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11.10.2020

Non so nemmeno se ho tempo di spiegare.

Nella mia testa tutto quello che sento è un imminente senso di catastrofe come se il mondo dovesse finire da un momento all'altro, come se il cielo mi dovesse crollare addosso ed annullare la mia esistenza.

Mi ci è voluta più di una giornata, più di ventiquattro ore di sicuro, per realizzare la "realtà".

Non so nemmeno più se posso chiamarla tale. Nulla è reale, tutto è fabbricato.

Gli esseri umani non sono esseri umani.

[...]

Ricomincio da capo.

Devo riprendere il controllo di me stessa e di ciò che mi sta succedendo.

Mi chiamo Lavinia Ferri, figlia di [REDACTED] e Alberto Ferri.

Ho diciotto anni e vivo a [REDACTED] in provincia di Latina.

Tutto è cominciato circa qualche settimana fa, quando ho cominciato a rendermi conto di piccole incongruenze nelle mie giornate, se così si può dire.

Alcune delle cose più strane sono queste:

- Uccelli e aerei apparentemente sospesi a mezz'aria

- Lampioni che si spengono non appena mi allontanavo di un certo numero di metri da essi

- Palazzi in lontananza con un'aspetto diverso da quello che avrebbero se visti più da vicino (come quando nei videogiochi, la texture cambia a seconda della lontananza da un luogo)

- Oggetti che scompaiono o cambiano aspetto non appena distolgo lo sguardo

- Pareti che appaiono lievemente più scure dal resto delle mura in una stanza (proprio come se fossero verniciate con una tonalità diversa)

Ci sarebbe altro, ma la mia testa sta esplodendo e voglio solo andare a dormire.

Vorrei svegliarmi e ridere di me stessa per aver pensato tale idiozia, vorrei andare a scuola e vedere di nuovo I miei amici, vorrei uscire da qui e stare in mezzo alle persone, quelle vere.

Spero davvero che qualcuno mi legga.

[...]

Beh, buonanotte.

Il diario di Lavinia FerriWhere stories live. Discover now