ᴏᴛᴛᴏʙʀᴇ

309 23 1
                                    

Ancora oggi mi chiedo come riuscimmo a passare dal parlarci costantemente al silenzio più totale, successe tutto così in fretta che non feci in tempo a realizzare.

Un mese intero di silenzi e di sguardi fugaci.

La cosa che mi faceva incazzare di più in tutto questo, era forse il fatto che i nostri amici fossero coinvolti.
Loro sapevano tutto, ogni minimo dettaglio, e questo silenzio tra di noi non faceva altro che rendere l'aria pesante, facendo pesare il tutto anche a loro che non sapevano come comportarsi.
Non potevamo pretendere che facessero finta di niente, tantomeno che prendessero le parti di qualcuno, e l'unica soluzione plausibile in quel momento fu quella di continuare a stare tutti insieme nonostante l'aria pesante.

-

Diceva di essersi iscritto all'università, mi faceva piacere questa cosa, ma sapevo non sarebbe durata molto. Non per cattiveria o rancore, semplicemente sapevo perfettamente che non era portato per lo studio, era fatto così: gli piaceva sapere le cose da un video o un documentario, ma se gli mettevi un libro davanti la sua concentrazione durava massimo mezz'ora. Sapevo quindi che tutte le volte che saltava le prove non era per studiare come tanto diceva, bensì per stare con la sua fidanzata.

E fu così anche quella volta.

Verso metà ottobre saremmo dovuti andare a Bari per un concerto, una cosa organizzata molto tempo prima e annunciata con larghissimo anticipo. Ed esattamente in quel mese la mia pazienza finì.
Se prima avevo ignorato qualsiasi cosa facesse, ora non ci riuscivo più.

"Non credo di poter venire... devo studiare un botto" disse un giorno, così dal nulla.

Sbiancai.
Non ero nato ieri, non ho mai avuto il quoziente intellettivo di un termosifone.
Sapevo perfettamente che era una cazzata.
Mi ribollì il sangue.
Nonostante non volessi piu pensare a lui, nonostante non volessi più averci a che fare ed evitarlo il più possibile, mi diede fastidio il fatto che non volesse venire per stare con la fidanzatina.
Non ci stavo e mi sfogai con gli altri del gruppo su questa cosa, anche se non potevano fare altro che sentirmi lamentare.

Ero talmente incazzato che decisi di scrivergli, anche se solitamente quando si è incazzati con qualcuno non gli si mandano messaggi, no? O almeno così credo.

Un secco e diretto "perchè non vuoi venire?".
L'avevo fatto a posta ad aggiungere il "vuoi" perchè sapevo che per quanto gli sarebbe piaciuto, lui semplicemente non voleva.
Ovviamente se ne accorse e mi rispose con un "non è che non voglio, non posso per l'università" e decisi di chiuderla con un "vabe come vuoi".

Una cosa che si aggiunse alla lista delle cose che mi davano fastidio in quella situazione, fu proprio il fatto che credeva di potermi prendere per il culo.
Sapeva perfettamente di non riuscirci, che lo conoscevo come le mie tasche, ma decise comunque di insistere con il teatrino. E mi dava al cazzo, mi dava al cazzo sapere che mi credesse così stupido da non capire.

-

Quella situazione mi stava talmente stretta che anche a Bari continuai a pensare a lui, a come si sarebbe fomentato vedendo tutti con la torcia del telefono accesa mentre cantavano le nostre canzoni, pensavo a come sarebbe stato passare le serate tutti insieme in una camera dell'hotel, pensavo agli scherzi, alle battute, alle foto, semplicemente continuavo a pensare che lui in quel ricordo non avrebbe avuto un bel posto e che sarebbe sempre mancato, un po' come quando hai quasi finito un puzzle e improvvisamente perdi l'ultimo tassello.

-

Una volta tornati convinsi un mio amico a venire alle prove, così, giusto per proporgli qualcosa di diverso e presentargli i miei amici.

Lui sapeva la situazione con Luca, la sapeva dall'inizio perchè c'era sempre stato per me e infatti quel giorno venne più per farmi un favore e stare con me, che per altro.

"Se fa o dice qualcosa lo prendo a pugni"

Era una persona molto protettiva e non voleva che io continuassi a stare male per lui, voleva solo difendermi e come biasimarlo, avrei fatto lo stesso se lui o qualcun'altro delle persone a cui voglio bene si fosse trovato nella mia situazione.
Mi accorsi praticamente subito di come lui e Luca si guardavano, facevano letteralmente a gara a chi imbruttiva di più l'altro.

Luca è sempre stato una persona molto competitiva, si è sempre impegnato per dimostrare tantissimo a chi gli stava intorno e quel giorno semplicemente non accettava il fatto che una persona arrivasse totalmente dal nulla e fosse migliore di lui senza nemmeno faticare.

Fu un pomeriggio strano, iniziai a pensare di aver commesso un errore, di star giocando col fuoco e improvvisamente mi sentii sbagliato.

Ma in quel momento la mia mente complessata e imparanoiata non riuscì a pensare che in fin dei conti non avevo fatto niente di male.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 27, 2021 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Ricordi || Tanc7evenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora