Episodio 4

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Quelle notizie mi sconvolsero.

Non è possibile, ci dev'essere una spiegazione logica! Un padre non può uccidere il proprio figlio! Soprattutto uno come Mark!

Tornai all'hotel e corsi in camera dove ci trovai Alec:

- Mark ha ucciso Danny, le impronte lo confermano -

- Non può averlo fatto, ci dev'essere qualcosa che ci sfugge, qualcosa di importante - ribattei camminando avanti e indietro nella stanza sconvolta.

- Domani mattina, alle nove, lo interroghiamo e vedremo chi di noi due avrà ragione. Adesso riposati -

Mi andai a fare una doccia e poi mi addormentai tra le braccia di Alec.

La mattina seguente, alle nove, ebbe inizio l'interrogatorio di Mark:

- Scusate per ieri pomeriggio, non so mi sarò confuso quando vi facevate tutte quelle domande -

- Diciamo che ha provato a mentirci - disse Alec.

- Ero solo confuso, suppongo. Tutti i giorni mi sembrano uguali. Lo scaldabagno di cui parlavo l'ho riparato mercoledì -

- E giovedì sera era con un amico - continuò Alec.

- Sì, infatti - confermò Mark.

- Ma ieri non ricordava il nome di questo amico - ribattè Alec.

- Era Nige, il mio collega -

- Ho capito. Non ricordava il nome dell'uomo con cui lavora ogni giorno -

- È solo lo shock che gioca strani scherzi -

Alec poi gli mostrò la foto della casa sulla scogliera:

- Conosce questa casa? -

- Sì, ci sono stato nel weekend di una o due settimane fa, c'era un tubo rotto -

Io ascoltai tutto attentamente ma il suo comportamento mi diede l'idea di uno che mentiva per proteggersi la pelle.

- Quando dici due settimane fa... - disse Alec.

- Sì, tre al massimo, non lo so. Nicky, che si occupa della contabilità, avrà la data esatta nelle vecchie ricevute. È fuori con i figli questa settimana - lo interruppe lui.

- Se la casa è sfitta, chi l'ha chiamata? - chiesi.

- Non lo so, una donna, non mi ricordo il nome. Mi ha dato le chiavi al campeggio delle roulette -

- C'è andato da solo o con Nige? - domandai.

- Da solo. Era una chiamata urgente, avevano paura che si allagasse la casa. Nige era fuori con sua madre -

- Mark, lei ha una barca? - si informò Alec.

- -

Dopo quella risposta tutte le mie certezze stavano crollando.

No, non è possibile! L'ha ucciso lui! Come può averlo fatto?!

Ci dirigemmo sul fiume per controllare meglio la barca e mentre eravamo sul motoscafo, Alec mi afferrò la mano e io compresi subito che cosa gli stava passando per la testa.

È dovuto tutto a quel terribile incidente quando aveva solo nove anni...

FLASHBACK

10 LUGLIO 1989

Io e la famiglia Hardy andammo al mare per le nostre amate vacanze estive, faceva molto caldo e l'acqua era cristallina.

In quei giorni Alec non ebbe, fortunatamente, quei terribili attacchi di cuore e fu molto felice.

Quel giorno però lo cambiò profondamente.

Stavamo facendo un bagno quando Alec si sentì male e non riuscendo a stare a galla, visto che gli mancò il respiro, era affogato; io, presa dal panico, lo riportai a riva ma non diede segni di vita. Lo rianimai facendogli sputare l'acqua che aveva ingerito e finalmente riprese i sensi.

Da quel momento lui ebbe la fobia dell'acqua.

FINE FLASHBACK

Ellie, che non era a conoscenza di quel particolare, lo guardò stranita:

- Siamo solo in porto -

Una volta che ci avvicinammo all'imbarcazione Ellie gli pose la sua mano ma lui la rifiutò:

- No, pensaci te. Minimizziamo il fatto di contaminare le prove -

Lui poi mi guardò e nei suoi occhi lessi tutta la sua paura e sottovoce gli dissi avvicinandomi :

- Va tutto bene -

Ellie trovò del sangue e, per esserci certi della colpevolezza di Mark, ci dirigemmo dalla signora delle roulette che ci informò che quest'ultimo non riparò mai un tubo rotto e che non gli diede mai le chiavi.

Mentre Alec fu sempre più convinto della colpevolezza di Mark le mie sicurezze stavano crollando come un castello di carte.

No Mark non ha ucciso Danny! Non è possibile! Ti prego, mamma, dì a Mark di dire la verità, ti prego!

Andammo a interrogare Nige e qualsiasi cosa dicesse mi puzzava di falsità che si rivelarono tali quando Ellie ritornò dicendoci che quest'ultimo rimase con la madre fino alle dieci e mezzo.

Il giorno seguente interrogammo Mark dicendogli quello che scoprimmo e poi lui ci raccontò che il sangue sulla barca apparteneva proprio a Danny ma per un semplice incidente, un piccolo taglio; io poi stufa di tutta quella messinscena gli chiesi:

- Perché ci sta mentendo su giovedì sera? -

- Interrogando me, troverete l'assassino di Danny? - domandò quasi sconvolto.

- Non possiamo escluderla -

- Vi siete fissati con la storia dell'alibi! E invece non ha niente a che fare con questo! - disse adirato.

- Ogni dettaglio conta, chi ha fatto cosa, chi era dove, è tutto collegato a questo caso. Se non scopriamo la verità non troveremo chi ha ucciso Danny! Quindi basta con le bugie! - dissi sempre più arrabbiata.

Siccome Mark non ci volle dire la verità Alec lo arrestò.

Io fui sconvolta e non riuscii a capirci più niente.

Perché Mark si è fatto arrestare per proteggere questa persona? Perché? Era così importante? Troppe, troppe, troppe domande!

Fu poi il turno del figlio di Ellie, Tom, che ci comunicò che Mark spesso picchiò suo figlio.

Becca Fisher, per conto di Chloe, ci raccontò la verità sul quel fatidico giovedì sera e io feci centro ancora una volta: quest'ultima era con Mark e ebbero un rapporto sessuale.

Dopo che la interrogammo, un'ora più tardi, Ellie ci comunicò che eravamo invitati a cena da suo marito Joe e noi, anche se con qualche riluttanza da parte di Alec, accettammo.

Alec Hardy e il caso Beckham ( DA REVISIONARE) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora