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Chiudo la porta di casa e appendo il cappotto e la sciarpa sull'attaccapanni. Poso le chiavi nella ciotola e vado in cucina per mangiare qualcosa. È lunedì e mio padre non sa che sarei venuto a casa per una breve sosta.

È ancora a lavoro, quindi decido di cucinare. Cuocio due hamburger e nel frattempo messaggio con Daniel e Carlos. Quest'ultimo ed io siamo sulla buona strada per fare il passo successivo. Direi che l'ho fatto penare abbastanza.

Condisco dell'insalata e il telefono vibra nella mia tasca. Dall'anteprima delle notifiche c'è una foto di Carlos. La apro e sono costretto a mantenermi al bancone. Perché deve inviarmi foto in cui è a petto nudo? Arrossisco fino alla punta dei piedi quando leggo dei messaggi sconci da parte sua. Maledetto lui e il suo fascino!

Impiatto il tutto e mi chiudo in bagno. Rispondo alla sua chiamata e lo maledico in tutte le lingue che conosco.

«Coraggio niño, so che ti piace», dice suadente e mi mordo il labbro. Perché devo cedere alle sue avances?

Infilo la mano nei boxer e mi faccio guidare dalla sua voce.

«Immagina che ci sia io, che quella che stai usando sia la mia mano».

Posso percepire il suo respiro pesante e qualche gemito strozzato. Raggiungo il culmine e riprendo fiato.

«Com'è stato?» domanda. Riallaccio i pantaloni e gli rispondo: «La mia mano non è degna».

Ride e sento dei rumori.

«Domani ti farò vedere le stelle», dice.

Scommetto che ha un'espressione maliziosa in viso e gli occhi pregni di lussuria. Cosa non darei per vederlo in questo momento.

«Ora devo andare», dico controvoglia.

Carlos mi rassicura che ci vedremo l'indomani e stacco la chiamata.

Scendo al piano di sotto e apparecchio la tavola. Sento la porta chiudersi e papà rimane sorpreso dalla mia presenza. Mi abbraccia e sorride nel vedere la cena pronta. Ci sediamo a tavola e mangiamo. Chiacchieriamo e gli parlo di Carlos. Papà si rivela davvero contento dei passi avanti che ho fatto. Parlare con lui è liberatorio.

«La prossima volta che decidi di venire, porta anche Carlos. Voglio conoscere il ragazzo che rende felice mio figlio».

Annuisco e lo aiuto con le faccende di casa.

Vado in camera per prendere alcuni pantaloni e poi papà mi accompagna al college. Lo saluto con un abbraccio e mi dirigo verso l'entrata, dove trovo Lewis e Daniel parlare.

«Noi andiamo in un locale. Se vuoi aggregarti...» mi avvisa il mio coinquilino e declino l'offerta.

Chiudo la porta della mia stanza e mi siedo sul davanzale. Accendo una sigaretta e fisso la città immersa nel buio. Poggio la testa contro il muro e penso. Carlos mi sta entrando sottopelle e non sto facendo nulla per impedirlo. Non voglio farlo perché merito di essere amato. Certo, la nostra non è una relazione ufficiale, ma sapere che lui tiene a me e che tra noi non è solo sesso mi dà un briciolo di speranza, quella che ormai sto coltivando da un bel po'.

Voglio che con Carlos funzioni. Voglio che sia il mio ragazzo. Voglio potergli stringere la mano e dirgli che lo amo. Sono sicuro di quello che desidero. Carlos è quello giusto, ne sono certo. Altrimenti mi avrebbe mandato a quel paese sin da subito. Invece è rimasto. Ha avuto a che fare con il mio carattere di merda. Non si è lasciato intimidire dal mio essere scorbutico e antipatico, e sta assemblando le crepe rotte dentro di me. Quindi dovrei esserne grato.

Delle volte stento a crederci che ho qualcuno come lui al mio fianco che mi sopporta. Fosse stato un altro se ne sarebbe già andato.

Spengo il mozzicone nel posacenere e qualcuno bussa alla porta. Apro e deglutisco quando vedo la figura di Jade. Le faccio spazio per entrare e rimane ferma davanti a me. Non ricordavo fosse così bassa.

«Che vuoi?» domando incrociando le braccia al petto e osservandola guardingo.

«Volevo chiederti scusa. Mi sono comportata di merda perché ho pensato solo al mio dolore, quello che tu mi hai inflitto tradendomi. Ci ho provato a farti cambiare ma ho fallito. Mi sono ritrovata con il cuore spezzato innamorandomi di te, e per dimenticarti sono finita a letto con Jüri. Ti ho visto con Carlos, sai? Sei felice con lui. Lo vedo dai tuoi occhi che sei innamorato. Non lasciartelo scappare».

Non prova odio o rancore. Non scorgo nemmeno una nota di delusione o tristezza. È andata avanti, com'è giusto che sia, com'è che deve essere.

«Sii felice con Jüri. Meriti un ragazzo come lui», mi limito a dire e la Bionda sorride leggermente.

Il suo abbraccio, però, è inaspettato. La stringo a me e le stampo un bacio in fronte.

«Alla fine abbiamo trovato le nostre persone», mormora. I suoi occhi marroni sono lucidi. Incredibile come io abbia fatto soffrire una ragazza come Jade.

È sempre stata fragile e insicura. Sapeva a cosa sarebbe andata incontro stando con me. Invece non gliene è importato nulla, preferendo me agli altri, preferendo me a se stessa. Col tempo è riuscita a eliminare le sue insicurezze, un po' grazie a me e un po' grazie ad Abigail e ai suoi amici. Ora è ferma nelle decisioni, risponde a tono, mostrando delle volte anche un lato burbero che non pensavo avesse. Jade è cambiata a causa mia.

Mi guarda un'ultima volta e chiude la porta, portando via con sé il pezzo di cuore che le avevo rubato.

(UN)WANTED // Carlando [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora