Capitolo 14

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Eirian

I giorni seguenti furono di una monotonia interminabile e vuota. Eirian avrebbe voluto cacciare e allenarsi con il tiro con l'arco ma le frecce erano completamente inutilizzabili, e ciò le impediva di procurare la cena per la ciurma. Per fortuna Rahul aveva fatto delle scorte di carne secca durante la permanenza a Belver e durarono per due settimane, poi Feliks tornò a cucinare la sua orribile zuppa. Un giorno la principessa scese in cucina -dove il fetore di budella di pesce diventava irresistibile- e si propose di aiutarlo a cucinare qualcosa di diverso per una volta.

"Principessa vuole morire?" disse con voce rauca, rovinata dagli anni a fumare sigari. Se ci si avvicinava abbastanza a lui si sentiva il tanfo di fumo e nicotina impresso sui suoi vestiti e solitamente nascosto dagli aromi del cibo in cui lavorava tutti i giorni.

"Voglio solo darti una mano. A corte i nostri cuochi-" venne interrotta da un colpo di mestolo sulla mano.

"Dove vengo io, i vecchi si rispettano e non si contraddicono. Non vuoi prenda veleno per topi, vero?" il vecchio strizzò gli occhi azzurri come il ghiaccio e la liquidò con un gesto svogliato del polso.

L'unico modo per trovare qualcosa di commestibile a bordo era allenarsi con Bastian. Quest'ultimo aveva trovato modi nuovi e più creativi per rendere le giornate di Eirian un inferno. La costringeva a fare addominali finché non sentiva gli organi bruciare, o la faceva stare appesa a una grisella con i piedi legati, con niente a reggerla in caso fossi caduta. Diceva fosse per il suo bene, ma iniziava a sospettare gli piacesse starsene seduto a dipingere mentre lei si scorticava le mani con le corde e sudavo ogni goccia d'acqua che avevo in corpo.

"Ti piace davvero vedermi soffrire, non è così?" gli disse una sera.

Era china sul pavimento, tenendosi sollevata solo con le braccia mentre dei libri pesavano sulla sua schiena. Sotto di lei, Bastian aveva posizionato una decina di bicchieri pieni di liquido nero e puzzolente, così che non potesse arrendersi senza sporcarsi.

"Decisamente. Mi piace sentirti implorare pietà." il pirata sospirò e riprese a disegnare.

Erano giorni che lavorava sullo stesso dipinto e ogni volta che Eirian tentava di dare un'occhiata, il pirata la allontanava. Era così curiosa di sapere cosa stava disegnando che una notte sgattaiolò nella sua cabina per cercare la tavolozza, solo per scoprire che l'aveva chiusa dentro un baule.

Emise un grido esasperato. Le braccia le tremavano, era stremata e non avrebbe retto ancora per molto. Bastian si alzò e lentamente cominciò a rimuovere i bicchieri da sotto di lei. Quando ebbe terminato, Eirian si lasciò andare e rimase distesa sul pavimento a prendere fiato.

"Sei una persona terribile." borbottò sollevandosi in piedi. Aveva le ginocchia molli e le braccia continuavano a dolerle.

Avrebbe tanto desiderato un bagno caldo ma la cosa più vicina a dell'acqua pulita, erano le botti di acqua piovana nella stiva. Un giorno aveva osato controllare al loro interno e ci aveva trovato -oltre a vari strati di muffa- un topo morto che galleggiava in superficie. Le dispiacque per il povero roditore e finì per vomitare il pranzo in un angolino della stanza, lontano dagli occhi di tutti.

"Intendevi dire magnifica? O forse affascinante?"

Eirian roteò gli occhi al cielo e prese a legarsi i capelli con un nastrino. Aislyn si lamentava sempre perché non si teneva le acconciature che le faceva per più di qualche giorno. La principessa le diceva che le davano fastidio, ma la verità era che non riusciva a guardarsi allo specchio senza sentire la voce di suo padre.

"Le principesse non raccolgono i capelli come i paesani" o i suoi continui commenti sulla sua apparenza fragile. "Tuo fratello era un vero principe, al contrario tuo"

Regno di Rovine 1Tahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon