Capitolo 3

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Il mattino dopo vengo svegliato di nuovo da Effie:- Su, Peeta, alzati! Ci aspetta una grande, grande giornata!-

Mi alzo a malavoglia e faccio una doccia, giusto per svegliarmi e per schiarirmi le idee in vista della 'grande, grande giornata' che mi aspetta.

Mi vesto con li stessi vestiti di ieri sera e mi dirigo verso la carrozza ristorante. Quando entro ci sono solo Effie e Haymitch. Probabilmente Katniss sta per arrivare.

Mi siedo in silenzio e guardo Haymitch, ma evita appositamente i miei occhi, e sembra parecchio in imbarazzo. Non dico niente e inizio a mangiare. Prendo un panino e la cioccolata calda. L'ho mangiata una volta sola, al decimo compleanno di mio fratello. Ricordo che mi era piaciuta tanto, ma mia madre me ne aveva fatto mangiare solo un cucchiaino. So che dovrei sentirmi triste pensando a casa, ma tutto quello che provo é indifferenza mista a.. beh, a vuoto. Non sento praticamente niente. Haymitch a quel punto si decide a parlare:- Senti, ragazzo, riguardo a ciò che ti ho detto ieri sera...-

-Ah ma allora ricordi...-

-Si, ecco, volevo dirti...- Proprio quando stava per continuare, entra Katniss e lui si zittisce. Le fa dei cenni con la mano e la esorta a sedersi. Lei lo fa senza dire niente, sempre con quel suo fare annoiato.

Guardo Haymitch con uno sguardo interrogativo, in attesa, ma lui non sembra voler continuare il suo discorso. Non davanti a Katniss almeno.

Lascio perdere Haymitch e mi concentro su di lei. Porta un completo verde, e la sua solita treccia. Mentre la osservo, noto un particolare che non avevo notato prima: appuntata alla camicetta,  ha una spilla d'oro. È un uccello imprigionato in un cerchio, e con il becco tiene una lancia. Credo sia una ghiandaia imitatrice. Ogni tributo può portare un portafortuna nell'arena, suppongo che questa spilla sia il suo. Io non ho niente, d'altronde, portafortuna o no, non ho speranze.

Katniss sta guardando la cioccolata calda, non sapendo bene che farci. Non penso l'abbia mai mangiata.

In un improvviso momento di coraggio le dico:- La chiamano cioccolata calda. È buona.-

Lei mi guarda senza dire niente, e inizia a mangiare.

Per essere una ragazza del Giacimento non è per niente mal nutrita. Questo perché sin da piccola, cacciava nei boschi con il padre. Quando lui é morto, lei ha iniziato a cacciare con Hawthorne. A volte veniva anche lei alla panetteria per venderci gli scoiattoli. È molto brava con l'arco, credo sia un dono naturale. Mio padre si stupisce sempre di come riesca sempre a prendere le prede nell'occhio.

D'un tratto lei parla, distogliendomi dai miei pensieri.

-E così tu dovresti consigliarci.- si rivolge ad Haymitch.

-Ve lo do subito un consiglio.- ribatte lui -restate vivi.- e scoppia a ridere.

Mi sto innervosendo, non dovrebbe fare battute del genere, dovrebbe DAVVERO consigliarci. Katniss mi lancia un'occhiata, che però ritira subito.

-Molto divertente.- sbotto. Do un colpo al bicchiere pieno di liquore che lui aveva in mano, il quale finisce per terra in mille pezzi, ferendogli anche la mano.

-Molto divertente.- ripeto -Ma non per noi.-

Lui mi guarda pensieroso, poi all'improvviso mi sferra un pugno dritto in faccia, facendomi cadere dalla sedia. Per avere seri problemi di alcolismo, è ancora forte.

Cerca di prendere la bottiglia del liquore, ma Katniss prende un coltello e lo pianta sul tavolo, tra la mano di Haymitch e la bottiglia. Lui si risiede e ci guarda.

-Beh, e questo che vorrebbe dire? Mi hanno dato una coppia di veri combattenti quest'anno?- chiede.

Mi rialzo dal pavimento, e faccio per mettermi del ghiaccio sul segno rosso che probabilmente ho sul viso, ma Haymitch mi ferma.

-No, lascia che si veda il livido. Gli spettatori penseranno che hai fatto a pugni con un altro tributo prima ancora di arrivare nell'arena.-

-È contro le regole.- rispondo.

-Solo se ti beccano. Quel livido dirà che hai combattuto e che non sei stato beccato, ancora meglio.- poi si rivolge a Katniss -Riesci a colpire qualcosa con quel coltello, a parte il tavolo?-

Lei si alza, prende il coltello e lo lancia contro una parete. Questo si conficca proprio nella giuntura di due pannelli. Sono stupito, sapevo che è brava con l'arco, ma non avevo idea che se la cavasse anche così.

Haymitch sembra piuttosto sorpreso. -Mettetevi lì, tutti e due.-

Ci gira intorno, ci studia per almeno 10 minuti, poi borbotta:- Beh, non siete un totale disastro. Sembrate in forma. E una volta che gli stilisti avranno messo le mani su di voi, sarete abbastanza attraenti.- esita un attimo, poi continua -Bene, farò un patto con voi. Voi non ficcate il naso in quello che bevo e io resterò abbastanza sobrio per aiutarvi. Però dovrete fare esattamente quello che dico io.-

-Ottimo.- dico. È pur sempre un miglioramento. Katniss però non sembra convinta.

-Allora aiutaci.- dice scocciata -Quando saremo nell'arena, qual'è la strategia migliore da adottare alla Cornucopia perché qualcuno...?-

-Una cosa alla volta- la ferma Haymitch -Tra qualche minuto entreremo in stazione. Sarete consegnati ai vostri stilisti. Quello che vi faranno non vi piacerà. Ma qualunque cosa sia, non opponete resistenza.-

-Ma...- comincia Katniss, ma lui la interrompe subito.

-Niente ma. Non opponete resistenza.-

Dopo aver detto questo, prende la bottiglia e se ne va, lasciandoci soli. Effie se ne era andata già da un pezzo, probabilmente per preparare il programma da seguire nei prossimi giorni.

Tutt'a un tratto il vagone, e tutto fuori dal treno, si fa buio. È segno che stiamo entrando a Capitol City. Quando finalmente entriamo in città, il treno rallenta. Io e Katniss corriamo al finestrino, e ammiriamo la città di cui abbiamo tanto sentito parlare.

Quando la gente nelle strade si accorge che siamo dei tributi iniziano ad indicarci entusiasticamente. Mi disgusta la loro eccitazione. Credo che anche per Katniss sia così, perché si allontana per non vedere quella sfilata di persone stravaganti e esagerate. Io però nonostante tutto rimango lì, saluto e sorrido a tutti.

Mi giro e vedo lei che mi fissa, cosí cerco di giustificarmi:- Chissà, magari uno di loro è ricco.-

Da come mi guarda capisco che non pensa cose belle sul mio conto. Ha in viso un'espressione di disgusto, come se anche io fossi un abitante di Capitol City. Ma io non voglio che si faccia idee sbagliate. Ho un piano. Ieri notte ho dormito fino alle 3 del mattino, poi sono stato svegliato dagli incubi. Dopo aver rinunciato a prendere sonno, mi sono messo a pensare. Sono riuscito ad elaborare un piano, ma non è stata una decisione facile.

Devo solo trovare il modo di riuscirci al meglio, e per far ciò, Katniss non deve saperne niente. E mi serve tutto l'aiuto di Haymitch.

*SPACE FOR ME *

Scusate se il capitolo è corto, spero vi piaccia ❤

The Hunger Games: The Boy With The BreadWhere stories live. Discover now