"Luke dobbiamo parlare di Claire" rispose Jason andando dritto al punto. Cadde un profondo silenzio nella stanza.

"Chi è la ragazza?" disse improvvisamente notandomi e squadrandomi da capo a piedi.

"Sono Karen Jensen... la sorella di..."mi presentai e fui interrotta.

"La sorella di Claire..." continuò lui con voce tremante. "So chi sei e immagino perché tu sia qui." disse accomodandosi sul letto quasi di fronte a me e Jason.

"Ho scoperto da poco alcune cose su Claire, come sono andate davvero le cose quella notte... ma ci sono fatti che forse conosci solo tu. Voglio sapere la verità Luke."ammisi impiegando tutte le forze che avevo per non piangere... la ferita non si era ancora rimarginata e mi faceva ancora molto male affrontare l'argomento ma dovevo farlo.

"Ascoltami... quando ho conosciuto Claire si trovava in guai notevoli... aveva un debito consistente da pagare a una gang molto influente in città. Si presentò come una brava ragazza e per questo gli offrimmo il posto al bancone, io scommisi che non sarebbe resistita neanche una serata. Mi sbagliai, continuò a lavorare per mesi. Ci chiese un aumento che non potevamo concedergli e così chiese qualche altro posto di lavoro disponibile e finì a fare la spogliarellista. Era molto risoluta, scaltra... si fece una bella clientela. Mi avvicinai a lei, mi creava una certa curiosità, iniziai anche ad indagare sul suo conto. Scoprii che il debito non era il suo... aiutava un'amica, una certa Stefy e riuscirono a saldarlo. Ma lavorando in un club si nascondevano altre insidie e trappole da cui Claire non ha saputo proteggersi. I suoi clienti erano ricchi e influenti quanto pericolosi, molto pericolosi... qualche stronzo la mise incinta. Non ha voluto mai rivelarmi l'identità del padre del bambino e lei voleva solo sistemare la situazione, abortire prima che la sua gravidanza fosse saltata fuori. Andò da Jason per farsi aiutare ma era ormai troppo tardi. Ci chiese protezione per lei e la sua famiglia ma non abbiamo potuto far nulla. Io- Io l'ho vista bruciare viva..." fece una pausa e rimase per qualche momento in silenzio.

Il mio viso ormai era bagnato dalle lacrime.

"Cosa c'è stato tra te e mia sorella?" gli chiesi spiazzandolo. Non si aspettava questo tipo di domanda.

"Io la amavo..." sussurrò abbassando lo sguardo.

"Jason mi ha detto che litigavate spesso nell'ultimo periodo... ricordo che parlava a telefono con te quella sera. Ti chiese di non arrivare a 'questo' e dopo lanciò il telefono in faccia al muro e si frantumò... cos'è successo?!" dissi aspettando una sua risposta.

"Io volevo che la smettesse di lavorare al club, che tornasse alla sua vita di prima, che uscisse dal giro. Nell'ultimo periodo, soprattutto dopo la notizia della gravidanza, litigavamo molto per questo motivo. Claire non voleva mollare, voleva solo liberarsi del bambino. Quella sera le dissi che se non mi avesse rivelato il nome del padre del bambino non l'avremmo protetta. Era solo una minaccia per farla parlare... ho fatto di tutto per proteggerla e per proteggere la tua famiglia Karen. Non aver nessun dubbio, ci tenevo molto a Claire..." rispose guardandomi negli occhi.

"Ho capito... ma non conosco questa Stefy. Non so chi sia. Conoscevamo le sue amiche..." finii la frase in un sussurro e pensierosa.

Chi era Stefy?

"Le ho viste a volte incontrarsi... quando Claire le passava i soldi. Se non ha cambiato le sue abitudini dovresti trovarla in questo caffè bar la sera." disse passandomi un bigliettino che stava scrivendo con l'indirizzo e l'orario.

"Grazie... se arriviamo in tempo le parlerò stasera stessa." determinata presi il bigliettino e iniziai a fissarlo... conoscevo quel caffè.

"Dopo quella notte ho cercato in lungo e in largo l'uomo in nero, volevo vendicarmi. Ma senza successo purtroppo." ammise stringendo forte i pugni tanto da far diventare le nocche bianche.

 Experience; jdbWhere stories live. Discover now