Capitolo 1 (revisione)

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I miei pensieri sono una tempesta che piano piano inonda tutta la mia mente. Mi sono sempre chiesta, perché non riesco ad essere felice. E sapete cosa mi sono risposta? beh che infondo se smetto di essere triste e di soffrire non proverei più nulla. Perché anche il dolore è un sentimento. E se smetto di provare qualsiasi tipo di emozione o sentimento? ecco li sarei fottuta.
Io sono Noemy Anderson, ho 17 anni ,vivo a Miami, frequento il liceo più famoso della città ed è uno dei miei peggiori incubi. A scuola sono una persona che non ama farsi notare e spesso venivo presa in giro per il mio peso e per come mi vestivo; ho una migliore amica che si chiama Ella Bennet ed è stata una delle poche persone che mi hanno capita. Ci siamo conosciute il primo anno di liceo perché lei mi aveva difeso da Megan la ragazza "popolare" di questa stupida scuola e così ci siamo unite, da quel momento non ci siamo più separate.
"ei, Noe dai andiamo in caffetteria" affermò ella, "arrivo, arrivo. aspetta tre secondi El" ero davvero scazzata oggi, " come sei nervosa stamattina"
faccio finta di non sentirla. Oggi proprio non è giornata, odio tutti e tutto. Poco dopo mi affretto a incamminarmi in caffetteria con la mia migliore amica che fa fatica ad stare al mio passo, "puoi andare più lenta o c'è qualcuno che ti rincorre?!" mi urla Ella con il fiatone, ma io non ci penso proprio a rallentare ,prima di entrare qui avevo notato Megan all'entrata e sinceramente non mi va di ascoltare i suoi pessimi insulti sul quanto sia grassa, quando in realtà questa estate mi sono messa sotto con l'allenamento e peso la metà di quello che pesavo prima e poi cosa c'è di male ad avere qualche chiletto in più ? non la capirò mai, ma infondo ,so che la mia mente da ragione a lei. " ei! ma mi hai almeno ascoltata?" mi sventola una mano in faccia Ella, non mi ero nemmeno accorta di essere arrivata e che Ella fosse riuscita a raggiungermi. " ei Noe che ti prende? è per Megan? quante volte devo ricordarti che quello che esce da quella feccia vivente deve entrarti da un orecchio e uscirti dall'altro?" ha ragione,ma non posso farci nulla più va avanti e più io ci credo, e dico menomale se penso che il prossimo anno sarò al college e questo significa una nuova vita. Faccio un cenno con la testa e mi avvio al bancone dove prendo il mio solito cappuccino e una pasta vuota. Stranamente oggi non ce n'è Jeremy né Jackson quindi pago e aspetto la mia migliore amica che finisca per sedermi nel mio solito tavolo nell'angolo infondo al bar.
" allora mi dici che ti prende?" Afferma El prima ancora di sedersi,
"okay. okay. ora te lo dico!" rispondo esausta dalla sua continua insistenza,ma ,alla fine lo fa per me so quanto lei tenga a me.
"non hai sentito? oggi ritorna Dylan." dico seria mentre il mio sguardo vaga in giro cercando un punto in cui fermarmi.
"oh" lei sa cosa ho passato, sa che non c'è la potrei fare se lo rincontrassi, perché infondo so che potrei crollare da un momento all'altro.
Vi starete chiedendo chi è Dylan vero? beh era il mio migliore amico per i primi tre anni del liceo fino a quando non divenne più popolare per stare con una come "me". Tenevo tanto a lui. Letteralmente. Tutte le sere io andavo a casa sua o lui veniva a casa mia e guardavamo un film o una serie TV fino a che uno dei due si addormentava e tra noi non esistevano segreti ci dicevamo davvero tutto. Lui sapeva dei miei genitori separati, sapeva che non avevo più un rapporto con mio padre, dello stato precario della relaziona tra me e mia madre e sapeva che la mia paura più grande era proprio quella che un giorno una persona a me cara mi abbandonasse ,lasciandomi sola. Ma lui se n'è fregato, pensavo fossi importante per lui come lui lo era per me, ma dopo avermi ingnorata si trasferì e non lo vidi più. E ora stava tornando. Come lo sapevo? beh le voci in questa scuola girano davvero veloci e stamattina avevo sentito qualche ragazza parlarne, e io .....io ... io non posso. Non posso rincontrare quegli occhi verdi smeraldo, non posso vedere i suoi capelli riccioli di un castano scuro particolare , non posso rincontrare il suo corpo palestrato che attirava spesso il mio sguardo facendomi esaminare ogni suo particolare. Io...non posso e basta.
