Eirian conosceva Bastian troppo bene per sperare giocasse corretto e sapeva che Alastar non aveva alcuna speranza di vincere una lotta con il figlio di Ade. Guardò il pirata con astio, cosa che lo fece sorridere.

"Principessa, rimanga a distanza di sicurezza. Non vorrei le accadesse qualcosa di male." una sottile minaccia che risvegliò in Eirian numerosi ricordi. La ragazza sorrise falsamente e si sedette davanti al banco con le armi per osservare i due ragazzi fronteggiarsi in mezzo al prato. Alastar maneggiava una spada semplice, non particolarmente elaborata, mentre Bastian impugnava la sua arma, quella con il rubino, con orgoglio e sicurezza. Il pirata era cosciente di avere la vittoria in pugno e voleva solo umiliare il Lord. Eirian non l'avrebbe permesso.

Bastian fu il primo ad attaccare, sperando un fendente che Alastar non tardò a parare e restituire. I ragazzi calarono in una danza armonica accompagnata dal fischio di metallo contro metallo e sudore che illuminava le loro fronti. Presto il ritmo della lotta passò da un andante a un vivace e Bastian sferrò più colpi di quelli che Alastar riusciva a controllare. Eirian si alzò quando vide le fiamme negli occhi del pirata divampare e il marchio sulla sua pelle bruciare come tizzoni ardenti. Afferrò la prima daga che trovò e la scagliò contro il semidio, colpendo la terra fra le sue gambe e facendolo immobilizzare sul posto.

"C'è così tanto testosterone nell'aria che non si riesce più a respirare" Eirian prese un'altra lama e se la rigirò tra le dita, attirando l'attenzione del pirata su di lei. "Che ne dici di una sfida a chi ha la mira migliore?"

Bastian pugnalava, infilzava, spezzava ossa, ma non era un tiratore. Quello era un talento che solo Eirian custodiva, lei e Isobel sapevano maneggiare un arco e la principessa era stata addestrata a tirare i coltelli sin da quando era piccola.

Bastian sapeva di non avere possibilità contro di lei. Ridacchiò e le diede le spalle. "Magari un'altra volta"

"Come pensavo." si voltò con altezzosità verso il Lord e disse, "Andiamo, voglio mostrarti la biblioteca"

Isobel

Rhys se ne stava sdraiato sulla brandina, a tirare una palla contro il muro e dondolare il piede con fare nervoso. Se Izzy non l'avesse conosciuto, avrebbe pensato che fosse agitato e non semplicemente immerso nei suoi pensieri.

"Ciao, Rhysie, come te la stai passando qui sotto?" Isobel si sedette a bordo del letto e il fratello le fece spazio, disorientato. Guardò fuori dalla finestra, dove il cielo era chiaro e il sole già alto.

"Che ore sono? Sono stato sveglio tutta la notte a pensare, sai? Sto progettando un nuovo tipo di bomba di cui posso controllare la direzione ma mi mancano ancora alcuni particolare. Ci penserò più tardi però, adesso che sei qui ho finalmente qualcuno con cui parlare. Qui si sta bene, anche se il silenzio mi uccide. Tu come stai, Izzy?"

"Nervosa" sospirò pesantemente e appoggiò la testa sul cuscino, guardando il soffitto. "Mamma e papà saranno qui a momenti."

Al suo fianco, Rhys si irrigidì. "Dovrò rimanere qui nascosto ancora a lungo?"

Izzy allungò una mano e prese quella del fratello, costringendolo a guardarla. "Sarà tutto finito nel giro di qualche giorno e ti prometto, Rhys, che non li farò soffrire."

"Izzy... Non devi farlo per forza. Abbiamo abbastanza risorse per finanziare te e Mysie per sempre. Lacroix ha un conto ad Acheastan con tutto l'oro che abbiamo rubato in questi anni, ce n'è anche per voi due."

"Non posso abbandonare la mia terra" rispose demoralizzata. La vita da pirata e fuorilegge non faceva per lei. "E non posso costringere Mysie a scegliere tra una vita da vagabonda e una senza possibilità di scelta. I Kendrick staranno meglio se sarò io a comandare e con quel tipo di potere potrò ripulire il tuo nome, potrai tornare a casa."

Regno di Rovine 1Where stories live. Discover now