"Non ho appigli, una donna che mi consoli, una droga che mi ripigli"

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Nel viaggio di ritorno mi sono seduto solo occupando anche il secondo sedile con i piedi, dopodichè ho messo le cuffie a volume massimo ho chiuso gli occhi e ciaone, non ho voglia di pensare a niente e tantomeno di parlare con nessuno

Riproduzione casuale e parte "Sfoghi di una vita complicata" di Giulio, in arte lowlow e penso a quanto sia cambiato in poco tempo, l'ho visto crescere, l'ho visto maturare artisticamente, è come un fratello minore per me, mi sale una nostalgia improvvisa.

Sento una mano poggiata sulla spalla, poi la voce calma di Giorgio "Oi, Mattì siamo arrivati, svegliati" 

faccio cenno di sì con la testa, ma ci metto un po' ad alzarmi

"Ho riaperto gli occhi ed era tutto uguale, tutto storto e all'apparenza normale"

...

Sono rimasto un po' nella hall dell'hotel insieme al gruppo ma ero totalmente assente, Paola mi ha evitato completamente per tutto il resto della serata, ogni volta che per errore i suoi occhi incrociavano i miei si voltava per sfuggire al mio sguardo, meglio così, non ho intenzione di stare male per una lunatica bipolare, ne ho le palle piene, non ho bisogno di altra gente psicopatica nella mia vita.

Facile a parole eh? poi però non appena la vedo mi accorgo di quanto sia bella e quanto mi intrighi quella testolina e tutti i pensieri e i buoni propositi fatti prima si annullano, ma che mi sta facendo sta ragazza?non faccio altro che pensare a lei, ho bisogno di staccare un po' la mente, stasera devo uscire e bere.

Al settimo bicchiere di vodka comincia a martellarmi la testa, le luci psichedeliche della discoteca e la musica house non sono un toccasana, tutto intorno comincia a girare e non riconosco i volti, le voci di Lorenzo e Andrea sembrano così lontane eppure sono a due passi da me..o almeno credo, a tratti vedo sfocato e annebbiato, a tratti si vivacizzano i colori.

Sento tutto l'alcool risalire dallo stomaco alla gola, non so dove cazzo mi trovo, poi tasto intorno a me e  mi accorgo di essere su un divano, il divano di casa mia, non faccio in tempo ad alzarmi che sbratto ovunque 

"Ammazza oh, sembrava una scena dell'esorcista fratè, non avrai un tantino esagerato?" la voce  comprensiva della mia sorellina minore 

"Ma che cazzo ce faccio qua? e perché tu sei sveglia a quest'ora?" tengo gli occhi chiusi a causa del mal di testa, ma riesco benissimo a immaginare le sue espressioni nonostante sia devastato 

"Non ci vediamo da così tanto tempo ma noto piacevolmente che non sei cambiato di una virgola!" dice seccata, poco dopo aggiunge "no dai, non l'avrei mica accettato un fratello disciplinato e tutto precisino..però non pensavo potessi arrivare a ridurti così pure frequentando una scuola" 

"A Rebè, ma te stai npo' zitta?" 

decide di accettare la mia proposta, ma in compenso si sdraia accanto a me e mi stringe forte, nonostante sto divano sia piccolo avevo proprio voglia di riabbracciare mia sorella, magari non in queste condizioni, ma che ci fa,  me conosce, c'è abituata. 

Più volte durante la mattinata mi sveglio per il freddo, ho i brividi e tremo, me sento 'no schifo, c'ho i postumi della sbronza e credo di avere la febbre, non appena ho la forze la capacità di allungare il braccio, prendo il cellulare e avviso la redazione, staccare un po' anche dalla scuola non puo' che farmi bene, devo tornare a mente lucida, poco dopo ricevo un messaggio di risposta e approvazione, nell'aprire whatsapp leggo tutti i messaggi arretrati, mi fermo a fissare la chat di Paola che è online, non mi ha cercato, STI CAZZI, penso ad alta voce, mi giro di lato e riprovo a dormire. 

Niente, quelle parole mi rimbombano in testa più dure che mai, non posso non pensarci, non ci riesco, diventerò matto di sto passo. 

Mi alzo e mi siedo sulla scrivania e comincio a considerare le varie ipotesi, innanzitutto quello che ha ostentato indifferenza dopo quella notte in spiaggia non sono stato io, quello che ha evitato di parlarne in tutti i modi possibili sviando sempre il discorso non sono stato io, per quale motivo avrebbero dovuto darle fastidio le mie attenzioni rivolte ad altre quando non ha mai avuto il coraggio di parlarne e si è sempre mostara indifferente? mi torturo il cervello, ma non ci arrivo proprio, mi butto sul divano a peso morto e nello stesso momento comincia a virbarmi il cellulare che avevo lasciato sul mobiletto della camera

"Ma porco dio, te pareva!"

mi alzo contro voglia e trascino i piedi, perdo un battito quando leggo il suo nome sul led del cellulare, avrei un miliardo di domande da farle, ma voglio parlarne a quattr'occhi, quindi lascio che il telefono squilli a vuoto. 

Dopo poco me ne pento, "sei na testa de cazzo Mattì" penso. Voglio sentire la sua voce e la richiamo, stavolta è lei a non rispondermi, vaffanculo va. 

☯Nota dell'autrice☯ 

Nei prossimi giorni avrò parecchi impegni per via della scuola, quindi non credo riuscirò ad aggiornare, in compenso stasera ero parecchio ispirata e ho pubblicato due capitoli, spero di farmi perdonare. 

Grazie anticipatamente a tutti per i voti e i commenti. :) 

IncantevoleWo Geschichten leben. Entdecke jetzt