Capitolo 28.

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Passò qualche giorno dalla discussione che ebbi con Luca sull'argomento "sentimenti di Venere per Federico Chiesa" e tra noi era tornato tutto come prima, o quasi. Mi sentivo come se esaminasse di più ogni mio comportamento e reazione, e non capivo se fosse una mia impressione o se, effettivamente, davvero fosse così.

Anche quella sera, precisamente la sera della vigilia di Capodanno, non mi sentivo tanto a mio agio. Eravamo stati invitati ad una festa organizzata da alcuni suoi compagni di squadra ed ero quasi terrorizzata dall'idea che fosse presente anche Federico.

Era talmente pieno zeppo di persone che faticavo a riconoscere visi familiari. Ero piuttosto silenziosa e mi limitavo a stare accanto a Luca, che di tanto in tanto mi chiedeva cosa avessi e se volessi andare via, ma mi limitavo a dirgli che fosse tutto a posto e a tranquillizzarlo.

In cuor mio, però, speravo che davvero Chiesa non si presentasse e non riuscivo a pensare ad altro. Non volevo avere nuovamente un confronto con lui e non volevo litigare con Luca a causa sua. In più, ero super nervosa. Mi ero ripromessa così tante volte di non dargli mai più tutto quel potere, invece ancora riusciva a condizionarmi l'umore.

Mi maledii mentalmente, mi sarei davvero sbattuta la testa al muro se avesse voluto dire levare anche il suo nome dalla mia mente. Avrei voluto solo godermi il primo capodanno con Luca, invece ero sommersa dalle preoccupazioni.

Improvvisamente, proprio Luca fece intrecciare le nostre dita e mi trascinò in una parte tranquilla della sala, per potermi parlare con calma e con molto più silenzio intorno a noi. -Piccola, posso sapere perché non smetti di guardarti intorno?-

Deglutii sentendo la sua domanda, pensavo veramente di essere stata più discreta, ma evidentemente mi sbagliavo. -Nulla Luca, non mi piace tanto qua-

Il suo sguardo dolce si incupì e mi osservò attentamente come se stesse cercando di leggermi dentro. Sapevo bene che gli sarebbero bastati pochi secondi per sapere cosa realmente stesse accadendo. -Se vuoi sapere se verrà, sì. L'ha scritto prima nel gruppo-

Sgranai appena gli occhi, ma poi cercai di mostrarmi per nulla toccata dalla sua affermazione. Non volevo che pensasse che fossi agitata per chissà quale motivo, ero agitata solo perché non volevo essere nuovamente ferita da lui. -Non è una cosa che mi interessa, Luca-

-No? Però ovviamente hai capito bene di chi sto parlando. Se non ti interessasse non avresti capito così velocemente- touché, non potevo certamente negare davanti a quelle parole, non era mica stupido, e fingere non aveva senso

Sbuffai sentendomi in trappola e poi annuii -ok, l'ho capito perché me lo stavo chiedendo. Ma prima che trai nuovamente le tue conclusioni, è solo perché volevo essere pronta caso mai mi avesse fatto una nuova imboscata-

Luca sorrise un po' beffardo, ma non ne capii il motivo finché non aprì bocca -Le mie conclusioni? Ora capisco perché sei così distante da me in questi ultimi giorni. Sei offesa per ciò che ti ho detto su Chiesa?-

Sentirlo nominare mi fece trasalire, ma tentai di mascherarlo. Perché ero così patetica? -Hai insinuato che io provi ancora qualcosa per lui, non riesco a digerirlo.-

-Davvero? Pensavo avessi capito il mio discorso.- era sconvolto, quasi nervoso per il mio comportamento. Non che avesse torto, ma ero davvero troppo nervosa per ragionare lucidamente. -Perchè te la prendi così tanto a cuore se non è vero?-

-Come, scusa? Forse perché sei il mio fidanzato e non dovresti pensare una cosa del genere soprattutto la mattina appena svegli dopo che abbiamo fatto sesso la sera precedente?-

-Venere, ascoltami. È evidente che io abbia toccato un tasto dolente, ma questo non vuol dire che io volessi, in qualche modo, accusarti di qualcosa. So che non hai mai giocato con me da quando ci frequentiamo, non era questo il punto del discorso!- sospirò pesantemente, si stava innervosendo anche lui

Un altro amore|| Federico ChiesaWhere stories live. Discover now