Cattelan era allibito. Batté le palpebre più volte, alla ricerca di una via d'uscita da quella situazione.

«Il cantante?»

«Sì. Mi piace... un poco, anche, cantare» Rispose Mika, modesto, abbassando la testa per guardarsi i piedi

«Lo sai che è molto difficile fare il... aspetta, dove vai, aspettami!».

L'alto pugile aveva ripreso a camminare a passo lungo, un elegante levriero che spiccava sui passanti, e Alessandro gli trottava dietro dietro con passi irregolari, cercando di tenere un'andatura simile, come un bouledogue francese che insegue una carrozza.

«Mika! Non è facile diventare un cantante» Continuò Cattelan, senza rinunciare e continuando ad inseguire l'altro «Sfondare è quasi impossibile con la concorrenza che c'è oggi. Fidati di me: io avevo un talent show musicale, lo so perfettamente come funziona. Ti conviene fare quello che sai fare meglio, no?»

«Mamma dice che la cosa che so fare meglio è cantare» rispose il pugile, senza neanche guardare il suo interlocutore

«Meglio di fare a botte? Io non credo proprio!»
«E invece sono bravo!»

«Senti, ma hai già un agente? Se vuoi sfondare nel mondo della musica ti serve qualcuno con gli agganci, qualcuno che parli con le case discografiche, con le radio, che ti organizzi gli eventi, i concerti, i firmacopie, tutto tutto tutto! Allora, ce l'hai un agente?»

«Io... la mia mamma è il mio agente, mi ha detto che mi aiuterà»

«Ma tua mamma ha tutti gli agganci che servono? Pensaci bene, Mika, perché stai praticamente andando verso il fallimento se non è così. Io invece posso aiutarti»

«Ho detto che ho smesso. Non li faccio più, gli incontri»
«Sì, sì, questo l'ho capito, anche se credo che sia un gran peccato, ma ora ascoltami bene: io sono un manager richiestissimo anche dai musicisti» mentì Alessandro «Posso farti diventare un cantante molto famoso, posso farti passare dalle radio tutti i giorni. Ho un cugino che lavora per la radio più ascoltata d'Italia, pensa un po' te!»

«Daveri?» domandò Mika, rallentando un poco

«Daveri daveri, giurò... davvero, caro amico mio. Davvero: ho prodotto alcuni dei migliori artisti italiani»

«Prodotto? Non eri un manager?»

«Sì, sì, certo, non c'è poi così tanta diversità fra management e produzione, vedi che non ne sai proprio nulla, povero caro?»

«E quindi potresti... si, potresti farmi diventare un cantante?»

«Sì, certo!» il sorriso sul volto di Cattelan sembrava così genuino che neanche un profiler dell'FBI avrebbe potuto scorgere la bugia che nascondeva «Ti posso fare diventare famoso»

«Sì, certo!» il sorriso sul volto di Cattelan sembrava così genuino che neanche un profiler dell'FBI avrebbe potuto scorgere la bugia che nascondeva «Ti posso fare diventare famoso»

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

«Io... ho bisogno di soldi. Per... per la mia famiglia, io...» borbottò Mika, arrossendo un po'

«Ma certo! Ma certo, diventerai famoso e avrai un sacco di soldi se sei davvero bravi come dici. Però se manchi di talento posso farci davvero poco, questa cosa l'hai capita, vero? Quindi posso aiutarti, ma devi saper cantare»

Iris LetalisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora