I. A girl like everyone else.

Mulai dari awal
                                    

Essa sposta l'attenzione sulla porta che cigola appena si apre, i suoi occhi color azzurro quasi grigastri si leggermente spalancano notando la persona appena entrata.

- Oh Cristo. - Sussurra Jasmin.

- Ciao Sandra, questa la manda mio padre dalla nostra dimora -

L'ha appena chiamata Sandra è non Direttrice Wilson.



Il ragazzo avvicina ha noi e il cuore smette di battere non appena noto che la figura alta al mio fianco è proprio il ragazzo di prima.

- Ti aspettavo Alexander, come stai? - Il ragazzo in questione si piazza davanti a me e Jasmin ignorandoci completamente mentre ci dà la schiena.

E il ragazzo di prima.

- Quant'è bello? -

Sussurra nuovamente Jasmine nel mio orecchio facendomi sbuffare stanca di sentirla sopportare i suoi cambi d'umore. Le mani del ragazzo si appoggiano sulla cattedra della Wilson sporgendosi leggermente per poggiarci qualcosa.

- Non mi lamento. - Le spalle larghe di Alexander si alzano prima di ritornare dritto, riesco ha scorgere l'espressione seria è dura che gli contorna il volto mentre si gratta la leggera barbetta rasata.

Quanti anni avrà? 19 o 20...

- Un momento. -

Mormora la Wilson appena il telefono fisso del suo ufficio prende a suonare.

- Vi metto in attesa solo qualche secondo. - La Wilson si alza dalla sua sedia facendo strisciare essa sul parquet, prima di scomparire fuori dal ufficio.

-Ehi ciao Alexander. -

Guardo Jasmine allungare la mano sulla spalla di Alexander. Dopo non poco il suo capo ricoperto da una chioma corvina si gira per dare un po della sua attenzione alla rossa.

Quest'ultimo non ha nessun espressione stampata in volto, sembra solo disgustato dal tocco di Jasmin, subito dopo si sistema il dolce vita bianco prima d'infilare le mani nelle tasche dei jeans del medesimo colore della giacca di pelle.

Trattengo un risolino appena un sopracciglio folto di quest'ultimo si inarca squadrando Jasmin da capo a piedi, prima di far socchiudere le labbra carnose è rosse per dire qualcosa.

- Non mi toccare, grazie. -

La mano della rossa si ritrae alla velocità della luce subito dopo il suo volto diventa ancora più rosso di quello che gia è.

Dio, che figuraccia che ha fatto.

Sorrido leggermente notando la delusione negli occhi di Jasmine, nessuno l'aveva mai rifiutata a causa delle sue generose forme che hanno fatto sempre da capogiro ai ragazzi.

Ma così come si dice, c'è una prima volta in tutto.

- Scusa avevi qualcosa... Sulla spalla. -

Cerca di giustificarsi ma Alexander non sembra più importare della sua presenza, ora sta fissando con un cipiglio nella fronte ricoperta da ciocche corvine me.

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