non ti montare la testa, Omar Shaana

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Mani sudate. Cuore a mille. Era il suo primo appuntamento con un ragazzo: non aveva idea di chi fosse, non sapeva che faccia avesse e non conosceva nemmeno il suo vero nome.
Camminava per raggiungere il posto in cui avevano deciso di incontrarsi, la zona non sembrava delle migliori, l'orologio segnava le otto di sera e le strade deserte, non ispiravano molta fiducia. Fa un bel respiro, passa il ponte, una macchina blu metallizzata sfreccia accanto a lui, il suo sguardo si incontra con quello tagliente del guidatore, rabbrividisce. Dove diavolo sono finito? Controlla la posizione su google maps, il percorso sembrava quello giusto, doveva camminare per altri cinque minuti e sarebbe arrivato a destinazione.
Solo ora guizzava nella sua testa, l'idea che Odellz10 avrebbe potuto tranquillamente essere un serial killer, sto diventando paranoico, si disse cercando di tranquillizzarsi. Era solo preoccupato di fare brutta figura, sembrare inesperto, insicuro o timido, anche se, tra tutti gli aggettivi che si potevano usare per descriverlo, timido era sicuramente il meno indicato.
Quell'atteggiamento da cattivo ragazzo, bello e tenebroso, misterioso e schivo, era, in parte, la ragione delle sue numerose conquiste. Si chiedeva se anche questa volta potesse funzionare.

Che tipo era invece Odellz10? Ricordava le loro chat, le foto che si sono scambiati. Sembrava gentile, disponibile, faceva spesso del sarcasmo, ed era divertente. Insomma, apparentemente, nessuna red flag che avrebbe potuto farlo passare per un malintenzionato.

1 min all'arrivo, deve solo percorrere una scala. Sporge la testa per assicurarsi che non ci sia nessun altro, sembra deserto, se ne accerta e fa un bel respiro.
Fa le scale a passo svelto e, una volta su, comincia a guardarsi intorno. Sì, è solo, maledetto Odellz10, mi sono andato a cercare un ritardatario.
Il posto non è granché, non ci era mai stato. Probabilmente aveva una storia, sembra un vecchio ponte dismesso. Le scritte colorate con le firme dei writers e i graffiti variopinti, lo rendevano meno tetro, ma nel buio della sera, è quasi impossibile non sentirsi minacciati da tutta quella desolazione.
Si stringe nella sua giacca a vento, ma quando all'improvviso sente dei passi farsi sempre più vicini, istintivamente indietreggia, allontanandosi dalle scalinate.
Scuote la testa, si fa coraggio e assume una strana posizione di difesa, come se volesse prepararsi per un imminente scontro.
La figura che pian piano veniva fuori dal buio delle scale, comincia a farsi più nitida.
Si ferma sull'ultimo gradino, lo guarda, fa un sorriso beffardo.

"Ehy, whoooooo!! Vuoi picchiarmi perché ho fatto troppo tardi?"

Odellz10? Non ci posso credere.

Ander abbassa le mani lungo il corpo e tornando composto assume un'espressione tra il confuso e il divertito. Anzi, sorride, in maniera spontanea. Omar, era lui il ragazzo con cui aveva scambiato pensieri, preoccupazioni e molto altro ancora da due settimane a questa parte?

"Omar? Tu...?" Ancora incredulo, scuote la testa appoggiandosi al muretto, di schiena. Omar fa l'ultimo scalino e lo raggiunge, mettendosi di fronte a lui. Adesso, che erano faccia a faccia, tutte quelle strane paure che lo avevano tartassato nel corso della serata, spariscono, trasformandosi in leggere nebulose.

"Sono Odellz10" Ammette sorridendo poco e facendo spallucce.

"Non so perché, ma non... non ci avrei mai pensato" E come avrebbe mai potuto? Se solo avesse scambiato più di due parole con lui, quando lo incontrava insieme a Nadia e Guzmán, ne avrebbe riconosciuto l'attitudine? Forse, avrebbe sicuramente aiutato a restringere il campo. Gli aveva confidato, in chat, di essere uno studente di Las Encinas, ma Ander, non aveva mai notato veramente Omar Shaana, se non il giorno prima, a teatro.

Omander || StarboysOù les histoires vivent. Découvrez maintenant