Una brutta giornata per Aziraphale - parte uno

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È una bellissima giornata a Soho come lo sono sempre del resto. Mancano solo otto giorni a Natale e l'aria è molto pungente; di neve non vi è traccia, è presente invece un sole che spacca le pietre nonostante il freddo.

Crowley è impegnato con le ultime spese natalizie, l'amore per il suo angelo lo ha completamente rammollito. Niente più tentazioni o cattiverie per quanto riguarda gli umani, solo regali per il suo amore. Le sue povere piante, invece, sono costrette ad ascoltare ancora le sue urla e a tremare dalla paura che se crescono male saranno stroncate. Invano Aziraphale cerca di fargli capire che se gli parla con garbo e gentilezza sarebbe meglio.

L'angelo rimasto solo a casa, decide di recarsi al parco Saint James, il posto dove usava incontrarsi clandestinamente col demone. Durante il tragitto, ripensa al giorno in cui ebbe il coraggio di dichiarare il suo amore all'altro. I suoi pensieri vengono distratti da uno strano oggetto, posto proprio di fianco al cancello d'entrata del parco, che non si vede più da anni.

Sono tornate di moda le vecchie cabine della polizia?
Ma non erano rosse?
Ora sono blu.
Davvero molto carina ma a cosa serve nel 2021?

Pensando questo alla vista di quell'oggetto in disuso da molto tempo, entra nel parco e si siede sulla loro panchina a godersi il sole. Disperso nella tranquillità dei suoi ragionamenti e ricordi, una voce minacciosa lo riporta alla realtà.

«Hey checca, questa panchina non merita il tuo culo! Devi prima essere aggiornato e migliorato!»

L'angelo, preso alla sprovvista, apre gli occhi e si ritrova davanti sei energumeni mostruosi, dai corpi perfetti ma con delle teste che sembrano prese da altri e posizionate a caso su di loro e con uno sguardo pieno d'odio e disapprovazione.

L'angelo, preso alla sprovvista, apre gli occhi e si ritrova davanti sei energumeni mostruosi, dai corpi perfetti ma con delle teste che sembrano prese da altri e posizionate a caso su di loro e con uno sguardo pieno d'odio e disapprovazione

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Abbiamo trovato il nostro soggetto ideale per il miglioramento

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Abbiamo trovato il nostro soggetto ideale per il miglioramento.
Di sicuro non ha famiglia e se pure esiste, procederemo anche con gli altri.
Nessuno si preoccupa di quello che succede ai tipi come lui.
Lo renderemo forte e bello proprio come noi, nessuno proverà più vergogna standogli accanto.
Ok dobbiamo cominciare il primo passo, portarlo al limite, quasi alla morte poi ritorneremo a prenderlo per passare al secondo passo.
Gli metteremo un localizzatore in caso qualcuno lo riconoscesse e lo portasse via.
Nessuno potrà impedirci di recuperare il nostro primo fratello.
Lui non può ribellarsi è il prescelto della nuova razza di Esseri umani migliorati. Pensa il capo della gang, molto strano a vedersi. La sua testa è rettangolare come passato in una pressa, il suo sguardo è pieno d'odio e rabbia e incute davvero molta paura.

Un Natale da fine del mondoWhere stories live. Discover now