Capitolo 4

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CLAY'S POV:
Come ogni mattina vengo svegliato da Marcus che mi scuote dolcemente, io apro lentamente gli occhi e poi subito li strofino in modo da vedere meglio.

IO: -Buongiorno piccolo!- dice dandomi un bacio sulla guancia

Io tento di dire qualcosa ma non riesco visto che ho la bocca ancora impastata dal sonno, così abbraccio forte Marcus e lui mi stringe a se, dopo di che si avvicina ai lettini di Dylan e Thomas e li comincia scuotere, sempre dolcemente, per farli svegliare.

Io scendo ancora un po' confuso e mi siedo a tavola insieme ai miei fratelli per fare colazione, Nash mi posiziona la scodella del latte avanti e dopo averlo ringraziato lo comincio a bere.

MARCUS: -Allora cos'avete oggi?- domanda felice
ANDREAS: -Interrogazione in fisica- dice sbuffando
JULIA: -M-Mi dovrebbero restituire il compito di matematica, sono sicura che non sia andato bene...- dice triste
NASH: -Non stare così amore, vedrai che sarà andato bene e poi se non è così noi sappiamo che hai dato tutta te stessa- dice rassicurandola
JACKSON: -Perché a me non dite così ma se vado male mi punite?!- dice incrociando le braccia
NASH: -Forse perché tu vai sempre male e non ti impegni mai?- domanda ironico

Jackson sbuffa alzando gli occhi al cielo mentre tutto noi scoppiamo a ridere.

MARCUS: -Clay, tesoro vatti a preparare altrimenti facciamo tardi- dice sorridendomi

Io annuisco e corro al piano di sopra a prepararmi.

Apro l'armadio e resto lì per un po' a decidere cosa indossare per questa giornata, poi opto per un paio di jeans un po' strappati sul ginocchio destro, una maglia bianca e le mie solite converse bianche ai piedi.

Prendo lo zaino accanto alla porta e poi scendo giù controllando di aver preso tutto, poi chiamo Marcus e andiamo in macchina.

MARCUS'S POV:
Arriviamo a scuola con un po' di ritardo visto che abbiamo incontrato un po' di traffico per la strada, Clay esce dall'auto e fa una corsa in classe mentre io con più calma vado verso i collaboratori scolastici visto che ho questo incontro con la sua professoressa.

COLLABORATORE SCOLASTICO: -Buongiorno, posso esserle d'aiuto?-
IO: -Si, avrei un incontro con la professoressa di italiano della 2ªC-
COLLABORATORE SCOLASTICO: -Vada in sala professori veda che è lì, la seconda stanza appena va a destra-

Io lo ringrazio e vado dove mi ha indicato lui, apro la porta e vedo solo una professoressa, suppongo sia lei.

IO: -Buongiorno, lei è l'insegnante di Clay Anderson della 2ªC?- domando entrando
PROFESSORESSA: -Si, lei deve essere il fratello, prego si accomodi- dice sedendosi

Io mi accomodo di fronte a lei e la lascio parlare vedendo la sua versione dei fatti.

PROFESSORESSA: -Io l'ho convocata perché suo fratello, Clay, è un ragazzino molto distratto specialmente nelle mia materia e poi ieri mi ha risposto in un modo poco educato che mi ha lasciato senza parole...- dice inventandosi fandonie
IO: -A me lei ha lasciato senza parole...non si vergogna a deridere un ragazzino solo per suo scopo? CHE RAZZA DI INSEGNANTE È LEI?!- dico urlando alla fine
PROFESSORESSA: -Ma come si permette...-
IO: -Come mi permetto io?! Come si permette lei a dire che mio fratello non dovrebbe seguire quella lezione che parla di genitori solo perché lui non lo ha, poi come si permette a dire che noi fratelli non gli stiamo dietro, sa quanto sia difficile prendersi cura di otto ragazzini?! Si faccia un esame di coscienza perché deridere un povero ragazzino indifeso non è giusto!- dico dando un pugno alla scrivania infine
PROFESSORESSA: -Ma lei...cosa si sta inventando?- dice guardandomi stranita
IO: -Sto dicendo solo la verità, e non solo perché me l'ha detto mio fratello ma perché c'è in questo video!- dico facendo vedere l'inizio del video
PROFESSORESSA: -M-Mi faccia vedere...-
IO: -No a lei no, lo faccio vedere subito ad un suo superiore, arrivederci!- dico alzandomi

Esco di furia e vado nuovamente verso il collaboratore, mi faccio dire dov'è la presidenza e subito mi fiondo lì.

Busso la porta e sento il permesso di entrare, entro e mi accomodo di fronte alla preside, gli spiego tutto l'accaduto e gli mostro il video e lei subito sgrana gli occhi e resta senza parole.

PRESIDE: -M-Mi spiace veramente, le chiedo scusa sia a lei sia a suo fratello, prendo subito provvedimenti- dice sconvolta
IO: -La ringrazio per la disponibilità, arrivederla- dico uscendo dalla presidenza

Esco e vado verso l'auto pronto per fare ritorno a casa e cominciare a sistemare un po' ma non appena entro in auto sento il cellulare squillare.

JUSTIN'S POV:
Sono in classe a subirmi la solita noiosa lezioni di arte, appoggio leggermente la testa sul banco per via che mi fa abbastanza male ma subito vengo richiamato dal mio insegnante, io alzo la testa ma non mi sento proprio bene.

JACKSON: -Jus, tutto bene?- domanda preoccupato
IO: -Non tanto- dico poggiandomi una mano sulla fronte
JACKSON: -Sei pallido, cos'hai?- dice mettendomi una mano sulla fronte
-Scotti Jus, sicuramente avrai la febbre alta, chiama a casa- dice preoccupato
IO: -Non ti preoccupare, ora mi passa-
JACKSON: -Justin, chiama a casa prima che peggiori...se non chiami tu chiamo io- mi minaccia
IO: -Va bene, ora chiamo- dico alzandomi

Chiedo il permesso di poter chiamare a casa visto che non mi sento bene e, fortunatamente, il professore acconsente così vado dal collaboratore scolastico e chiamo Marcus per vedere se può venirmi a prendere.

•TELEFONATA•
MARCUS: -Pronto?-
IO: -Mark sono Justin, mi puoi venire a prendere non mi sento bene...-
MARCUS: -Cos'hai cucciolo?-
IO: -Credo la febbre-
MARCUS: -Sto venendo piccolo-
•FINE TELEFONATA•

Ritorno in classe a fatica visto che ho un paio di giramenti di testa e una volta entrato poggio la testa sul banco rischiando quasi di addormentarmi ma fortunatamente in quell'istante entra il collaboratore scolastico che mi chiama per uscire.

Una famiglia di pestiWhere stories live. Discover now