Capitolo 3. Generazione Z: Il Broccolo E La Bistecca.

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Una settimana dopo, la stronza della Rossi ha cominciato a prendermi di mira.
Ogni volta, durante le sue lezioni, mi pone improvvisamente una domanda.
E quando rispondo correttamente, si innervosisce e subito dopo mi riprende per aver "chiaccherato" con Claudia.

Quel martedì comincia la sua lezione così:

"Dato che il signor. Ferrari e la sua fidanzatina chiacchierano sempre, cambiamo i posti. Tutti i posti."

Così mi ritrovo all' ultimo banco vicino al signor. Bianchi.

"Hitler c'è l'ha con te, a quanto pare."

(Wow, anche la sua voce è stupenda)

"Già, lunga storia."

"Ho tempo, tanto non volevo comunque ascoltare la lezione di Hitler."

E ci ritroviamo a parlare. A sussurrare a bassa voce, per paura di essere ripreso di nuovo, a conoscerci meglio.
Scopro che è stato bocciato per le troppe assenze, mi dice.
Parliamo tanto.

E la Rossi mi riprende per la millesima volta, ovviamente.

'Forse è meglio se sto zitto' -penso.

Durante le ore successive rimaniamo in silenzio. Mentre lui disegna, io cerco di prendere appunti e stare attento alla lezione di scienze.

Ma è difficile essere concentrati così.
Quando lui è così bello e così vicino.

Con il quaderno nuovo ancora chiuso e il libro di scienze aperto a una pagina a caso mentre è concentrato e perso nel suo mondo.

È quasi malinconico.
La sua mano è sicura e veloce mentre traccia quello che sembra essere un viso con la mattina.

"Pss Clas a che pagina siamo? Mi sono distratto un attimo…"

"Pagina 45, scemo. Non mi parlare. Sono attentata alla lezione, io. Un attimo, certo."

Mi risponde senza nemmeno girarsi.
Sì, è sempre così gentile la mia migliore amica.

Cerco la pagina giusta sul mio libro e faccio la stessa cosa anche sul libro di Matteo, prendo il suo quaderno è deciso di scrivergli io gli appunti.

Lui alza lo sguardo e mi guarda con aria interrogativa.

"Rischi di essere bocciato di nuovo,  veramente, se non prendi appunti."

Lui ride. Una risata roca, bellissima e molto rumorosa.
Una risata che attira l' attenzione.

(Specialmente quella del prof. di scienze, che ci riprende per aver "chiacchierato".)

Lui attira l' attenzione.
Lui è popolare.

Io non sono mai stato popolare.
Fin dall' asilo sono stato sempre il "fratellino" delle gemelle geniali.
Quindi dovevo soddisfare le aspettative di tutti.

Avevo pochi amici.
Solo Clas e la squadra di pallavolo, veramente.

Sono bravo a pallavolo, quando gioco mi sembra di volare e di poter fare tutto.

Ma non abbastanza bravo per entrare nella cerchia dei "popolari".

Eravamo solo io e Clas contro le gerarchie della scuola. Diversi da tutti. Da una generazione  che non ci capiva.

Questa è la nostra generazione, la 'Generazione Z'.

La generazione dell' amore online:
1)Come ti chiami su Instagram?;
2) Nuovo Follow su Instagram;
3) Nuovo messaggio su Instagram.
4) 'Whatsappami';
5) Cambio stato su Facebook a
fidanzato/a ufficialmente;
6) Stato modificato in single;
7) Sei sicuro di Unfollow e block questa persona?
8)Fine.

Semplice, no?

È tutto così semplice per loro.

I "mi piaci" sui social, invece dei biglietti di carta 

"vuoi metterti con me? 
P.s. metti la crocetta su '' per favore!"

(scritti con la matita e buttati sul tuo banco di nascosto con la paura di essere beccati dalla maestra)

messaggi su WhatsApp e le dirette su Instagram, invece dei

"Sono sotto casa tua. Resto qui finché scendi. Ti aspetto."

Tutta la tua Vita è online, di dominio pubblico: tutti possono vedere, commentare e criticare ogni cosa che tu fai o non fai.

Un post sui social network vale più di un abbraccio vero o un bacio vero, al giorno d'oggi.

È tutto finto. Tutto creato apposta per diventare famosi. Niente è reale.

Questo è l' Amore al nostro tempo, impossibile da raggiungere.

I popolari non si innamorano dello sfigato della classe, questo succede solo nei film e nelle fan fiction.

Per questo motivo ho deciso di non illudermi con Matteo. Sapevo che non avevo speranze.

Ma mi sono ricreduto quando Matteo ha cominciato ad aspettarmi davanti a scuola ogni giorno, quando rubava la mia merenda, quando si offriva di accompagnarmi a casa e quando lo faceva veramente senza più chiedere.
Mi aspettava e basta. Era per me. vicino a me. Ogni giorno.

E cosi come un broccolo mi sono innamorato.

Forse anche un broccolo come me, quello troppo verde e troppo diverso che nessuno compra, poteva piacere a qualcuno.

Forse non ero solo il contorno di una bella bistecca, come lui, ma il piatto principale.

Il suo piatto principale. Il suo preferito.

E mi bastava essere solo il suo amico preferito.

Finché qualcosa ha scombussolato tutti i piani.

Primo Nel Suo Cuore.Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin