Voleva aiutarla con tutta sè stessa, saper cosa c'era che non andava, ma aveva la necessità che fosse la sua ragazza ad aprirsi con lei, a dirle cosa stava succedendo, senza nessun tipo di stress a dosso.

«Ti va di fare qualcosa dopo la scuola?» Domandò Toni dolcemente, lasciandole dei delicati baci sulla candida pelle che rivestiva le sue gote.

«N-non so se ho voglia di stare in giro, s-scusami» rispose tristemente, abbassando leggermente il viso, che le venne prontamente rialzato dalla più grande, facendo scontrare i loro sguardi.

«Ehi, non dobbiamo fare niente di troppo stravagante. Mi chiedevo se a fine delle lezioni volessi venire nella mia roulotte, solo per passare un po' di tempo insieme, a guardare un film e magari coccolarci, come tanto ci piace.» Ribatté prontamente, sentendosi meglio non appena l'altra le sorrise.

«Okay, questo programma mi piace. Ora però devo andare in classe, ci vediamo dopo TT» disse teneramente, baciandole la guancia, per poi incamminarsi verso l'aula predestinata, lasciando la sua ragazza sola, nel bel mezzo del corridoio con mille domande per la testa; aveva assolutamente bisogno di risposte.

«psssst» un mormorio attirò la sua attenzione, facendole girare il volto, con la fronte corrugata per via della confusione, fin quando non incontrò lo sguardo di Jason, che le fece segno con la mano di raggiungerla, così la Serpent, senza pensarci due volte, lo raggiunse, chiudendo dietro le sue spalle la porta del laboratorio di chimica.

«Ehi» lo saluto cordialmente, studiandolo con lo sguardo.

«Ciao Toni. Prima che ti faccia troppe domande, devo parlarti di una cosa seria, ma devi giurare che non ti arrabbierai» affermò grattandosi la nuca, iniziando a gironzolare ansiosamente nello spazio circostante.

«Sputa il rospo Jason» rispose duramente, osservandolo con la mascella contratta.

«Promettimi che non farai sceneggiate.»

«Lo prometto, ora però spiegami il motivo per cui mi hai fatta venire qui!» disse portandosi le braccia al petto, inarcando un sopracciglio, osservandolo quasi con aria minacciosa.

«Riguarda Cheryl» rispose il rosso, guardandosi attorno, volendo essere sicuro che nessuno fosse potuto entrare nella stanza da un momento all'altro.

«Cosa cazzo hai fatto?» Ringhiò la più bassa, avvicinandosi a lui, iniziando ad alterarsi.

«Io? Assolutamente nulla, come puoi anche solo immaginare una cosa del genere? Cheryl è la persona più importante della mia vita, e lo sai.»

«E allora dimmi che succede, non lasciarmi sulle spine.»

«Lo farei se solo mi lasciassi parlare. Comunque, tornando alle cose importanti, mia madre è tornata a casa da ormai due mesi, e-».

«Cosa? Diamine! Quindi è questo il motivo per cui Cheryl è così giù di corda in questo periodo?!» Chiese retoricamente, iniziando a muoversi freneticamente sul pavimento, mentre l'ansia prese a diffondersi in ogni mandro del suo corpo.

«Si, ma non è solo per questo, c'è dell'atro.»

«Vai avanti.»

«Da quando è tornata a casa non ha fatto altro che giudicarla per il suo aspetto, per lo stile che aveva e-»

«E cosa Jason? Vai dritto al punto cazzo, vuoi farmi venire un infarto per caso?»

«Mia sorella ha smesso di mangiare, e più volte l'ho beccata ad osservarsi allo specchio, misurandosi i polsi, o la circonferenza della vita. Ovviamente all'insaputa di mia madre l'ho portata a fare delle visite da alcuni medici, e lei...beh lei...»

Choni one shotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora