«Grazie dell'ospitalità, Gregory, come al solito.» lo ringraziò il ragazzo senza attendere il resto.

L'uomo non accennò risposta, si limitò a guardarlo senza trasparire alcun tipo di emozione e continuò ad asciugare i grossi boccali. Era un uomo alto, molto grasso, pieno di tatuaggi e denti d'oro, rozzo, con pochi capelli bianchi e unti. Aveva l'aria di essere un uomo maligno e senza scrupoli. In giro si raccontava che egli era stato un perfido pirata, che aveva trovato ausilio a Port Royal e che aveva aperto un'attività per abbandonare la pirateria. Tuttavia, David non aveva mai avuto nulla a che ridire su quell'uomo, di solito, alla sola vista di un presunto pirata, teneva ben salda la guardia e per precauzione teneva sempre un coltello stretto tra le mani. Con Gregory invece sembrava essere diverso, nonostante il carattere scontroso dell'uomo e i tanti vociferi, David mostrava un atteggiamento indifferente. Ad un tratto, mentre il ragazzo si trovava sul punto di lasciare il locale, Gregory bofonchiò: «Buona fortuna!»

Il ragazzo ridusse gli occhi a fessure. Per un attimo, rimase immobile cercando di comprendere quelle parole, poi, senza rifletterci più di tanto, superò la soglia del locale, ritrovandosi in strada. Fece finta di nulla ma sembrò comunque più vigile e più attento del solito. Il cuore cominciò a pulsare forte e iniziò a sospettare che quella frase volesse dire qualcosa in più di un semplice "Buona fortuna". Quelle parole l'avevano messo in allerta e cominciò a sentire puzza di guai. Si guardò per bene attorno come se fosse un serpente circondato da falchi e aquile in agguato, poi si incamminò furtivo verso la strada di casa.

Durante il tragitto, si accorse che due uomini seguivano le sue tracce. Così, David cominciò a muoversi più veloce. Gli uomini alle sue spalle fecero lo stesso e in quel momento capì il significato delle parole di Gregory e comprese che la sua giornata non sarebbe cominciata nel migliore dei modi. Iniziò a zigzagare tra le persone in strada con la speranza di seminarli. Cogliendolo di sorpresa, da un piccolo vico alla sua destra ne uscirono altri due e fu costretto a girare alla sua sinistra, in un altro vico. La situazione in cui si trovava era molto confusa e priva di senso.

«Fermati, nel nome del re!» urlarono.

"Nel nome del re?" ripeté David. In quel momento avrebbe voluto fermarsi,c'era la possibilità che avessero scoperto qualcosa sulla morte di Orlando ma quel "Buona fortuna", che continuava a echeggiare nella sua testa, lo costrinse a non cedere e continuare la sua fuga, la quale non si dilungò per molto perché, davanti a sé, quasi alla fine della strada, ne erano spuntati altre due. Si ritrovò rinchiuso, circondato da sei guardie. Il ragazzo si diede per vinto, non c'era più nulla da fare. Si guardò attorno, in cerca di qualcosa che potesse essergli d'aiuto ma, a quanto pareva, l'unica cosa che gli restava era consegnarsi alle guardie. Le sue speranze di fuga erano finite fino a quando si accorse che, fuori a un locale, c'erano dei vecchi bauli. Con agilità fece uno scattò per raggiungerli, poggiò su uno di loro il piede destro che usò come leva per aggrapparsi al tetto. Con un po' di fortuna riuscì a salire e le guardie lo imitarono con molta difficoltà.

Aveva continuato a saltare da un tetto all'altro,che per fortuna erano molto vicini tra di loro, fino a quando davanti a sé non ne comparvero più. La sua corsa era finita, e pochi secondi dopo le guardie l'avevano circondato, di nuovo.

«Alzate le mani al cielo, signor Dichinghooke!», ordinò uno di loro con autorità, puntandogli il fucile. «E poggiate a terra le vostre armi!»

David non ne voleva sapere di arrendersi. Osservò con attenzione la strada sottostante e si accorse che si trovava sul tetto di una vecchia fattoria. Vide dall'altra parte un grosso fienile, vicino al quale c'era un carretto pieno di paglia pronto a partire. Quel carretto rappresentava per David la sua ultima spiaggia e il solo modo per raggiungerlo sarebbe stato saltare nel vuoto.

Insanity - Nec Plvs VltraWhere stories live. Discover now