la casetta di Evan

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ero nei corridoi della scuola, stavo girando perchè non avevo tanta voglia di rientrare
in classe ma ogni volta che giravo un angolo incrociavo lo sguardo con quella misteriosa ragazza del bagno, non so se mi stesse seguendo o se fossero solo coincidenze, fatto sta che la stavo vedendo davvero tanto. stanca di girare per i corridoi decisi di entrare in classe
-Ashley sei in ritardo-
-mi scusi prof non mi ricordavo quale fosse la classe, so che sono in questo istituto da 3 anni ma oggi proprio mi sfuggiva, mi dispiace- speravo che ci credesse.
-va bene, ma che non succeda mai più- tipica frase che usano gli insegnanti no?
vabbè, tralasciando mi accomodai sulla sedia ma non seguii comunque la lezione, continuavo a fare strani scarabocchi sul quaderno. il tempo sembrava non finire più ma finalmente suonò la campanella. tornata a casa mangiai di fretta e salii subito al piano di sopra per farmi dei film mentali su Evan e nel momento più bello mi arrivò un suo messaggio
"scusa se oggi non ti ho calcolato ma non stavo tanto bene, per farmi ripagare ti porterò nella mia casetta segreta, che ne dici?" ero davvero felice che non mi avesse ignorato ma in realtà stesse male, o almeno speravo che fosse per questo, vabbè comunque dovevo smetterla di farmi questi pensieri e sbrigarmi a rispondere.
"si certo, per che ora?"
"facciamo 17?"
"va benissimo, a dopo Evan <3"
"a dopo Ash <3"
erano le 3 quindi dovevo entrare subito in doccia, farmi i peli e allisciarmi i capelli. dopo averlo fatto erano già le 4 quindi mi vestii velocemente: presi un reggiseno abbinato ad un perizoma, entrambi di pizzo nero, e sopra misi un vestito a tubino. presi una borsetta, anche essa nera e ci infilai dentro una maglia, un profumo e l'eye-liner. erano le 5 e lui era sotto casa con la sua Porsche rossa, lo vedevo appoggiato all'auto con le gambe incrociate e gli occhi sul polso, per controllare l'orario. io intanto ero pronta e corsi verso di lui che mi accolse a braccia aperte, io corsi e lo abbracciai. durante l'abbraccio le sue mani scendevano sempre di più verso il mio fondoschiena ma questo non mi dispiaceva affatto. entrammo in macchina e iniziammo and avviarci verso quella casetta. mentre guidava mi teneva la mano su una coscia e quando doveva cambiare marcia mi diceva di mettere la mano sul cambio marcia e lui metteva la sua sopra la mia e cambiava marcia, mi stavo innamorando sempre di più e questo non mi piaceva così tanto.
-vuoi che metta un po' di musica?- mi
chiese con fare tanto gentile quanto arrogante e stronzo, era un po' un mix.
-si certo, mettiamo 'romantic lover'?-
-certo, accontento sempre la mia piccolina-
AAAAA FARFALLE NELLO STOMACOO.
-she's a killer, looking at ya..- cantava così bene, aveva una voce così profonda eppure non stonava nemmeno una nota. il tempo di finire la canzone che eravamo già arrivati alla casa, era proprio carina: era bianca e circondata dagli alberi. faceva un po' freddino, oggi sarebbe dovuto nevicare infatti, quindi entrammo in casa. anche all'interno era molto carina anche se un po' piccola, ma forse era proprio questo a crearne il fascino.
-allora che vuoi fare oggi?- non ne avevo idea in realtà, cioè avevo un'idea anche perché con l'intimo abbinato sicuramente non sarei voluta rimanere con il vestito addosso ecco.
-non so, accendiamo il camino per cominciare? così ci scaldiamo un po'- nessuno dei due si voleva scaldare con il fuoco del camino, ma sarebbe stato quello a creare l'atmosfera.
-certo, mi sembra una buona idea- mentre prendeva il legno i muscoli sotto il maglione bianco risaltavano molto di più . ci mettemmo sul divano a prendere il calore del fuoco mentre il calore nel nostro intimo si faceva ancora più bollente.
-senti io vado a prendermi una canottiera, tu vuoi dei pantaloncini?-
-se no potresti prestarmi i tuoi boxer e io potrei eccitarmi e bagnarmi pensando che c'è stato il tuo cazzo dentro, altrimenti si potresti anche prestarmi i tuoi pantaloni, certo- lo vidi arrossire e diventare sempre più rosso anche se qualcosa lì sotto diventava sempre più grosso, magari non rosso ma dalla pressione che c'era sui suoi pantaloni senza dubbio del rosso dentro c'era, e non poco.
-nono, ti do i miei boxer- tornó con una canottiera nera che mostrava ancora di piu i suoi muscoli, aveva i boxer in mano e me li lanció.
-se vuoi puoi anche andare in bagno se vuoi cam- iniziai a togliermi il tubino davanti a lui, lasciandogli vedere tutto ma senza che potesse toccare nulla. si avvicinò per prendermi e strozzarmi dalla voglia di scopare ma io mi dovevo far desiderare.
- nono, guardare ma non toccare, deciderò io quando potrai toccarmi- si eccitava sempre di più quando gli davi ordini, era come se il suo ruolo da uomo si potesse distruggere e così si eccitava di più, non so bene come spiegarlo.
-madonna Ashley, dimmi subito quando potrò toccarti allora- disse con fare di uno che ti vuole saltare addosso peggio di un coniglio.
-tu ora siediti sul divano e vedremo-

l'aula del sessoWhere stories live. Discover now