Lei è sempre con te.

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Non vorrei partire prevenuta in questa mia piccola premessa, ma credo fortemente che il mio psicologo mi prenderebbe a calci nel culo se non mi dedicassi almeno una parte di questo racconto dedicato alla bellezza femminile.

"Speriamo ci prenda gusto a scrivere della sua vita di merda piuttosto che raccontarla a me ogni giovedì pomeriggio", lo posso già sentire.

Francamente ne sarebbe lieto anche il mio portafoglio. Quella sarebbe una bellezza non indifferente.

Ma non divaghiamo.

Chiunque dall'altra parte avrà l'incommensurabile piacere di dedicarmi questa ventina di minuti si prepari ad una visione di bellezza molto lontana dell'accezione poetica, romantica e sentimentale, che io in tutto il mio cinismo definisco quasi paradossale.

Sarà un racconto di vita vissuta. Una di quelle esperienze in grado di aprire porte di cui prima di allora non avresti tentato neppure di cercare la chiave. E invece, eccola lì. Come se una folata di vento l'avesse fatta crollare al suolo, come legno divorato dai tarli.

E parliamoci chiaro, chi mai supererebbe una soglia simile?

Ma che domande. Naturalmente io.

Arriverò anche al concetto di bellezza, lo giuro, ma prima bisogna avere un po' di pazienza per una premessa d'obbligo al fine della narrazione.

Chiedo dunque di socchiudere un attimo gli occhi, buttare fuori l'aria dai polmoni e pensare per qualche istante al concetto di amore.

Bene, ora prendiamo tutte le imprecazioni che ne sono scaturite e le mettiamo per un attimo da parte.

Chiedo di fare un passo ancora più indietro, poiché non sto parlando di un amore qualsiasi. Bensì del primo.

Col primo siamo stati sempre tutti un po' più clementi, vuoi per mancata esperienza o per la giovane età.

Vuoi perchè credi realmente che il principe azzurro ti stia venendo a prendere sul cavallo bianco e che LUI possa essere la soluzione a tutti i tuoi problemi.

(Il mio psicologo ringrazia il famigerato LUI per l'abbonamento al corso di tennis di suo figlio).

Il mio lui, più che il forte aitante principe azzurro, aveva l'aspetto di Semola dopo una quindicina di tentativi falliti nell'estrazione della spada, forse perché non ci aveva creduto abbastanza. Con la barba. moro. E un principio di cifosi.

Okay, come descrizione non sembra il massimo, me ne rendo perfettamente conto, tuttavia posso assicurare che ai miei occhi è sempre stato il ragazzo più bello del mondo. Ed è stato l'amore più forte che io abbia mai provato per qualcuno.

Ora, appurato che dalla mia recente visita oculistica è emersa una miopia pari a -5 diottrie, realmente posso confermare di non aver capito un cazzo.

Ma fu così, una sbandata in piena regola. Lo incontrai online, a dividerci una virgola sottile misurabile in 983,7 kilometri (si, sono andata a guardarlo su google, chi cazzo se lo sarebbe ricordato).

Ebbene, si trattava di un amore acerbo ma in una ragazza già abbastanza "matura" per essere alla sua prima esperienza. Avevo 20 anni.

Lavoravo già da quasi un anno presso un istituto di credito, dove si alternavano momenti di intensa attività di back office all'assistenza presso lo sportello di quelle che dovevano essere le gite fuori porta dei reparti geriatrici limitrofi.

Ma cazzo, devi impararlo proprio oggi, a 97 anni, ad utilizzare l'impronta digitale per accedere al servizio di internet banking?

Naturalmente, la risposta è un si.

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