Partirò da zero

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Tre volte in cui Mattia bacia in diversi modi Christian, più una volta in cui è quest'ultimo, a farlo.

1.      Bacio sulla guancia

La prima volta che capitò non era nemmeno pianificato, come una pioggia che scoppia all’improvviso, bagnando ogni cosa sotto la sua portata.

Erano gli inizi di ottobre e Mattia era felice, aveva appena vinto la gara contro Nunzio, potendo continuare il suo percorso all’interno del programma, ed ogni cosa era passata in secondo piano, mettendo in luce tutte le emozioni che stava provando, perché, nonostante gli svariati premi che adornavano la sua cameretta a casa, mai nessuno aveva creduto in lui, e pensare di aver convinto ben tre professionisti di latino, lo faceva sentire appagato, segno di non aver buttato tanti anni della sua vita nell’immondizia.

Quando le emozioni felici, però, sono affiancate da quelle tristi, esse risultano maggiori, più grandi quasi, perché nonostante il biondo fosse in uno stato di piacevole serenità, nella sua mente non poteva non alloggiare quella leggera nota di malinconia dettata dai suoi compagni di casetta, che al momento di dire chi per loro avrebbe vinto la sfida, non avevano perso occasione, o almeno vacillato, a dire il nome del suo avversario. Sapeva di non doversi soffermare troppo, che ciò era stato detto per sport praticamente, per non perdere un’amicizia, visto che all’interno della casetta tutti avevano legato con l’altro ragazzo e non con lui; quindi, non ne rimase tanto sorpreso nel non sentire il suo nome, ma non pensava che avrebbe comunque fatto così male. D’altra parte, aveva ringraziato la correttezza di Carola di aver fatto i nomi di entrambi, riconoscendo in lei una sorta di sorella maggiore che si sarebbe schierata spada tratta nei suoi confronti. Eppure, mentre rifletteva, non poteva fare a meno di constatare che l’unica persona che avrebbe fatto sicuramente il suo nome, senza riluttanza, o paura di ferire Nunzio, sarebbe stata Christian.

Lui aveva creduto in lui ancor prima che lo facesse da solo, porgendogli una mano nei momenti di sconsolazione ed una cinquina quando se ne usciva con frasi campate in aria, che facevano irritare il bergamasco. Il moro era una bella persona dentro, genuina e solare, anche se non mostrava a nessuno questa sua caratteristica, troppo concentrato verso i suoi obiettivi, chiudendosi a riccio quando le persone gli si prestavano. Aveva sempre una bella parola da dirgli, ed anche quando mancavano, erano i gesti a parlare, una lacrima tolta dalla guancia, una pernacchia per smorzare la tensione, o racconti su vite mistiche che forse loro vivrebbero in universi alternativi. Christian lo assillava con questa storia, credendo veramente che le persone esistenti su questo mondo, in verità, siano solo una variante delle migliaia che ne esistono, dove, in ognuno di essi, si presentano sempre in modo diverso: Christian infatti credeva che nell’universo due, probabilmente, era un pittore un po’ scorbutico, con una serie di amanti a disposizione, ed una moglie che non lo tollerava, volendo richiedere il divorzio; invece Mattia dell’universo due, era un giocatore di basket, quindi era più alto e robusto, ed era un cestista, che probabilmente Michael Jordan non era nulla in suo confronto. E così via, per una serie infinita di numeri che il moro amava fantasticare. Molte volte Mattia aveva riso ascoltando queste storie, altre invece, ne era rimasto affascinato, chiedendosi se, le cose che il moro immaginasse voleva che fossero realtà, qui, nel loro, di universo.

Christian, oltre che internamente, era una bella persona esteticamente, e Mattia avrebbe potuto perdere giorni a descrivere la pelle diafana del moro sulla quale alloggiavano delle tenere macchioline che lo rendevano un quadro meraviglioso, alla pari di quelli di Munch, per non parlare del suo corpo snello, il quale molte volte, lui, se ne lamentava, non capendo in verità quanto tutto ciò che apparteneva alla sua figura fosse etereo, mistico e scolpito dagli Dei. Il biondo aveva pensato di dirglielo ad Anna ed Ivan, i genitori del moro, che avessero creato l’ottava meraviglia del mondo, ma come questa idea nata nella sua testa, subito era stata eliminata e cestinata, non avendo voglia di passare come un maniaco.

Portami a ballare [Matian]Where stories live. Discover now