"No papà te lo ripeto

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"No papà te lo ripeto. Io non ci vengo! Discorso chiuso!"
Incrocio le braccia sul ventre, arrabbiata. Sono a casa dei miei perchè mio padre doveva parlarmi di una cosa importante.
"Non fare la bambina Sophie! I reali organizzano questa cena ogni anno, lo sai. E hanno richiesto esplicitamente la tua presenza come membro della scuderia Ferrari" ribatte accigliato
"Io non sono più membro della Ferrari, in caso te lo fossi scordato"
"Loro non lo sanno e non faremo scoppiare uno scandalo perchè tu hai perso la testa per il tuo pilota!" Risponde ancora lui alzando la voce. Lo guardo facendo un sorriso amaro, mentre sento le lacrime che mi pizzicano gli occhi. Non mi farò vedere debole agli occhi dei miei genitori, quindi mi alzo e vado sul terrazzo a prendere dell'aria mentre sento "Mathis hai esagerato" pronunciato da mia madre.

"Sophie..." la voce bassa di mia madre mi richiama, quasi con timore. "Tuo padre ha sbagliato, se ne rende conto" mi dice avvicinandosi a me, che sono appoggiata alla balaustra di acciaio del terrazzo.
Non le rispondo, persa nei miei dilemmi. Per andare a questa cena come membro della scuderia dovrei avere il permesso da Mattia. Per avere il permesso dovrei contattarlo e sentirmi dire di tornare. Sentirmi obbligata a tornare sarebbe l'ennesima mazzata alla me ormai troppo fragile.
"Se non ci vuoi andare non importa, inventeremo una scusa" prosegue.
"No va bene, chiederó a Mattia, ma non assicuro nulla... il mio saluto non é stato dei migliori"
Lei annuisce e resta in silenzio al mio fianco. Devo tutto a lei, nonostante non fosse contenta della mia scelta universitaria mi è rimasta accanto, e mi ha aiutato a convincere papà. Lui è sempre stato contrario, dovevo seguire le sue orme nello studio di famiglia. Sono architetti da non so quante generazioni ed è li che mi avrebbe voluto, non di certo in giro per il mondo a sistemare macchine da corsa.
Mi vuole bene, e ne vuole anche ai Leclerc, ma sono convinta che in fondo sia un po' arrabbiato con loro per la carriera che ho deciso di intraprendere, sostenuta soprattutto da Charles ed Hervè.

"Ti va di spiegarmi cosa ti è successo? Sono la tua mamma, non ti giudico" mi chiede poi. Sapevo che sarebbe arrivato il momento prima o poi
"Io e Charles abbiamo provato a stare insieme mamma, ma credo che tu lo sappia... Non è andata bene" dico amaramente. "Non so se per colpa mia o sua, ma le cose si sono messe male, ci siamo fatti male a vicenda. Chi con le parole, chi con i fatti.. e sono crollata" mi interrompo per asciugarmi una lacrima, mentre sento mio papà che si affaccia al terrazzo in silenzio.
"Mi manca mamma, mi manca tanto. È stato il mio migliore amico, prima di essere il mio ragazzo e mi manca non poterci parlare. L'ho già passata questa situazione e quando pensavo che non l'avrei più perso è successo ancora. Ma se prima avevo l'università a distrarmi ora non ho nulla, perchè anche a lavoro sarebbe sempre con me. Sono dovuta scappare.. ma... ma.." non riesco a proseguire perchè il corpo mi si riempie di brividi e il nodo in gola si espande fino a non farmi più parlare.
Sento 4 braccia avvolgermi, e stringermi forte. Sento i pezzi di me che stanno assieme grazie a loro, e mi sento a casa.

 Sento i pezzi di me che stanno assieme grazie a loro, e mi sento a casa

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