Senza rendersene conto, pochi secondi più tardi, il suo peschereccio solcava le acque del molo di Kingston. Con l'aiuto di Kristopher ormeggiarono l'imbarcazione e si incamminarono per far ritorno a casa.

«Non vedo l'ora di raccontare a tutti quello che è successo», si entusiasmò Kristopher mantenendo un'espressione sorridente.

«Ehi», lo chiamò David. Il ragazzo si inginocchiò per parlargli, «vuoi che ti insegni a pescare?» chiese guardandolo negli occhi. Il bambino abbassò lo sguardo e si limitò ad annuire. «Facciamo che questa storia resti tra noi», suggerì David. Il ragazzo non voleva che quello che fosse successo venisse sperperato in giro così, senza prima aver capito quali fossero le conseguenze. «Sarà un nostro segreto, una storia che racconteremo quando saremo da soli a pescare», disse ancora.

Sul volto del piccolo Kristopher si stampò un sorriso felice e annuì ancora.

«Kris», li interruppe una voce femminile che si avvicinò ai due. La ragazza poggiò la mano sulla spalla di Kristopher e il bambino la guardò mantenendo il sorriso. «Catherine», ricambiò il saluto.

«Tua madre è infuriata, ti sta cercando», bisbigliò la ragazza, «dovresti correre da lei», gli suggerì scherzosa. Il bambino non rispose e, preoccupato, prese a correre verso casa sua.

«Miss Duchane», ironizzò David dilettandosi in un inchino.

«Dunque, qual è il vostro segreto?» chiese la fanciulla mantenendo il sorriso. David la fissò, aveva sempre ammirato la bellezza di quella fanciulla, fin da bambino. Certo, adesso era cresciuta ed era diventata la donna più bella che David avesse mai visto. Aveva quella sua eleganza flessuosa che riusciva a esternare anche attraverso gli abiti da guerriera che utilizzava per mimetizzarsi tra la gentaglia del popolo.

«Sempre impicciona», ironizzò David riprendendo a camminare.

«Si cresce, ma non si cambia», rispose Catherine seguendo i suoi passi.

David sorrise, «nulla di importante», mentì, «non ha ancora capito come funziona la pesca.»

Catherine si fermò e David la imitò. «Mi sei mancato», sussurrò la fanciulla perdendosi in un abbraccio affettuoso. All'inizio David sembrò non aver gradito quel gesto, poi, si lasciò andare e strinse Catherine forte a sé. Penso alla collana e infilò la mano in tasca, deciso a porgerla in dono alla ragazza. Quando, però, con le dita sfiorò l'argento freddo un brivido gli percorse il corpo e, davanti ai suoi occhi, comparve il volto di quella vecchia donna alla quale l'aveva sottratta e subito dopo il volto insanguinato di quel pirata che aveva eliminato. La rimise di fretta in tasca. Quella collana rispecchiava appieno i sentimenti che entrambi provavano, ma quella serie di eventi facevano sentire David un uomo dall'animo sporco, si sentì simile ad uno di quei maledetti pirati che lui odiava tanto.

All'improvviso, si allontanò dalle braccia della fanciulla e si voltò dal lato opposto respirando a fatica. Avvertì un senso di nausea e un leggero capogiro.

«Cosa succede, David?» chiese Catherine con leggeri segni di tensione nel tono di voce.

«Niente», rispose secco lui, «sono esausto, tutto qui» rispose facendo un grosso respiro. Ripresero a camminare e tra i due calò un'aria di tensione. Nessuno proferì più parola e rimasero in silenzio per tutto il tempo. David avrebbe voluto chiederle cosa ci facesse lì a quell'ora, se fosse scappata di casa e se l'avesse fatto per lui. I suoi pensieri negativi, però, prendevano il sopravvento ed erano più forti di quanto pensasse. Aveva solo voglia di tornare a casa e di lasciare che il tempo trascinasse via con sé il ricordo di quella lunga giornata.

Ad un tratto, una voce familiare proveniente dalle loro spalle, interruppe la silenziosa passeggiata dei due.

«Dave!» esclamò un ragazzo che camminava a passo spedito verso di loro. «Mi rammarica dover interrompere la vostra conversazione», ansimò senza fiato, «Ma ...» non riuscì a finire la frase.

Insanity - Nec Plvs VltraWhere stories live. Discover now