• Cap.3 •

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Mi lasciai andare con tutto il mio peso sul prato smeraldo del boschetto dietro casa. Era un bosco niente male per un cittadina così piccola come quella di Wilmington nel Nord Carolina.

Mi rigirai a pancia in giù sollevando i gomiti in avanti e aprii la piccola biografia di uno scrittore olandese che avevo portato con me. Iniziai a leggere qua e là tra il rumore del vento che tirava verso ovest.

Il libro mi stava stranamente piacendo. Avevo sempre odiato le biografie,le trovavo noiose e piene di altezzosi commenti sulla propria vita. Solitamente chi parla di se a gli altri nei libri,ne parla esageratamente bene e questo mi infastidiva. Questa invece non era la solita noiosa biografia,mi piaceva già solo per il fatto che lo scrittore ci metteva tristezza nel raccontare la propria vita,e non coglievo nessun senso di vanità come lo avevo colto nelle altre.

Stavo finendo di leggere la penultima riga della cinquantaduesima pagina del libro quando mi trovai davanti,a pochi centimetri di distanza,delle scarpe fanaticamente colorate di rosso. Alzai lo sguardo e scontrai i miei occhi con quelli di Ralph.

Conoscevo Ralph da quando ero bambina,passavamo le ore ad arrampicarci sui tetti squallidi del quartiere accanto. Negli ultimi due anni ci eravamo letteralmente persi,cioè da quando i suoi genitori decisero di trasferirsi definitivamente nel Sud Carolina. Veniva qui solo poche volte al mese per salutare i suoi nonni,e solo in caso li avesse incontrati, salutava anche i suoi amici. Quel pomeriggio incontrò proprio me,ricordo che da piccoli amavamo stare qui nel bosco,e venivamo molto spesso di nascosto a raccogliere le margherite violacee che crescevano solo in quel punto specifico. Eravamo sempre felici lì.

Poggiai le mani a terra con forza per alzarmi,Ralph tese la sua mano per aiutarmi e io la afferrai senza pensarci due volte. Battei le mani sul vestito per sgrullarlo dai residui d'erba e rivolsi subito dopo lo sguardo verso quello di Ralph.

Mi sorrise,gli sorrisi.

"Ei piccola Lucy,non ti sono mancato proprio eh."

Si rivolse a me con aria beffarda.

"No Ralph,per niente."

Gli risposi fredda consapevole del fatto che in realtà mi era mancato terribilmente.

L'ultima volta che lo vidi fu un mese fa. Si trasferì appena due mesi prima della morte di Meryjane e quando tempo dopo tornò non trovandola,la spiegazione che mia madre diede a lui e ai suoi genitori fu che Meryjane era partita ad Oxford per degli studi impegnativi. Dopo due anni non era ancora consapevole che lei in realtà non c'era piu e che Oxford non era che il frutto dell'immaginazione di una madre disperata. Avrei voluto dirgli la verità ma non lo feci.

Ralph mi guardò accigliato,vide che ero persa come al solito nei miei pensieri e mi spintonò leggermente per darmi una svegliata.

Ritornai in me un attimo dopo e spintonai Ralph di conseguenza.

Da lì in poi passammo tutto il pomeriggio insieme. Mi raccontò le solite ragazzate che combinava a scuola. Mi raccontò dei suoi amici,della sua casa,della sua nuova bicicletta e infine della sua ragazza.

Lo guardai leggermente ingelosita ma la situazione non mi irritava poi così tanto come pensavo. Io e Ralph però ci volevamo bene,e se fosse tornato a vivere qui in Nord Carolina mi avrebbe reso la ragazza più felice al mondo. Ogni volta che tornava e poi se ne andava lasciava un vuoto incolmabile nei miei occhi. E dentro me. Ero abituata a vederlo tutti i giorni, e mi mancava non vederlo piu scorrazzare nel giardino di casa mia rompendo tutti i nani da giardino. Eravamo migliori amici,ma quel legame in due anni stava andando sempre più degenerando.

Erano le 18:00,salutai Ralph con discrezione,e mi voltai per tornare a casa. Avrei voluto stringerlo in un abbraccio ma non volevo dare segni d'affetto nei suoi confronti visto che tanto se ne sarebbe andato nuovamente dimenticandosi di me.

Misi mentalmente Ralph da parte e nel tragitto dal boschetto a casa concentrai tutti i miei neuroni sulla chiave dorata che avevo perso la mattina stessa. Non mi davo spiegazione di dove potesse essere,così piccola e fisicamente ingenua non avrebbe potuto attirare attenzioni,ne da parte di mia madre e ne da nessun'altro.

Attraversai l'ultimo sentiero e arrivai a casa. Entrai posando la biografia sul tavolo della cucina e salii,mantenendo gli occhi costantemente puntati a terra. Premetti la mano sulla maniglia di camera mia e alzai lo sguardo verso la finestra,subito dopo verso la mensola delle bambole.

Non mi sembrava vero,mi stropicciai gli occhi ma era li,la marionetta era li. Precisamente tra la bambola di pezza e quella in porcellana,proprio dove l'avevo lasciata la prima volta.

Stavo impazzendo o cosa? Ero sicura di averla riposta nella scatola in camera di Meryjane prima di uscire di casa. E ora? Ora era in camera mia,era inspiegabilmente in camera mia.

Mi diressi preoccupata in camera di mia sorella,cercai con lo sguardo la dannata scatola color zenzero che avevo lasciato vicino lo specchio ma non ve ne era traccia. La marionetta era nella mia camera e la scatola era fatalmente scomparsa. Mi buttai in ginocchio portandomi con disperazione le mani sul volto.

Stavo impazzendo,stavo di sicuro impazzendo.

Meryjane.Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin