Oyasumi, kamisama

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Quando aprì gli occhi, il ragazzo si trovò di nuovo in quella stanza bianca. Non sopportava più il bianco. Gli dava la nausea. Il solo pensiero di questo colore era abbastanza per dargli il voltastomaco.
Perché poi si trovava lì? Nessuno gli aveva mai dato una risposta chiara. Nessuna spiegazione coincideva con ciò che ricordava Aether. I dottori avevano raccontato che si trovasse sul tetto scolastico e che avesse provato a porre fine alla sua vita saltando, ma tale narrazione non coincideva con ciò che proiettavano i suoi pensieri. Non c'era stato nessun tentato suicidio voluto, tantomeno un omicidio. Nessuno l'aveva spinto. Aether era convinto che si fosse trattato di un errore dovuto alla sua sbadataggine, si era semplicemente avvicinato troppo al limite del tetto e aveva compiuto un passo nel vuoto per sbaglio.

E ora, a causa della sua goffaggine, era incatenato ad un letto, e sentiva quella prigionia nel modo più crudele e pesante che mai. Riportava ferite in tutto il corpo, anche se non mortali rimanevano comunque molto gravi. Quindi Aether era costretto a rimanere sdraiato, non essendo in grado di assumere un'altra posizione. L'unica cosa rimasta da fissare era il lampadario che illuminava la stanza e il soffitto bianco. Così candido che quasi gli veniva voglia di rimettere anche il cibo che non aveva mai mangiato. Di tanto in tanto, vedeva apparire dei volti familiari a colorare quel foglio bianco. Spesso i suoi compagni di classe gli facevano visita, colorando e rendendo più accogliente quella stanza. Ma il ragazzo che si trovava con lui quel giorno sul tetto, non si era ancora fatto vivo. Quando chiedeva cosa ne fosse stato di lui, gli altri cambiavano discorso. Era un peccato che sembrasse non ricambiare i suoi sentimenti.

-Come ti trattano i dottori qui?- Gli chiese Ajax, distraendolo dai suoi soliti pensieri.
-Bene.- Affermò.
In realtà non si trovava davvero bene lì, il ricovero era lungo, non amava dover fare delle visite, non sopportava l'idea di dover indossare qualcosa che contenesse i suoi escrementi perché incapace di alzarsi, odiava il cibo. Ma dei dottori forse non poteva lamentarsi, in fondo svolgevano il loro lavoro.
-Fanno il loro lavoro, almeno.- Disse Aether, volendo aggiungere una nota di ironia all'intera conversazione. -Come vanno le cose a scuola?-
-Come al solito. Siamo andati avanti con alcuni argomenti, e quando ti rimetterai ti passerò gli appunti.- Propose gentilmente il rosso.
-Puoi passarmeli anche adesso.- Disse il ragazzo, volente di poter fare qualcosa oltre a passare la giornata sdraiato in un letto.
-Non se ne parla.- Rispose l'altro. -Mi spieghi come faresti a studiare o anche solo a leggere da sdraiato?-
-Posso farlo. Ho letto alcuni libri qui.-
-Ah sì? E chi te li ha dati?- Ajax non aveva dubbi su quale potesse essere la risposta.
-Diluc.- Rispose Aether, spiazzando l'amico.

Solitamente Kaeya accontentava i desideri degli altri, li viziava anche troppo. Diluc invece era anche troppo duro con le persone, a volte perfino con sé. Era preciso, non infrangeva mai un regolamento, e soprattutto solitamente non consegnava oggetti alle persone.

-Vedo che quei due si stanno condizionando a vicenda.- Affermò Ajax, guardando fuori dalla finestra.
-È meglio per entrambi.- Rifletté Aether. -Diluc ha bisogno di una persona allegra come Kaeya e lui ha bisogno di qualcuno che lo faccia ragionare come Diluc.- Il ragazzo assunse un'espressione che sembrava quasi apatica.
Ajax dovette trattenersi dall'alzare gli occhi al cielo: sapeva cosa stava per accadere.

-Come sta quel ragazzo che...- Provò a sentenziare Aether, prima di venire interrotto.
-Non lo so. Non lo conosco. Non siamo nemmeno in classe insieme, Aether.- Rispose Ajax. Era la prima volta che non cambiava argomento. -Ma non si è mai fatto vedere qui, da quel che mi racconti. Quindi smettila di pensare a lui.-
Giusto, lui non lo sapeva. Non conosceva il tipo di sentimento che nutriva nei confronti di quella persona.
-Xiao non è neanche un nome molto comune da queste parti. Mi ricorderei se qualcuno si chiamasse così, non credi?- Spiegò l'uomo dai capelli rossicci. -E non ho mai conosciuto qualcuno con questo nominativo.-
-Sei un bugiardo!- Esclamò Aether.
Questo era il momento della visita che il rosso odiava di più: l'amico sembrava quasi delirare parlando di Xiao, il ragazzo che gli piaceva.
-Xiao va alla nostra scuola, l'ho conosciuto sul tetto!- L'altro sapeva cosa fare: insaccare tutti i colpi fino a che il ragazzo non si calmava. Tuttavia, era un'operazione molto difficile. Era triste vederlo ridotto così. Così debole da non potersi neanche mettere seduto e così irritato e triste da agitarsi per poco.
-Perché non dovrebbe frequentare la nostra scuola?! Non ci sono molte altre alternative se si vuole studiare qui!- Childe decise di ignorarlo, osservando le nuvole che si formavano in cielo alla ricerca di qualche somiglianza con una figura che popolava la terra, l'acqua o il cielo.
-È basso, ha gli occhi grandi e gialli, la bocca piccola e le labbra sottili, la pelle candida come la neve ed un naso minuto, il tutto contornato da dei lineamenti gentili.- Aether descrisse quel ragazzo per l'ennesima volta. -La sua voce è acuta ma calma, ama le arti marziali, l'inverno, il freddo, i libri! E tante altre cose!-
Dopo queste grida, sembrò improvvisamente calmarsi, come se qualcuno stesse soffocando la sua rabbia dall'interno.
-Ha un tatuaggio sulla spalla.- I suoi occhi si inumidirono. -È un ragazzo difficile da capire, ma non posso farlo rimanere da solo.- La sua voce sembrava rotta.
In un istintivo attimo di forza, Aether agguantò un lembo della coperta e scoprì parte del suo corpo. Era intenzionato ad uscire da quella struttura ed abbracciare Xiao, anche se in quel periodo non si era mai fatto vedere. Non importava. La sua sola presenza era abbastanza per calmare i demoni del biondo, la sua voce era come una melodia alle sue orecchie.
-Hey, no! Cosa fai?- Ajax concentrò la sua attenzione sull'amico, e si mosse verso di lui per bloccarlo.
Aether si stese nuovamente sul letto, stavolta con le lacrime che sgorgavano dagli occhi.

𝐄𝐌𝐏𝐓𝐘 || Xiaoether oneshotsWhere stories live. Discover now