristezza~

Charles: "Transizione? Dove stiamo andando? Cosa mi stai nascondendo, madre?" ~chiese, notando la tristezza di lei e cominciandosi a preoccupare~

Madre: "Vedi figliolo... pur troppo alla mia morte sono andata all'Inferno... letteralmente. E a quanto pare anche tu dovrai cominciare a stare lì, non so per quanto tempo, forse per sempre... Ma vedi il lato positivo, potrai finalmente stare con tua madre!" ~disse, facendo un sorriso un po' forzato, ma sempre materno~

Charles: "Oh... ora capisco..." ~rimase a riflettere per un po' di tempo per accettare la cosa~ "Ma allora... che ci fai qui?" ~chiese curioso~

Madre: "Conosci Dante Alighieri?" ~chiese~

Charles: "Certo che lo conosco, l'ho studiato, è uno dei miei scrittori e poeti preferiti" ~rispose con passione~

Madre: "Ecco, io sono come Virgilio per Dante: sarò la tua guida nell'Oltretomba. Devi sapere che, in realtà, Ade vuole vederti e parlarti... non so per quale motivo, ma forse è una buona notizia, potrebbe voler dire che non sei costretto a stare all'Inferno in quanto peccatore, ma che invece, magari, meritavi il Paradiso... chissà" ~spiegò~

Charles: "Capisco... forse so perché Ade voglia parlarmi. Madre... sono davvero figlio di Efesto?" ~chiese con serietà~

Madre: "Ecco... io... sì, sei figlio di Efesto... Mi dispiace dirtelo solo ora" ~disse un po' imbarazzata e dispiaciuta~

Charles: "Non preoccuparti madre. Vedi... prima di morire, ho incontrato un vecchio, che mi ha detto tutto... Egli era Deucal, nipote di Zeus e figlio di Prometeo. Quest'ultimo rubò il fuoco ad Efesto per donarlo agli uomini. Non un caso ovviamente...
Sai come sono morto? Un mostro di metallo venuto evidentemente dal futuro, chiamato A.D.E., mi ha bucato il torace. Ma poco dopo successe qualcosa di strano... feci un sogno. Sognai l'inferno, il fuoco, la sofferenza. Durò poco, e quando finì, intravidi solo due cose: il mostro ridotto in cenere e Deucal che mi parlava. Non so cosa sia accaduto, forse è stato quello stregone a battere quell'essere. In ogni caso ricordo queste parole: 'Tu resusciterai'. Devo trovare delle risposte, madre, e forse Ade, quello vero, me le saprà dare. In oltre potrebbe avere a che fare con mio padre, non lo so..." ~disse con chiarezza e speranza~

Madre: "Capisco... Sono così dispiaciuta tesoro, non hai idea di quanto sia stato doloroso sapere che fossi morto... In ogni caso forse hai ragione, Ade potrebbe avere delle risposte e potrebbe voler parlare di tuo padre" ~alzò le spalle~ "Io non lo vedo da tanto Efesto... anche se una volta ha fatto visita agli Inferi" ~disse un po' malinconica~

Charles: "Ah sì? Ed era venuto per fare cosa?" ~chiese incuriosito ma un po' irritato~

Madre: "Beh ecco, era venuto per..."

In quel momento, nel mezzo della frase, apparve, in lontananza davanti a loro, una rossa luce che si avvicinava e si intensificava sempre di più, fino a quando non era così forte da accecarli. Quando ripresero a vedere, si ritrovarono finalmente negli Inferi.

Madre: "Eccoci, figliolo... Andiamo al castello di Ade adesso" ~disse seria ma un po' preoccupata~

Charles: ~la seguì in silenzio, guardandosi intorno~

Charles era affascinato da quel luogo, pur essendo tenebroso e colmo di sofferenza. Era una valle immensa, fatta di una terra color sangue, senza cielo, ma con un soffitto, sempre di terra, molto molto alto: un'enorme caverna in pratica. In lontananza si potevano vedere dei monti anonimi, leggermente sfumati da un'atmosfera rosso fuoco, per la profondità di campo, e delle colonne di lava che scendevano dall'alto e che formavano per terra dei laghetti, alcuni più grandi di altri, dove alcune anime venivano torturate. L'aria che si respirava era calda, fastidiosa, irritante, quasi piccante. In oltre c'erano in giro demoni di ogni genere, più o meno spaventosi e orripilanti.
Il castello di Ade, verso il quale Charles si stava dirigendo con sua madre, aveva una facciata ricca di dettagli ed era molto esteso, soprattutto in altezza, in più era delimitato da spesse mura alte circa 10 metri, dentro le quali si trovava anche la città di Dite (nel mezzo della quale era situato il castello).

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La donna bussò al portone e da dentro rispose un'accattivante voce maschile, che gli ordinò di entrare

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La donna bussò al portone e da dentro rispose un'accattivante voce maschile, che gli ordinò di entrare.

Agent Doom: OriginsWhere stories live. Discover now