Capitolo sei

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22 Fuga

Lì in quella aula, stretta nella sua vestaglia ricucita, Molly si è resa conto di una nuova sensazione: è in quella fase della relazione in cui riesce a sopportare le stranezze di Arthur sei giorni a settimana. Pensa, guardando i capelli rossi del ragazzo, che è proprio un traguardo.

"Dove siamo?" gli chiede, mentre spinge la vista nell'angolo più illuminato dalla luce della bacchetta che lui tiene in mano.

"In una grossa X rossa!" dice divertito, mostrandole di nuovo il disegno di cui va tanto fiero. Se lo sopporta davvero sei giorni su sette, allora quelle sono le ventiquattro ore sbagliate. Tira le labbra in una linea dritta ed è un messaggio abbastanza cristallino, perché aggiunge, "Ti ho portato a vedere il regalo per il nostro anniversario."

"In piena notte, in un aula in disuso? Piuttosto sospetto, Arthur." Il ragazzo arrossisce sul naso e si gratta il colletto del pigiama: darglielo in pieno giorno con tutti gli studenti in giro sarebbe stato molto peggio. Si limita ad alzare le spalle e la luce della bacchetta si infrange sul soffitto dell'aula, oscurando il volto di Molly.

"Hai... hai portato quello che ti ho detto di prendere?" le chiede ancora poi, allungando una scatolina nera sulla cattedra, insieme alla pergamena che le ha scritto con tanta cura quella stessa mattina.

"I fuochiferi? Sarà bene per te che non mi bruci, Arthur!" Lo avvisa, ma sorride, mentre un po' impacciatamente cerca di accenderne uno. Non ci riesce e il ragazzo appoggia la bacchetta e le va a fianco. "Ecco, così." L'aiuta, prendendo le mani tra le sue e finendo per unire insieme le dita di quella libera dal fiammifero.

"E adesso?"

"E adesso vacci vicino, così si apre."

Molly si lascia guidare da un braccio più esperto, finché un clack rumoroso non echeggia tra le pareti e la scatolina rivela il suo contenuto. "Oh, Arthur caro, non dirmi che è di nuovo..."

"Questa volta è diverso, non vedi che è..."

Molly incrocia le braccia al petto, ma a suo malgrado sorride. "Lo vedo che è diverso." Il suo tono è dolce, mentre tocca il regalo con l'indice della mano e l'accarezza persino. Le piace così, in fondo. Le piace che Arthur sia tanto prevedibile, quanto dolce. "Grazie." Riesce a dirgli, stampandogli un profondo bacio sulla guancia priva di barba.

"Ti piace quindi?"

Molly non fa in tempo a rispondergli, perché il pesante passo di qualcuno in fondo al corridoio l'informa dell'arrivo di un nuovo ospite. Capiscono presto, dalla voce gracchiante che li raggiunge, che è Apollyon Pringle. "Molly, dobbiamo fuggire, forza." Le intima, nascondendo la scatola in un cassetto dell'armadietto a fianco a lui. Si dimentica della mappa, accartocciata sulla cattedra: per anni, quella finirà nascosta nell'ufficio dei custodi fino all'arrivo dei gemelli Weasley.

"Domani torniamo a prendere il regalo, adesso andiamo." Una bugia onesta, alla fine. Non trovarono più il tempo di tornare e poi non trovarono più l'aula e il regalo rimase ad aspettare per altri ventisette anni.

Grazie del supporto che state dando alla storia, ve ne sono gratissima. Aggiungo poi che un'attenta ricerca mi ha permesso di scoprire che Apollyon Pringle era il vecchio custode di Hogwarts.
Niente, vi mando un super abbraccio, spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Sia ❤

La compagnia della paperaWhere stories live. Discover now