«E voi siete stati la mia, anche se solo per poco tempo». Mi ritrovai quasi a gracchiare per colpa dello stretto nodo che mi serrava la gola.

Un lieve bussare alla porta, così delicato da non sentirsi nemmeno, mi arrivò all'orecchio senza problemi. Mi scostai dall'abbraccio della mia amica e parlai con il tono di voce più alto che fosse concesso dalle regole di quel lago di fuoco. «Avanti».

Ximena mi osservò confusa, probabilmente non aveva sentito nulla poiché non possedeva il mio stesso raffinato udito, ma sorrise lievemente quando vide Honey sbucare da dietro la porta di legno. Se la chiuse alle spalle con imbarazzo e sorrise ad entrambe. Indossava un pigiama molto carino, con dei panda stampati su tutto il tessuto di pile, e delle pantofole morbide a forma di Babbo Natale. Letteralmente, con tanto di cappello e barba.

«Volevo assicurarmi che Arya stesse bene, visto la nostra mancata cena e beh tutto il disc-».

Ximena quasi strillò. «Mancata cena?! Siete in punizione?». Honei annuì e io mi limitai ad alzare le spalle. «Perché?».

«Mi sono immischiata in una litigata tra lei e Melville, lui è diventato uno psicopatico furioso. Dantalian ci ha visti e mi ha difeso. Hanno iniziato a prendersi a pugni e il frastuono avrà destato i sospetti di-».

Mi interruppe con voce sprezzante. «Denholm». Scosse la testa con un'espressione improvvisamente furiosa. «E ovviamente voi due siete state punite, forse anche Dantalian, ma Melville-stupido-coglione no, giusto? Lui l'ha passata liscia, grazie al suo schifosissimo gruppo degli Élite...».

«Xim-». Mormorò Honey, tentando di interromperla.

«L'Èlite?». Mormorai confusa.

Non sembrò curarsene. «Lui e quella grande massa di scimmioni convinti di avere il potere assoluto dentro queste quattro mura. E Denholm che permette tutto questo? Peggio ancora! Solo una mente malata poteva creare regole del genere, ma creando anche l'Élite si è dannatamente superato il limite-».

Honey sospirò. «Ximena-».

Spostai lo sguardo, confusa, da una all'altra. «Non ci sto capendo nulla».

«Tutto questo è al limite dei diritti umani! Ma voi partner come fate a sopportarlo? È tutto così tossico, così possessivo, così...».

Aspetta un secondo. «Partner?». Osservai Honey.

Lei chiuse gli occhi e si sfregò le tempie con le dita esili. «Ximena, per l'amore di tutti gli dei-».

«...inumano, ecco cos'è!». Ximena strinse i pugni.

«Ximena!». Sussurrò Honey a voce alta, per quanto potesse, e andò a scuoterla per le spalle per rafforzare il concetto. «Lei non lo sa! Arya non sa nulla di questo, nessuno gliel'ha ancora spiegato!».

Lei sembrò risvegliarsi da una trance, come se una fitta nebbia si fosse finalmente dissipata. «Oh-».

«Non so di cosa state parlando, ma...». Mi sedetti su quello che sarebbe stato il mio letto per i prossimi mesi. «Tutto questo mi sta facendo venire il mal di testa e il mio cervello ha bisogno di una spiegazione».

Honey si scambiò un'occhiata d'intesa con Ximena e poi entrambe presero posto nel letto di quest'ultima, di fronte a me. «Quello che stai per sentire è la realtà più raccapricciante che possa esistere, ma resta la realtà, e ad essa non possiamo mai sfuggire, come sai bene».

TecumWhere stories live. Discover now