Storia della Casa al Vento (e di come entrai in suo possesso)

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Disclaimer

I fatti descritti sono frutto della fantasia dell'autore. Ogni riferimento a persone esistenti, oggetti o fatti realmente accaduti è da ritenersi puramente casuale.

Parte I – Della casa

Sono ormai passati alcuni anni da quando riuscì a comprare la mia casa in Sicilia. Se scrivo questa storia è perché credo valga la pena conservarla e magari, un giorno, trasmetterla a qualcuno che possa farcisi due risate sopra. O possa apprendere delle curiosità su una singolare casetta costruita su una collina solitaria poco lontana dal paese e dal mare. Chiedo scusa in anticipo se alcuni termini potrebbero risultare difficili da capire, ma credo fermamente valga la pena scrivere la pronuncia originale o non avrebbero trasmesso la sensazione giusta (trovate in fondo al racconto la traduzione di alcune delle parole secondo me più strane, evidenziate in corsivo).

Quando ero bambino, in estate mio padre ed io aspettavamo con ansia la domenica mattina. Io ci guadagnavo una mattinata a giocare al mare e lui si poteva "sfogare" delle frustrazioni settimanali con la sua Lancia Delta rossa fiammante lungo il tragitto. Si divertiva a prendere sempre una stradina di campagna che sembrava essere stata scavata appositamente per quella macchina: solitaria ma ricca di curve e saliscendi fra colline a tratti alberate, a tratti selvagge e rocciose. Io ammazzavo l'attesa mettendo fuori la mano dal finestrino per afferrare la ventilazione. Alla fine, passavamo un ponticello e dopo l'ultima collina, un rettilineo in cui sgasare prima di arrivare finalmente alla plaja. Si fermava un po' lontano dal lungomare perché non voleva che la salsedine la rovinasse: - Sta minchia di sabbia me la rovina! - esclamava dando un colpetto al cofano e una sculacciata a me, che al ritorno quasi sicuramente avrei riempito il sedile posteriore con quelle finissime scagliette dorate. Non era del tutto colpa mia: bastava un leggero alito di vento per infilarle dappertutto e la Lancia non ha mai brillato per resistenza.

Però, quello che mi colpiva e mi rimaneva impresso sempre di più, non era la mattinata al mare o la mamma che urlava a papà ad ogni curva. Era una piccola casa che incontravamo scendendo dall'ultima collina. Già! Perché mai un bambino di otto o dieci anni dovrebbe interessarsi di case? Il fatto è che questa era davvero strana. Le grosse mura di pietra viva erano state alzate precisamente sul punto più alto della collinetta. Ma la cosa che saltava subito all'occhio era che in tutto il terreno su cui sorgeva, non cresceva neanche un singolo albero! Non una macchia, uno stecco selvaggio o una pala di ficumore. Solo frumento o fieno, che ogni anno veniva piantato tutto attorno alle quattro mura e che nella tarda primavera, rifletteva gradazioni dal verde all'oro sule pezze bianche rimaste qua e là sulle pareti. Era molto strana come cosa perché in tutta la provincia non esisteva un singolo terreno su cui non crescesse almeno un alberello. Perfino quei larghi vignali in cui si semina il fieno o il grano, allargati per far lavorare comodamente le mietitrebbie, hanno almeno qualche macchia lungo il confine, giusto per dare un po' di ombra per far riparare le vacche nella torrida estate. Niente, neanche un singolo albero a portare frescura alle tegole di quella casa.

-Chissa, è a casa o' vientu! – Mi rispose una volta la mamma indicandola con la mano. Non chiesi altro perché anche un bambino della mia età avrebbe capito il motivo di quel nome: la posizione e l'assenza di vegetazione, facevano sì che in quel punto il vento fosse l'indiscusso padrone. Libero di passare e spassare in qualsiasi momento della giornata. Sulla sommità del tetto era piantata una croce di legno come di solito si trovavano sulle serre di pomodori della zona e il motivo era scaramantico: serviva a tenere lontani i demoni del maltempo. Si! perché nel mio paese abbiamo alcune credenze a cui anche le menti più razionali devono sottostare.

Parte II – La prova di coraggio

Col passare degli anni, continuavo a passare da quella strada ogni tanto. Ovviamente mi giravo a guardarla sempre.

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⏰ Last updated: May 30, 2021 ⏰

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