LII (parte 3) - Le ultime volte

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«Ma quale istituzione e istituzione» il fratello maggiore le diede contro «Devi parlargli e basta»

«Ma che avete tutti e due? Perché insistete tanto?»

Ci fu un attimo di silenzio tra loro tre, poi Nicholas spostò i suoi occhi verso il viso della sorella rivolto al paesaggio difronte a loro.

«Perché io ho sentito le vostre parole di ieri sera»

«Erano solo parole dette tanto per Stavamo fingendo, era tutta finzione!» urlò in preda al nervosismo.

«Sono le ultime volte, Aria...» parlò in un sussurro Nicholas, attirando improvvisamente tutta la sua attenzione.

«Eh?» storse il naso confusa.

L'uomo annuì sicuro di sé «L'hai pensato...»

Gideon li guardò in cerca di una spiegazione ma non osò aprire bocca, notando come l'espressione di Aria fosse cambiata di punto in bianco.

«Hai pensato che lui fosse quella persona» continuò ad invogliarla Nicholas.

«E anche se fosse?» sbottò furiosa contro sé stessa per essersi lasciata andare a quegli stupidi pensieri fin troppo romantici per essere da lei «È stato solo uno stupido pensiero»

Nicholas però sorrise senza darlo a vedere e si alzò subito dopo, sistemandosi i polsi della camicia «Le ultime volte non hanno paragone» le aveva detto poi, rientrando nella sala.

Beth le aveva detto la stessa ed identica frase quella mattina. Incredibile come quei due fossero sempre sulla stessa lunghezza d'onda, proprio come un perfetto incastro.

«Si è rammollito proprio»

Gideon la guardò con un sopracciglio alzato «Stai attenta a non fare la sua stessa fine»

«Rimangiati immediatamente quello che hai detto!» gli puntò un dito contro con fare minaccioso.

«Vedremo Riri, vedremo»

«Tu sei già rammollito di tuo, invece!»





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La cerimonia si era ormai conclusa e tutti gli invitati avevano lasciato l'hotel da poco più di mezz'ora. Persino Beth e Nicholas, dopo un ultimo saluto alle loro famiglie, si erano dileguati, pronti a partire per la loro luna di miele.

Aria, invece, dopo aver risolto le ultime questione da damigella d'onore, aveva rassicurato Gideon che non c'era alcun bisogno che la aspettasse ancora lì. Il piccolo James aveva gioito perché stava morendo dal sonno e aveva trascinato il padre verso l'auto già pronta a riaccompagnati a Villa Lawrence.

Era quindi rimasta da sola, o almeno così credeva.

«Non hai freddo?»

Sussultò al solo sentire quella voce proveniente dalle sue spalle.

«No» rimase immobile come se fosse congelata.

«Beth ti ha detto tutto...» intuì.

Aria rimase in silenzio con ancora gli occhi puntati verso la strada difronte a sé, in attesa che il suo autista si muovesse a portarle la sua macchina.

«Tieni» le si avvicinò piano, quasi impercettibilmente, e le posò la sua giacca sulle spalle scoperte.

«Non la voglio» protestò con un evidente espressione disgustata sul volto «Riprenditela e smettila di fare qualsiasi cosa tu stia facendo, perché ai miei occhi in questo momento appari semplicemente come un povero coglione disperato» sputò via con indifferenza, senza neanche alzare la voce, con la stessa nonchalance di chi sta ordinando un piatto di pasta al ristorante.

AriaOù les histoires vivent. Découvrez maintenant