La forza di combattere

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"Vuoi davvero sapere che cos'è successo ad Alexandria?"

Carol sentì il suo cuore fremere, ma voleva sapere. Doveva. Conosceva troppo bene Daryl per credere a quello che lui le aveva detto. Lo conosceva.

"Si" Due lettere che da lì in poi avrebbero cambiato il suo mondo.

Morgan la fissò per un attimo lungo un minuto, dopodiché soffiò fuori le parole come un vento gelido.

"I Salvatori alla fine sono arrivati ad Alexandria. Negan ha ucciso Abraham come avvertimento e Glenn come punizione. Ha quasi fatto tagliare a Rick il braccio di suo figlio. Ha portato via Daryl. Lo ha tenuto prigioniero per settimane, torturandolo fisicamente e psicologicamente. Lui è riuscito a scappare come hai visto ma ora i Salvatori gli danno la caccia. E Negan poi ne ha uccisi altri...Spencer, Olivia. Ora Rick e gli altri vogliono combattere, ma non potranno farlo senza l'aiuto del Regno e delle altre comunità che tutt'ora sono sotto il dominio dei Salvatori....Volevi la verità Carol. Ora la sai. Vedi tu in che modo vuoi servirtene."

Nel dire tutto questo, Morgan aveva sempre fissato Carol negli occhi, ma lei ben presto cominciò a non distinguere più bene la sua figura, ma a vedere solo una macchia indistinta sui suoi occhi ormai colmi di lacrime. Glenn...Abraham...Daryl. Dio mio.

Carol dovette appoggiarsi allo stipite della porta quando ebbe improvvisamente un capogiro.

Tutto quello che aveva provato a evitare, tutto quello di cui aveva paura, ora era arrivato. Non poteva scappare. Non più. Non dopo questo. Se il mondo si era ridotto in quella maniera, quella non era colpa sua. Non ci si poteva fare nulla. L'unica cosa che si poteva fare era preservare e proteggere quello che era importante oggi come lo era allora. Lei aveva una famiglia, e in una famiglia ci si protegge. Che sia proteggere la figlia da un padre violento portandola via di casa, o che sia proteggere un membro della sua nuova famiglia uccidendo altre persone, non cambiava nulla. Come aveva potuto andarsene?

Quello che aveva sempre desiderato ma aveva sempre avuto paura di compiere, ora lo avrebbe fatto. Avrebbe lottato con loro, fianco a fianco, e se fosse morta, almeno sarebbe accaduto per un buon motivo. Era arrivato il momento di combattere.

Con la mano destra si asciugò lentamente le lacrime che minacciavano di cadere, mentre con la sinistra si rimise in equilibrio. Non era più il tempo di piangere.

"E' ora di andare Morgan. Ti va di accompagnarmi?"

Morgan per tutta risposta le mise una mano sulla spalla.

"E' ora di tornare a casa" e detto questo entrò nello chalet a prendere lo zaino sempre pronto vicino all'uscita secondaria e si precipitò fuori in direzione del Regno. Avrebbe convinto Re Ezekiel a entrare in guerra e poi sarebbe finalmente tornata a casa. C'era una questione di cui si doveva occupare e a cui non voleva più rimandare.

****

Rick non riusciva a scioglierla dal suo abbraccio. Dio, era cosi felice di vederla. Era l'imbrunire ormai e quando sfiniti erano tornati tutti dalla comunità di Oceanside nessuno aveva parlato e ognuno di loro si era rifugiato nella propria casa. Mentre stava dando le ultime disposizioni a chi avrebbe fatto da guardia quella notte, sentì bussare energicamente alle grate del cancello, riconoscendo subito la voce. Non appena quelle sbarre di metallo furono tolte di mezzo, Rick la abbracciò forte, in un moto quasi disperato di protezione.

"Sono così felice di vederti, Carol" disse Rick con la voce rotta dall'emozione.

Carol rispose dolcemente al suo abbraccio, sorridendo contro la sua camicia logora.

"Sono felice anche io Rick di vedere che stai bene"

Quando si sciolsero dal lungo abbraccio, il viso di Rick si rabbuiò, conscio della realtà a cui doveva metterla di fronte. Carol però lo precedette.

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