XXX. Jealousy is a bad thing.

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«Ora vado... A presto.» abbastanza imbarazzata esco dalla stanza prima di chiudermi nel primo bagno che trovo.

Nemmeno 24 ore qui è sono già nei casini.

Osservo il mio riflesso ormai sconosciuto davanti allo specchio, labbra gonfie, guance rosse, capelli scombinati è un viso pessimo da non dimenticare che Kai è Roxane hanno svegliato qualcosa in me che ora ha bisogno di essere calmato.

Ma non posso, me lo sono promessa.
Regola n5: Non fare giochi malati con il proprio fratellastro fidanzato.

Cerco di ignorare la mia intimità pulsante sciacquandomi il viso dimenticandomi completamente del trucco ormai tutto sbavato
sul mio volto arrossato.

«Merda.» impreco cercando di rimediare con delle salviette imbevute d'acqua.

Il mio sguardo sfugge sul telefono che ho abbandonato sul lavandino pochi minuti prima, ho una voglia matta di contattare Asher.

Con mani tremanti afferro il telefono dal lavandino prima di osservare le chiamate perse
di mia madre è dato che non posso chiamarla a causa del forte rumore della musica approfitto per osservare il numero di Asher.

Lo faccio o non lo faccio?

Ha una ragazza uscita da letteralmente un film della Disney, per lo più è ricca, carina, brava in matematica. Perché mai dovrebbe fare giochi malati con la propria sorellastra ubriaca.

Cristo santo.

Sbuffo prendendomi la testa fra le mani mentre osservo il suo numero con due occhi che mi bruciano, forse quello che devo chiamare in questo momento è solo Austin.

Mi do un ultima sistemata prima di uscire dal bagno per farmi spazio tra i mille corpi sudati della gente che balla appiccicata, è appena trovo modo di mettere piede fuori una grossa ventata di calore si taglia tra i miei capelli.

«Vi siete divertiti Signora Gray?» domanda Austin con tono assonnato prima di stringere le mani intorno al volante di pelle.

«Molto...» mormoro salendo in macchina prima di allacciarmi la cintura.

Il viaggio in macchina è silenzioso è non perché io stia ignorando Austin ma perché è lui ha ignorare me, gli ho chiesto se l'avessi svegliato o se ha una moglie che l'aspetta a casa ma lui ha preferito non rispondere.

«Eccoci giunti.» sobbalzo appena la sua voce mi riporta alla realtà dei fatti.

«Perdonami per l'ora.» farfuglio schiarendomi
la voce prima di scendere dalla macchina.

«Non si preoccupi è faccia una buonanotte.»

«Buonanotte Austin.» esclamo barcollante infilando le chiavi nella serratura, resto a guardare la macchina sfrecciare via prima di chiudere la porta alle mie spalle.

Mi sfilo i stivali con il tacco lasciandoli sparsi sul pavimento prima di andare in cucina è bere un bicchiere d'acqua per trovare le ultime forze per levarmi di dosso i mille profumi che ho addosso.

Puzzo di alcol è stupidaggine.

Esco dal box doccia, mi lavo i denti e asciugo i capelli concludendo la mia serata con l'indossare uno dei miei tanti pigiami con le fantasie per poi infilarmi sotto le coperte ma sembra che mi sia passato il sonno tutto d'un tratto appena mi giro da un lato al altro. Mi rigiro più volte cercando di prendere sonno è abbandonare i miei pensieri ma non ci riesco, non ci riesco è qualcuno sembra capirlo perché il mio telefono vibra sul comodino.

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