VIKTOR

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Ho costruito un impero sui peccati della gente.

Nel mio hotel si beve, si balla, si gioca d'azzardo, si fa sesso. E tanto.

Sfrutto i vizi e le perversioni per fare soldi. È un crimine? Io non credo.

- Dolcezza, lo champagne è delizioso. Perché non vieni qui con noi?

Tiffany ha accavallato le lunghe gambe abbronzate, sedendosi accanto ad Amber. Il movimento delle cosce è stato sufficiente a rivelare che non indossa gli slip.

Las Vegas è il luogo ideale per portarsi a letto questo genere di ragazze.

Arrivano nella Sin City in cerca di tutto quello che non farebbero mai nella vita quotidiana. La trasgressione qui pare meno grave, del tutto slegata dall'identità perbene che indossano a casa.

Tiffany è una igienista dentale e Amber una maestra d'asilo, ma qui sono solo due amiche poco vestite e disposte a fare una cosa a tre con uno sconosciuto.

Certo, lo sconosciuto in questione è l'uomo più potente di Las Vegas, schifosamente ricco e le ha appena portate in un super attico dotato di una vista mozzafiato.

Mi allento la cravatta e la sfilo, prendendomi il mio tempo e rispondo allo sguardo carico di desiderio che mi lanciano.

Mi piace questo momento, il preludio al sesso, quando prolungo l'attesa fino a renderla spasmodica. So cosa vogliono da me e non tarderà il momento in cui lo avranno. Ma sono io che guido il gioco e che detto le regole.

Slaccio un bottone alla volta della camicia immacolata, in modo che si intraveda il tatuaggio che marchia la mia pelle.

Una clessidra nera fa capolino tra le mani scheletriche di una morte incappucciata.

- Oh, serve a ricordarci che abbiamo poco tempo e dobbiamo goderci i giorni che ci restano su questa terra? - chiede Amber, sgranando gli occhioni castani.

Sembra una Lolita giapponese e, mentre cita il carpe diem da brava maestra, me lo fa venire duro. Riesce quasi a farmi scordare il vero motivo per cui porto questo tatuaggio sul petto, lì dove una volta avevo un cuore.

Tiffany si alza in piedi e mi porge il bicchiere di champagne mentre fa scivolare le dita sotto al bordo della camicia.

Le tolgo il calice, non voglio che lo faccia cadere sul costoso tappeto persiano, ma lo poso senza interesse sul tavolino di cristallo alle nostre spalle. Con una mano afferro la lunga coda di cavallo e la costringo a reclinare la testa per guardarmi.

- Preferisco assaggiare questo champagne direttamente dalle tue labbra.

Non ho bisogno che dica che anche lei lo vuole, posso leggere l'eccitazione nelle sue pupille dilatate. Le infilo la lingua in bocca e la assaporo, esigente.

Interrompo il bacio un istante dopo.

Ho altri progetti in mente per questa bocca.

Strattono i capelli, facendole capire cosa voglio e lei, obbediente, mi si inginocchia di fronte.

Alzo lo sguardo per intercettare quello di Amber: non sarebbe cortese escluderla dalla nostra festa, soprattutto dal momento che lei si è sfilata il vestitino di tulle ed è rimasta con un arrapante bustier dall'aria vagamente gothic.

Mi struscia contro una spalla le tette, bianche e morbide, strizzate in alto dal corsetto e mi offre una visuale interessante sulle sue attrattive.

Infilo un dito nell'incavo tra i seni e la maestrina inizia docile a sciogliere i lacci che le stringono la vita. Sono certo che non veda l'ora che io le dia una lezioncina.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 19, 2021 ⏰

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