III

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David aprì gli occhi. Era stanco. La testa faceva male e un dolore violento si irradiò costante sulle orbite. Non riuscì a rammentare cosa fosse successo. Si era addormentato, ma non ricordava dove, non ricordava quando. Tentò varie volte di riprendere conoscenza e cercare di scavare nei ricordi del giorno precedente ma l'unica cosa che riempì la sua testa fu un vuoto totale.

"Cosa sta succedendo?" si chiese, "Dove sono finito?"

Ad un tratto, si accorse che aveva entrambe le mani legate e bloccate da una corda sopra la sua testa. Aveva dormito in posizione verticale, sospeso nel vuoto di quella stanza buia. Cominciò ad agitarsi e a urlare tanto forte da crearsi fastidio all'udito. Avvertì una scarica di adrenalina percorrergli il corpo, ma nonostante provasse a liberarsi, i suoi tentativi erano vani.

Quando tutto sembrava, ormai, non avere alcun senso, una luce fioca comparve lontano. Il silenzio fu improvvisamente interrotto dallo scorrere di una violenta corrente d'acqua, comparsa all'improvviso nell'oscurità sottostante. La luce fioca galleggiò nell'aria fino a giungere su una scialuppa che solcava, solitaria, quelle torbide acque. David vide qualcosa all'interno della scialuppa e nemmeno il tempo di mettere a fuoco le immagini che intravide il corpo nudo di un uomo, con gli occhi chiusi, la bocca lacerata e dei lividi violacei su tutto il corpo.

"Padre!" urlò all'improvviso. Ma dall'uomo nessuna risposta. La piccola luce si rialzò in aria e si posò sulla salma dell'uomo. Diede vita a un fuoco, prima debole, poi, di una violenza smisurata.

"Un funerale degno di Re." Echeggiò più e più volte nella sua mente. Violento, sempre più forte.

Vedeva suo padre bruciare in quella scialuppa e lui era lì,a pochi centimetri distanti. Era incatenato e non poteva correre in suo aiuto. "Se solo mi fossi comportato bene, se non avessi ricevuto questa punizione, io avrei potuto salvarti." Lacrimò in preda al dolore.

"Ti guarderò da lassù, figliolo!" piombò ad un tratto una voce meccanica. Lontano, sulla sua testa, si formarono delle nubi grigiastre. Un odore di freddo e umido attraversava le sue narici. Poi le nubi illuminate da lampi costanti, diedero vita a una grossa pioggia. L'acqua piovana spense le fiamme che ornavano la salma.

"David, figliolo. Non pensare a me come una fine. Io sono qui, al tuo fianco. É giunto il momento che tu pensa alla tua vita. Che tu pensa al tuo inizio." Ripiombò ancora la voce disturbata dai continui tuoni. Man mano si era affievolita e le immagini avevano iniziato a dileguarsi. Le nubi sparirono, la scialuppa si allontanò fino a scomparire dal suo campo visivo. Il fiume cominciò, man mano, a ritirarsi, fino a scomparire del tutto. Pochi istanti dopo quello stesso fiume aveva dato vita a una grossa onda che si avvicinò a velocità elevata e lo investì, stranamente, con meno forza di quanto immaginasse. Come se quell'acqua fosse stata lanciata da un secchio, lo stesso secchio che l'aveva risvegliato dal suo brutto incubo e l'aveva riportato alla realtà.

«Questo è un locale notturno ed è appena giunta l'alba. O continui a bere o va pure a dormire da un'altra parte!» bofonchiò con avidità la voce rozza del titolare del locale.

David aprì gli occhi, in quell'attimo si rese conto che aveva appena vissuto un incubo, anche se, come in quell'incubo,riusciva ancora a sentire il forte dolore alla testa. Il ragazzo diede un'occhiata in giro e si accorse che il locale era vuoto. Nell'aria aleggiava una tremenda puzza di vomito che gli provocò un senso di pienezza. Si guardò attorno in cerca di ricordi, nel tentativo di capire cosa fosse successo. Tuttavia l'unica cosa che riuscì a rammentare fu la quantità smisurata di liquore che aveva ingerito per via del sapore amaro che continuava a sentire sul palato. Quando David si rimise in piedi, le gambe sembravano deboli e stanche. Recuperò arco e faretra e si incamminò verso il bancone per pagare il conto. Prese il sacchetto pieno di monete e lo poggiò di fronte all'uomo che l'aveva svegliato.

Insanity - Nec Plvs VltraWhere stories live. Discover now