" ei, vedrai che andrà tutto bene, ci sono io con te." mi stringe la mano Ella sussurrandomi queste parole, lei sarà sempre la mia ancora, le voglio un bene del mondo ed è come una sorella.
"grazie Ella, tranquilla non ricapiterà più quell'episodio promesso" dico sussurrando talmente a bassa voce che ho paura che non mi abbia sentito.
Ma lei sentirebbe tutto, anche se a sussurare fosse la ragazza dall'altra parte della caffetteria che sta appena entrando.
"promettimelo Noe. promettimi che non ti abbatterai, e che non ti farai più del male" mi risponde lei con gli occhi leggermente lucidi, so che quel periodo non è stato facile neanche per lei perché dopo tutto chi vorrebbe vedere una persona a cui vuoi bene farsi del male da sola fino a distruggersi? nessuno ecco la risposta. Senza guardarla negli occhi ,muovo leggermente la testa per formare un movimento che mi permette di fargli vedere che sto annuendo, perché per quanto posso essere forte non posso promettere che dopo aver incontrato di nuovo quello sguardo io non oserei rifarlo. Non potrei promettere di non rifare quell'errore per tutto quello che sentirò. Posso dire che anche se passato oramai un anno il dolore è sempre lì, ci convivo tutto il giorno, è la consapevolezza di quanto potere hanno certe persone se tu doni il tuo affetto e i tuoi sentimenti a gente che non le sa tenere, a persone che pensavi fossero "buone". Dopo aver chiaccherato del più e del meno con Ella per tirarmi su il morale ci incamminiamo verso le rispettive lezioni. Camminando per il corridoio con la testa abbassata per paura di farmi notare da Megan e le sue amiche oche e anche da quello sguardo , improvvisamente sento un forte scontro tra la mia testa e qualcosa di duro ma non come un muro o un armadietto perché questo si alza e si abbassa ma non faccio in tempo a vedere con chi mi sia scontrata perché faccio per cadere a terra aspettandomi una delle peggiori cadute che potessi fare quando la stessa persona con cui mi sono scontrata mi prende al volo tenendomi dalla mia vita. Guardo per un attimo Ella accanto a me e posso notare il suo sguardo sbarrato alzato verso la persona che mi tiene ancora saldamente per la vita, da lì capisco tutto. È lui. La stessa persona che non volevo per nulla al mondo incontrare, la stessa persona che mi ha fatto talmente male oltre a quello che già stavo affrontando da permettermi di farmi male da sola, la stessa persona che aveva giurato di non abbandonarmi e che ha fatto l'esatto contrario e la stessa persona che amavo. Finalmente l'ho detto. Si io ne ero innamorata ,ma ,infondo sapevo che non sarebbe riuscito a restare con me e che non provava quello che provavo io. Finalmente riesco ad alzare lo sguardo verso di lui e lo vedo in tutta la sua bellezza. È ancora più alto di prima, i suoi capelli sono sempre riccioli di un castano particolare e i suoi occhi sono ancora più chiari di prima. Il mondo si ferma per un secondo. Siamo sguardo contro sguardo. Nel mio c'è solo odio. Io lo odio con tutta me stessa, mi ha lasciato da sola, mi ha distrutta e ora non posso più permettergli di rifarlo. Con un gesto fulmineo mi libero dalle sue mani possenti su cui spuntano qualche vena e tatuaggio, distolgo lo sguardo prendendo la mano di Ella e proseguo verso l'aula. Io non voglio parlargli e nemmeno stargli vicino ho solo bisogno di tornare a casa e fare finta che non sia mai tornato. Non mi accorgo nemmeno che sono entrata in aula e che la prof sia entrata quando nemmeno dopo cinque minuti bussano alla porta, non ci faccio caso perché nella mia testa c'è ancora quello sguardo impresso , non saprei nemmeno cosa gli fosse passato per la testa ma poco mi importa devo smetterla. Non posso permettergli di rientrare nella mia vita e farmi soffrire. Non più.
Ma chi voglio prendere in giro probabilmente farà come l'ultima volta : mi ingnorerá.

YOU REMEMBER ME?Where stories live. Discover now