11. Legge del meteo

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Il tempo atmosferico è direttamente collegato all'umore del protagonista, e come tale può cambiare di punto in bianco senza che nessuno se ne stupisca minimamente.

La situazione più comune di tutte, usata molto ampiamente anche al di fuori dell'ambito anime, è la pioggia nelle situazioni tristi o in occasioni in cui il protagonista è più o meno depresso. Esempio classico: il protagonista scopre che qualcuno a cui era molto legato, come un genitore o il migliore amico dai tempi dell'infanzia, è morto nel classico incidente stradale causato dal solito camion passato col rosso; anche se fino a un nanosecondo prima c'era un sole che spaccava le pietre e gli uccellini cinguettavano allegri che neanche con Biancaneve, la scena successiva ci sarà il diluvio universale con il protagonista depresso, magari sulla tomba della persona morta subito dopo il funerale, che neanche ci prova ad aprire un ombrello o a mettersi al riparo da qualche parte. Tanto non rischia la broncopolmonite, no.

La pioggia è un ottimo sfondo anche per situazioni lievemente meno tragiche come le delusioni amorose, con la protagonista che corre via disperata dopo aver visto l'amore della sua vita baciare un altra o negare la loro relazione per i motivi più disparati, dall'essere uno stronzo patentato lui al solito fraintendimento causato dal non ascoltare fino in fondo quello che dicono gli altri; situazione che poi si risolve sempre e comunque per il meglio, perché se il tipo è uno stronzo interviene l'amico (leggi "tipo innamorato da sempre di lei ma mai cagato di striscio o direttamente friendzonato") che consola la ragazza e le fa capire che forse non è lui quello giusto per lei, mentre se è un fraintendimento il tipo le correrà dietro sotto la pioggia, risolveranno la cosa più o meno pacificamente e suggelleranno il loro amore con un bel bacio appassionato, magari sotto il cielo stellato perché, così come inizia, la pioggia smette non appena passa la crisi. Ah, e pure in questo caso gli ombrelli sono sconosciuti per almeno uno dei due, che se sei bagnato come un pulcino appena nato fa più pathos.

Quando invece ci sono rivelazioni importanti, o comunque bisogna sottolineare la drammaticità del momento, cadono lampi, a volte in lontananza a volte talmente ravvicinati che un flash dritto negli occhi abbaglia di meno; i tuoni che seguono, però, hanno sempre lo stesso volume non importa se il fulmine ha colpito l'albero a due passi dai personaggi o è solo una saetta che illumina momentaneamente un cielo talmente nero che sembra debba scoppiare un uragano devastante da un momento all'altro. Uragano che nel 99% dei casi non scoppia, può piovere più o meno intensamente ma le raffiche di vento non supereranno mai la violenza di un normale temporale, al massimo fanno un po' tremare le finestre.

Per quanto riguarda altri tipi di precipitazioni, se i personaggi sognano un bianco natale nel 99,999% dei casi il giorno di Natale nevica, anche se almeno qui tengono un minimo conto della latitudine quindi se la storia è ambientata a Okinawa o comunque in una zona abbastanza meridionale è già tanto se attacca; a Tokyo/Kyoto/zona centrale invece può nevicare normalmente, mentre in Tohoku (zona più settentrionale dell'isola maggiore, Honshu) e Hokkaido sinceramente mi preoccuperei se non nevicasse.

La grandine invece non esiste, io sinceramente non ricordo di aver mai visto nessun anime in cui grandinasse quindi beati loro.

Salvo rari casi, generalmente in anime destinati a bambini abbastanza piccoli, la rappresentazione delle stagioni è abbastanza sensata, perché va bene tutto ma mi viene difficile credere che durante uno o più anni di vicende, per quanto episodiche e legate le une alle altre solo dalla presenza degli stessi personaggi ricorrenti, sia sempre e comunque primavera/estate. Dico bene, cari Pokémon? Per poi arrivare però all'estremo opposto con Detective Conan, dove nonostante la storia interna proceda con la stessa velocità di una lumaca paraplegica l'autore è rimasto al passo non solo con lo scorrere delle stagioni nella realtà ma anche con lo sviluppo tecnologico.

Anche per quanto riguarda le temperature sono rappresentate il più fedelmente possibile, quindi in primavera e autunno si sta bene, d'estate dal Tohoku in giù si muore dal caldo (parlo per esperienza personale, Tokyo a luglio è una sauna) e d'inverno dal Tohoku in su si congela e nel resto del paese fa comunque più o meno freddo. Anche se questo non giustifica il bel tempo quasi onnipresente, che tranne la stagione dei monsoni in cui piove ogni tre per due e l'umidità è alle stelle, e ogni tanto in inverno, il cielo è sempre limpido con al massimo qualche cirro; salvo poi riempirsi di nuvoloni grigi pronti a scatenare il diluvio universale non appena al protagonista succede qualcosa di triste.

Menzione speciale va poi al vento, che normalmente è completamente assente o si limita a una leggera brezza che fa volare i petali dei ciliegi, muove appena le foglie degli alberi e fa tintinnare le campanelle a vento, salvo poi soffiare la folata strategica che strappa di mano il plico di fogli al protagonista, causando un ottimo espediente per farlo interagire con un altro personaggio, o scompiglia in modo artistico i lunghi capelli della protagonista (e nella realtà partirebbe una sequela di imprecazioni da far invidia agli scaricatori di porto) così l'interesse amoroso resta a fissarla imbambolato; oppure, se siamo in un anime ecchi, solleva le gonne delle ragazze così da far vedere un po' di mutandine per la gioia del protagonista porcellino che poi spesso riceve la giusta punizione a suon di schiaffoni.

Prima di un combattimento, invece, ci sono molto spesso raffiche ululanti che generano turbini di polvere tra i due avversari intenti a fissarsi in cagnesco, magari con un cielo tempestoso che brontola e la caduta di un fulmine a segnare l'inizio delle ostilità, tanto per non farsi mancare niente; poi mentre i due si menano le condizioni climatiche passano in secondo piano, a volte si mette a piovere se la situazione comincia a prendere una piega drammatica ma i due continuano comunque a pestarsi senza farci troppo caso, si interrompono giusto forse se il terreno diventa talmente fangoso che anche solo stare in piedi è un miracolo ma a essere sincera non ricordo di aver mai visto una situazione del genere.

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