La mia piccola sirena (Umihara Norika)

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*Richieste aperte*

**Ho ambientato questa headcanon dopo il FFI, per questo nel caso non abbiate visto Orion non posso assicurarvi che capirete proprio tutto tutto :D Ho cercato comunque di accennare il meno possibile agli eventi di Ares e Orion in modo da non fare spoiler indesiderati o variare troppo le vicende. Come ho scritto sopra le richieste sono aperte quindi (se vi va) lasciate il nome di qualche personaggio di cui potrei parlare qui nei commenti (?) Spero che l'headcanon vi piaccia :)

.........

Quel giorno sull'Isola Normidia si respirava aria estiva nonostante fosse quasi ottobre. I raggi solari del primo pomeriggio entravano dalle finestre spalancate per poi abbandonarsi al pavimento in legno di quella piccola casa sulla spiaggia. L'aria afosa seccava la gola di Umihara Norika e di sua madre che se ne stavano sedute in cucina cercando di ammazzare il tempo finché quest'ultima disse: "Umihara, tesoro, oggi è proprio una giornata perfetta per andare a pescare. Non trovi anche tu?" e le sorrise.

Sin dalla tenera età Norika aveva sempre amato andare a pescare. Vedere le onde infrangersi sotto i suoi piedi per poi trasformarsi in schiuma la faceva sentire una sirena. Da bambina lo disse a sua madre che scherzando rispose: "oh tesoro, ma tu lo sei già."

A quel ricordo sorrideva e ci si aggrappava quando tutto sembrava sgretolarsi intorno a lei. Spesso durante il Football Frontier International si era sentita sola, a volte inutile alla squadra che nonostante cercasse di toglierle quei pensieri -a detta di Asuto- stupidi dalla testa non riusciva mai nel suo intento.

notava la sabbia bollente disperdersi sotto i suoi piedi rilasciando orme che avrebbe poi osservato tornando a casa. Il mare quel giorno era una tavola, la limpidezza dell'acqua rendeva visibile anche il più piccolo sassolino presente sul fondale marino e lo scrosciare delle onde trasformava la spiaggia in un vero e proprio paradiso e lei ne rimase incantata.

a svegliarla da quello stato di trance fu sua madre;

"tesoro potresti per favore passarmi il secchio? Guarda! Ne ho trovata un altra!" disse sventolando il braccio in aria e mostrandole un ostrica parecchio grande.

Lei sorrise nel vedere sua madre comportarsi come quando era una bambina. Non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce, eppure il modo di comportarsi nei suoi confronti la faceva sentire a casa. per un attimo ringraziò mentalmente Jude e il suo allenatore per averla scelta come membro di supporto e non a inizio FFI. Le passò il secchio e con un tuffo entrò in acqua.

Al contrario di come si potrebbe pensare, l'acqua non era per niente calda e, Norika dovette nuotare per un bel pò di tempo prima di abituarsi e iniziare ad aiutare sua madre.

Il fondale nascondeva tanti segreti. Mesi prima aveva trovato un bracciale di perle, un altra volta aveva visto una pietra a forma di cuore -che lei custodisce ancora gelosamente in camera sua- e un altra volta ancora aveva visto un pesce con un colore molto particolare che avrebbe voluto portare con sé ma non potè farlo, perché, a detta di sua madre, apparteneva al mare.

Il tempo passa velocemente quando ci si diverte e lei aveva appurato quel detto proprio quel pomeriggio quando in cielo iniziarono a formarsi sfumature di rosso, rosa e arancione. In cielo i gabbiani che le avevano fatto compagnia (rubando di tanto in tanto qualche pesce dal secchio) iniziavano a volare via verso il loro nido. Il sole iniziava a nascondersi lasciando spazio alla luna e alla tranquillità che essa portava e, quando anche sua madre uscì dall'acqua, andarono a sedersi su uno degli scogli per asciugarsi.

"Sai..." disse ad un tratto sua madre.

"So che non è passato molto tempo da quando te ne sei andata da casa.. per il Football qualcosa intendo" e rise.

"Ma questo posto non è lo stesso senza voi ragazzi." e sorrise malinconicamente.

"Beh" rispose la più giovane

"Anche io ho sentito molto la mancanza di Normidia e ovviamente la tua."

"Ma sono felice di essere stata scelta" aggiunse poi timidamente.

A quel punto le prime stelle iniziarono a brillare nel cielo e una fresca brezza marina riempiva le loro narici.

D'un tratto si risvegliò come da un lungo sogno.

"Uh! Forza! è tardi! Dobbiamo andare o quando gli altri arriveranno non avremo ancora cucinato nulla!" e scappò via verso casa.


"Ma tu guardala..." disse la donna più grande di lei.

"...La mia piccola sirena..." e sorridente la seguì.

Inazuma Eleven One Shot Where stories live. Discover now