41. Squarcio

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Larga e profonda fenditura, provocata da un urto o da una recisione, o prodottasi per separazione o per moto divergente di parti.

Lucille aveva seguito tutte le istruzioni senza fare domande, si era preparata ed era salita nella limousine che era venuta a prenderla a qualche isolato da casa sua. La stessa auto aveva fatto poi altre soste, per recuperare il resto delle ragazze che sembravano particolarmente entusiaste di quella serata.

All'interno dell'abitacolo avevano già cominciato a bere champagne, mentre la ragazza osservava dal finestrino la strada.

Non erano dirette verso il solito Hotel di lusso, notò che stavano lasciando il centro città per dirigersi in periferia.

A quel punto Lucille si voltò verso una delle amiche "dove siamo dirette? Non restiamo a Parigi?"

"Quella di stasera è una festa in una villa privata, ecco perché ci pagano tanto" rispose la ragazza compiaciuta.

Quella consapevolezza le provocò un fremito di agitazione che tentò immediatamente di sedare, schiacciandolo e ricordando a se stessa che era tutto sotto controllo. Le altre conoscevano bene i clienti di quella sera ed era al sicuro.

Alla fine la limousine si fermò e Lucille di rese conto di essere davanti ad una villetta molto bella, antica e circondata da un giardino ben curato. Le altre ragazze smontarono dal mezzo e lei fece lo stesso mentre le seguiva verso l'ingresso.

Non ci fu bisogno di bussare, un uomo aprì la porta non appena sentì il suono delle voci e delle risate.

"Ben arrivate, accomodatevi" disse spostandosi e facendole entrare.

L'interno era enorme, antico come il resto, ogni mobile sembrava un pezzo pregiato e c'era una musica rilassante che proveniva dal salotto.

Lucille seguì le altre proprio in quella direzione, vide un grammofono accanto all'armadietto degli alcolici. La luce era bassa e contribuiva a rendere quell'ambiente più intimo, la ragazza aveva contato in tutto sei uomini, alcuni li conosceva già.

"È davvero un piacere rivederti, Lucille"

Il suono di quella voce spinse la ragazza a voltarsi, davanti ai suoi occhi c'era un uomo alto e magro, che le sorrideva bonariamente. Ci mise qualche minuto a rendersi conto di averlo già visto, qualche mese fa, dopo una delle feste.

"Oh ... salve"

"Bernard" ricordò l'altro "il nostro incontro è stato breve, ma per me molto significativo"

La ragazza non sapeva se essere lusingata o intimidita da quelle parole, l'altro continuava a sorridere.

"Beh, alla fine ci siamo incontrati di nuovo, il caso alle volte concede seconde opportunità" commentò lei.

"Il caso?" ripeté lui "io non amo lasciare nulla al caso"

La ragazza aggrottò la fronte "sta dicendo che non ci siamo incontrati per caso stasera? Sapeva che sarei stata qui?"

"Questa è casa mia. Sono stato io a richiedere questa festa. Ne ho ospitate parecchie, ho scomodato molti amici per avere informazioni sulle ragazze e alla fine ti ho trovata" concluse.

"Ma perchè mi stava cercando?" chiese, spiazzata.

"Perché hai una luce meravigliosa nello sguardo" confessò l'uomo "seguimi"

Lucille si guardò intorno, le altre ragazze ormai avevano tutte un pretendente con cui passare la serata, avevano cominciato a bere e c'era della cocaina sul tavolo davanti ai divanetti. Lei preferiva tenersi il più possibile alla larga da quel genere di situazioni, quindi seguì Bernard.

À la tombée du jourNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