Capitolo 10 (Los Angeles)

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MACA's POV

Un forte rumore mi fa svegliare di soprassalto, facendomi mettere seduta sul letto.
Sento dei ragazzi urlare fuori dalla finestra, e sospiro, mettendomi una mano sulla fronte.
Mi alzo, sentendo il tremendo freddo del pavimento sotto i piedi nudi, per poi camminare verso la finestra che avevo lasciato aperta.
Iera sera mi sono addormentata di colpo, dopo aver pianto per un tempo troppo prolungato, mentre cercavo una soluzione di uscire in modo pulito dalla situazione in cui mi sono messa.
Non c'è alcun modo.
E questo mi fa impazzire.
Guardo fuori, notando dei ragazzi con delle bottiglie di birra in mano, mentre urlano e fanno le cazzate che fanno tutti i ragazzi in questo quartiere pieno di malavita.
Siamo arrivate in questa mega villa ieri, e devo ammettere che è veramente bella.
È assurda tanta bellezza in un quartiere tanto cattivo.
Il colore è rosato, ma ha dei disegni particolari, di un marrone scuro, tendente al violaceo alla luce.
È molto grande e spaziosa, con un piccolo spazio verde sul davanti, e un bel giardino sul retro.
La vegetazione è molto bella e devo ammettere che Zulema ha fatto un bel lavoro. È completamente diversa dallo stile che abbiamo a New York, e questo mi lascia capire quanto sia creativa.

Dopo averci assegnato le camere, non ci siamo più visti

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Dopo averci assegnato le camere, non ci siamo più visti. Nessuno di noi.
Mi era arrivato un messaggio di Bonnie, dopo qualche ora dal nostro arrivo, che diceva che voleva vedermi in camera di Caroline, ma ho rifiutato l'invito. Forse è meglio cosi.
Non posso continuare a costruire un rapporto con loro mentre cerco di incastrarli.
Sospiro nuovamente, per poi camminare nuovamente verso il letto, notando l'ora sulla sveglia.
4:07
Mi accarezzo la fronte, sdraiandomi sotto le coperte, che porto fino al mento, pensando a quanto sia assurda questa situazione.
Zulema.
Quel nome mi invade i pensieri come acqua in un canale vuoto. Tutto quello a cui riesco a pensare è a lei, ai suoi occhi verdi, cosi dannattamente perfetti, e ai suoi modi irruenti e poco consoni.
Non posso pensare al fatto che c'è qualcosa in lei che mi attrae da morire.
Ma quel qualcosa deve sparire.
Dopo minuti che sono sembrati ore, mi riaddormento, con il viso della mora nella testa.

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Chiudo la porta della camera, dirigendomi nella sala generale, dove Zulema ci ha chiamati, circa venti minuti fa.
"Kat..." mi fermo, chiudendo gli occhi e sospirando silenziosamente, nel sentire la voce di Bonnie alle mie spalle.
Mi volto, sorridendo in modo forzato, mentre lei mi viene in contro.
"Ciao"
"Ciao...stai bene? Perché ieri non sei venuta?"
"Ero molto stanca. Il viaggio mi aveva destabilizzata" dico ridendo appena, sperando che creda alla grande cazzata che ho appena detto.
"Mh...sai che se c'è qualcosa che non va puoi dirmelo"
"Lo so, certo che lo so"
"Bene" mi accarezza la spalla, per poi farmi cenno verso il corridoio.
"Andiamo?"
"Si" dico annuendo.

"Questa si che è una colazione, chi ha cucinato?" Dice Damon ridendo, facendomi sorridere.
"La cuoca" sentiamo dire alle nostre spalle, facendoci voltare.
Helena se ne sta in piedi davanti a noi, con un sorrisetto sul viso e i capelli raccolti in una coda bassa.
In pochi secondi Zulema varca la soglia dietro di lei, mettendosi al suo fianco.
I miei occhi cadono sui suoi, che già mi stavano guardando, per poi soffermarmi sul suo abbigliamento; indossa dei cargo neri, accompagnati da scarponi neri, mentre una felpa grigia le copre il busto.
I suoi capelli neri sono raccolti in una coda bassa, come quelli della donna che ha accanto, che noto come la guarda.
Ammirazione?
Stima?
O è altro?
Corruccio lo sguardo nel vedere quella scena, senza capire bene cosa ci sia tra le due.
"Vi abbiamo lasciato stare ieri, ma da oggi si comincia a lavorare" ci dice Zulema, distogliendomi dai miei pensieri.
Mi volto nuovamente, dandole le spalle, mentre continuo a girare il cucchiaino nel cappuccino che ho davanti.
"Vi aspetto tra mezzora davanti a quella porta" non mi giro nemmeno, mentre noto gli altri annuire.
I miei occhi sono puntati sul tavolo, mentre penso a cosa ci toccherà fare sta volta.
O a chi dovremo ammazzare.
I miei capelli vengono tirati con forza all'indietro, facendomi gemere di dolore e sorpresa.
"Tu hai capito tutto deduco?" Sento la sua voce alle mie spalle, mentre il suo profumo invade nuovamente le mie narici.
Il suo fiato è sul mio orecchio, mentre la sua presa è salda.
"Zulema mollami"
"Voglio che mi ascolti, perché se inizi cosi, manderai a puttane tutto. Hai capito?!" Tira ulteriormente, facendomi portare una mano sul suo polso.
"Ah! Zulema!"
"Hai capito?"
"Si...ho capito" dico a denti stretti, mentre lei mi molla, allontanandosi subito dal mio corpo.
"Bene" le sento dire, ma quando mi volto per guardarla in faccia, sta già uscendo dalla stanza.
"Fanculo" dico alzandomi di scatto, dirigendomi in giardino per prendere aria.

𝙱𝚛𝚘𝚔𝚎𝚗 𝚂𝚘𝚞𝚕𝚜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora