Non si può mai stare tranquilli con te.

3.2K 67 8
                                    

Aveva iniziato a sudare freddo quando il ragazzo aveva affermato di voler effettivamente provare la coreografia con Serena. "Non si può mai stare tranquilli con te", pensò guardandolo con il viso leggermente contrariato mentre Maria dava voce ai suoi pensieri con un "se ti fai male serio vai a casa, Chri". "Eh" disse solo lei fissando il suo profilo. Christian restituì lo sguardo dopo qualche secondo e parvero scontrarsi per un attimo, il suo orgoglio spinse forte la preoccupazione della ragazza che sentì lo stomaco bruciare per la frustrazione. "Sei proprio stupido" bofonchiò facendo lievemente leva sulle ginocchia e uscendo fuori dalla porta di vetro premurandosi di chiuderla dietro di lei, l'ultima cosa che voleva era discutere con Alex per la questione porta.

Trovò un pacchetto di Wiston sul tavolino e intuendo fossero di Luigi ne rubò una accendendola velocemente e tirando su nervosa. Puntò gli occhi di fronte a se, verso quell'unico albero in quella sorta di giardino e iniziò a perdersi nei ricordi delle precedenti settimane.

Quando era entrata nella scuola lo aveva fatto con quasi in punta di piedi. Anna Pettinelli l'aveva notata subito e aveva chiesto di lavorare con lei e, nonostante anche Rudy avesse detto che gli sarebbe piaciuto, Emma aveva scelto la donna perché aveva osservato il suo lavoro con Aka7even l'anno precedente ed era quello che le serviva. Bastone e carota, esattamente come aveva intenzione di agire la Prof Pettinelli. Ripensò a quanto velocemente aveva fatto si che tutto quello diventasse la sua quotidianità: la Prof Pettinelli, le lezioni, le sfide, i compiti. Aveva 22 anni, decisamente di più della maggior parte di quei ragazzi li dentro e la prima volta che aveva fatto caso a questa cosa si era chiusa in stanza per tutto il giorno fino a quando Maria non si era collegata con lei e non le aveva chiesto cosa la turbasse. Dopo un'ora abbondante di chiacchierata aveva tirato fuori la sua paura di essere sempre fuori posto e di essere percepita tale. A quel punto Maria aveva fatto chiamare Dario e Mattia, i piccolini come li chiamava lei, e dopo avergli fatto chiudere la porta della sua stanza aveva chiesto loro se la percepissero come una persona fuori posto. "No" avevano detto in coro. "E' una delle persone che sinceramente preferisco qui dentro" aveva aggiunto poi Dario guardandola teneramente e l'aveva abbracciata.

Christian invece era arrivato con uno scompiglio non indifferente, con un backflip alla fine della sua esibizione e con Martin Castrogiovanni che si alzava per lui. Todaro aveva urlato "BANCO SI, TUTTA LA VITA" e Emma, che già era seduta da un po', aveva sorriso a quel ragazzo con la camicia strana e aveva spalancato gli occhi quando lo aveva visto saltare su se stesso e atterrare con una leggiadria che non si sarebbe mai aspettata. Maria aveva notato il suo sguardo attento e non appena Christian aveva preso posto davanti ai suoi vicini di banco Mattia e Nunzio, glielo aveva chiesto senza mezzi termini. "Ti è piaciuto, Emma?". La ragazza aveva annuito aggiungendo un veloce "Ovviamente Maria, ma lo hai visto?" e a quel punto lui si era girato e si erano guardati velocemente, lui l'aveva ringraziata chinando leggermente il capo e lei aveva fatto un veloce occhiolino.

Da lì erano diventati amici, inseparabili. Lei, Christian, Mattia e Dario erano un gruppo consolidato, lei aveva la fissa di rimanere nella loro stanza fino a tardi a parlare e spesso finiva addormentata su uno dei loro letti costringendo quasi sempre Mattia e Christian a dividere quello del biondo.

