The day I met you again_Zhongchi

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31 Dicembre. Il suo compleanno. Un giorno indubbiamente importante per i mortali, che festeggiano la loro nascita. Era il primo anno che lo festeggiava. Festeggiava la sua nascita come mortale. La sua "nuova" vita, che sarebbe sicuramente finita, e anche decisamente presto, per i suoi standard. HuTao gli aveva intimato di festeggiarlo, il suo compleanno. Era sicura che con gli altri non l'avesse fatto. "Ti conosco. Sembri giovane ma dentro sei come mio nonno! Sono sicura che non hai festeggiato gli altri, quindi ti impongo di festeggiare questo." Quella ragazzina... era difficile da trattare, ma si preoccupava degli altri, a modo suo. "Chiamerò io qualcuno, se non farai come ti dico." Per la curiosità, Zhongli aveva deciso che non avrebbe festeggiato il suo compleanno. Voleva vedere chi avrebbe chiamato Hu tao in suo soccorso.

In ogni caso, forse non avrebbe festeggiato comunque. L'unica persona che voleva vedere in tutta Teyvat in quel momento non si trovava lì, e probabilmente non sarebbe tornata. La persona a cui aveva pensato per giorni interi, non riuscendo a concentrarsi su qualsiasi altra cosa. Lui sapeva bene cos'era, quella sensazione che attanagliava il suo cuore ogni giorno. Lui sapeva bene cos'era, quel bisogno incessante di vederlo, di sorridergli, di prendergli la mano e stringerla fra le sue. Ma non voleva ammetterlo a se stesso. Non aveva il coraggio di dire quelle parole, quelle cinque innocue lettere che potevano fermare il suo cuore, se pronunciate in presenza di lui.

A pomeriggio inoltrato, Zhongli lasciò il Wangsheng Funeral Parlor per tornare alla sua abitazione. Si guardava attorno, guardava la sua amata Liyue, ormai indipendente, andare avanti da sola. Rex Lapis era stato come un genitore, guidando la città, portandola per mano; ora Zhongli lasciava andare quella mano. Guardare come gli Adepti e i membri della Liyue Qixing stessero finalmente collaborando lo faceva sentire quasi orgoglioso.

Si riscosse dalle sue riflessioni quando sentì qualcuno urlare il suo nome. "Signor Zhongli!" Scorse la figura di Hu Tao correre nella sua direzione. "So cosa farai adesso. Quindi ho portato i rinforzi, per così dire." Lo sguardo della ragazza all'ex Archon non piaceva troppo. Era lo stesso di quando si divertiva a tormentare Qiqi, o quando faceva scherzi. "Hu Tao, in che senso rinforzi? E poi, cos'è quella fac-" Zhongli non poté finire di parlare, perché una voce alle sue spalle lo fece interrompere. Una voce che lui conosceva bene, troppo bene, e ancora prima di voltarsi sapeva chi si sarebbe trovato davanti. Ancora prima di voltarsi, sapeva che espressione ci sarebbe stata sul suo volto, quel volto che lo tormentava tutte le notti, nel buio. Ancor prima di voltarsi, sapeva quale luce avrebbe arso i suoi occhi, solitamente così freddi. Ancor prima di voltarsi, sapeva come sarebbe stato il suo sorriso, quel sorriso che lo faceva sorridere a sua volta, quel sorriso che era capace di fargli dimenticare qualunque pensiero, qualunque cosa lo stesse tormentando, interessando: ogni cosa perdeva valore, diventava grigia e opaca, quando lui sorrideva, quando lo guardava, quando gli parlava... "Sensei!" Zhongli si girò.

L'Harbinger era in piedi dietro di lui. Il volto, la luce nei suoi occhi, il sorriso. Esattamente come l'uomo se lo ricordava. Dimenticò qualsiasi cosa, Liuye Qixing, Adepti, Hu Tao, l'esistenza della città stessa, e sorrise. "Ajax, che piacere vederti qui. Credevo fossi partito per Inazuma?" L'espressione dell'altro si accigliò. "La Tsaritsa aveva urgenti affari da sbrigare qui. Mi ha detto che sarebbe andata Signora al posto mio." Fece spallucce, lo sguardo perso oltre le spalle dell'ex Archon. "Ma non mi sarei comunque perso il tuo compleanno! Scommetto che stavi per tornare a casa come al tuo solito." Hu Tao si era dileguata, e Childe si rilassò un po'. "Come festeggiavi il tuo compleanno quando eri Rex Lapis?" Si rivolse a all'uomo, sussurrando e avvicinandosi al suo volto per parlare. Zhongli diventò visibilmente rosso, e purtroppo l'altro se ne accorse. Si avvicinò un po' di più, solo per il gusto di vederlo imbarazzato. "Quindi?" Zhongli fece qualche passo indietro. "Non lo festeggiavo. Non credo di averne mai avuto uno, quando ero Rex Lapis." Tartaglia prese l'altro per mano e cominciò a correre. "So che tu conosci decisamente il posto, ma oggi concediti di spendere più di due Mora. I soldi li ho io!" Girarono per le bancarelle di Liuye. Oggi era l'ultimo giorno dell'anno, (si lo so in cina l'ultimo dell'anno è a febbraio ma dettagli in questa storia si fa finta di nulla lmao) quindi la città era insolitamente festosa. Childe trascinò l'altro per il mercato, fermandosi di tanto in tanto a comprare qualcosa su cui aveva messo gli occhi. "Ajax" Si voltò. "Ecco, io-" Si mise a ridere, vedendo l'ex Archon imbarazzato. "Vediamo se indovino: volevi farmi un regalo, ma hai dimenticato i soldi, vero?" Zhongli abbassò gli occhi. "Tranquillo. Dimmi cosa volevi prendermi, e me lo regalerò io." L'uomo a cui il rosso si era rivolto incrociò le braccia. "No. Così non sarebbe una sorpresa." 

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