Un'altra delle sue persone della casetta stava giusto in quel momento uscendo silenziosamente e si stava sedendo accanto a lei tirando su l'iqos. "Bhe? Che ti prende?" chiese LDA (o meglio Luca) guardandola confuso ma divertito "stai facendo la mamma ora?" aggiunse stuzzicandola. La mora lo fulminò con gli occhi. "Smettila" disse solamente tirando su altro fumo. Luca non fece nemmeno in tempo a rispondere che la porta si aprì violentemente. "Allora che problema c'è?" disse la voce di Christian un misto fra il confuso e l'irritato. "Niente, se ti vuoi spaccare l'osso del collo fai cioè non è decisamente un mio problema" provò a ribattere monotona la cantante. "Non è decisamente un mio problema" le fece il verso il moro. "Però intanto guardati, sei un fascio di nervi" aggiunse. "Sei irresponsabile, ma che cosa potevo aspettarmi, sei un ragazzino" sputò la ragazza spegnendo la sigaretta e alzandosi per rientrare. Il ballerino la fermò, la guardò dritta negli occhi. "Non provare più a dire che siamo noi a farti pesare di essere più grande, dopo questa non puoi più permettertelo" sentenziò lasciandole il braccio debolmente e facendola rientrare con i suoi pensieri.

Christian non le mandava a dire, era l'unica persona che li dentro non aveva problemi a sbatterle in faccia i suoi errori. "Siamo due sagittario" diceva sempre lei quando gli altri facevano notare che litigavano guardandosi col fuoco negli occhi. Era tipico di Emma, buttare in mezzo i segni zodiacali per giustificare degli atteggiamenti facendo sempre roteare gli occhi agli altri del gruppo. Una volta rientrata si sedette sul divano accanto a Mattia. "Fallo provare, che ti interessa?" chiese quest'ultimo visibilmente confuso. "Non mi interessa, semplicemente è testardo e questo non fa sempre bene" commentò facendo spallucce. "Lui è testardo eh?" disse il biondo dandole un colpetto sul braccio e beccandosi uno schiaffetto affettuoso sulla nuca dalla ragazza. "Non sono testarda" iniziò "ci solo tengo" sussurrò piano guardandosi le punte dei piedi. "Se ci tieni gli dai fiducia" sentenziò il biondo alzandosi e lasciandola lì a guardare la tv spenta.

Il giorno dopo

Christian era appena rientrato dalle prove quando vide Emma seduta in cucina a bere del the fissando incantata la bustina fare dentro e fuori nell'acqua bollente. Non ci pensò un secondo, lasciò il borsone a terra e circondò piano le sue spalle con le sue braccia poggiando il mento sulla sua testa. 

"Puzzi" disse solo lei ma si lasciò cullare da quell'abbraccio. "Puzzerai te" rispose piccato lui ma non smise di stringerla aggiungendo "mi dispiace per ieri, ero molto nervoso e so quanto ti pesa la questione dell'età". "No, sono io che ti chiedo scusa, come sempre mi intrometto nei cazzi degli altri" commentò la mora sciogliendo l'abbraccio e girandosi verso di lui rimanendo seduta sullo sgabello. "Comunque probabilmente la farà Dario, Serena ha detto che si sente meglio con lui, non che avessi dubbi, le sue braccia sono il doppio delle mie" spiegò Christian guardandosi le braccia longilinee facendo ridacchiare la ragazza. 

"Ti interessa tanto se mi faccio male eh?" chiese poi prendendola in giro. Emma roteò gli occhi e disse solo "non dovrei essere io poi a dirlo ad Anna, sai benissimo che toccherebbe a me perché avresti troppa paura di lei" nascondendo un sorriso all'idea di Christian terrorizzato da sua madre. "Stupida" commentò lui spingendole scherzosamente una spalla. "Stasera dille che la saluto" disse la ragazza restituendo la spinta e facendosi spazio verso le gradinate per andare a studiare la nuova assegnazione. "Certo" rispose "ha detto che le piaci molto" aggiunse poi con un misto fra divertito e imbarazzato. "Non avevo dubbi" strillò lei soddisfatta dalle gradinate e sorrise fra sè e sè felice come non si aspettava di essere.



Allora tutto questo non ha molto senso ma mi piace scrivere questa roba e beh mi piace farla leggere, spero piaccia anche a voi.

Non so quando e come pubblicherò, so solo che saranno una serie di OS così a caso su questi due personaggi simpatici che faranno un sacco di casini vari. 

Vabbè, ditemi che ne pensate va che sono curiosa!

Bacini.

- Chia.

Embers - Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora